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Bran: un viaggio da “paura” nel cuore dei Carpazi

  • 24 Ottobre 2025

Dove lasciarsi avvolgere da atmosfere cupe, illuminate solo dalla fioca luce delle candele, se non al maestoso Castello di Bran in Transilvania? Con la sua architettura gotica, le torri merlate che si ergono affilate come artigli tra le colline boscose dei Carpazi è la meta perfetta, a poco più di due ore dall’Italia, per trascorrere un notte di Halloween indimenticabile.

La sua posizione isolata pare abbia ispirato l’irlandese Bram Stoker per la stesura del suo celebre romanzo Dracula, il cui protagonista, il conte vampiro, è stato ricreato sulla figura del temibile Vlad III Drăculea, principe di Valacchia. Crudele e spietato, è passato alla storia per i suoi particolari metodi di punizione, tra cui l’impalamento, tecnica che consisteva nell’infilzare le vittime, per lo più nobili ribelli e Ottomani, su lunghi pali affilati dove trovavano una morte lenta e dolorosa.

“Con la sua architettura gotica, le torri merlate che si ergono affilate come artigli tra le colline boscose dei Carpazi è la meta perfetta per trascorrere un notte di Halloween indimenticabile”.

Sembra che nel 1462 Vlad l’Impalatore sia stato catturato dall’esercito ungherese e rinchiuso proprio nel castello di Bran per alcuni mesi. Ma non vi è certezza storica. Ciò nonostante, il castello di Bran incarna perfettamente l’immaginario che lo ha reso leggendario. A partire dal suo interno che, con le vertiginose scale a chiocciola e i passaggi segreti, come quello che collega il primo piano al terzo attraverso un camino, è un vero e proprio labirinto.

Non solo tenebre e mistero: il castello rivela anche piccoli spiragli di luce e raffinatezza. Ancora oggi, infatti, molte sale riflettono lo stile e la passione per l’arte e per l’arredamento della regina Maria, nipote della regina Vittoria del Regno Unito e moglie del re Ferdinando I, a cui la città di Brașov donò il castello nel 1920. La sovrana fece restaurare l’antica e austera fortezza militare con tale cura e gusto da trasformarla in un’accogliente residenza estiva.

Diario di bordo

Il nostro viaggio “da paura” inizia a Bucarest, la vibrante capitale rumena. Da qui un treno panoramico ci conduce fino a Brașov, cittadina fondata dai Sassoni nel XIII secolo ai piedi delle imponenti montagne Bucegi. La esploriamo un po’, prima che un autobus ci conduca a Bran. Passeggiare per la centrale Piața Sfatului (Piazza del Consiglio) tra edifici colorati che sfoggiano stili gotici, barocchi e rinascimentali è un incanto! Ci dirigiamo poi verso l’imponente Biserica Neagră (Chiesa Nera), la più grande chiesa gotica del Paese, parzialmente distrutta da un incendio nel 1689 (ancora oggi è possibile vedere i muri esterni anneriti dalle fiamme) da cui prende il nome. Per un’esperienza unica, ci avventuriamo nella Strada Sforii (Via della Corda), una delle strade più strette d’Europa. Raggiungiamo, infine, con la funivia, la cima del Monte Tâmpa: la vista su Brașov e sulle montagne circostanti è mozzafiato.

È giunta l’ora di andare a Bran. Dalla stazione di Brașov, un autobus ci conduce nella misteriosa città in circa quaranta minuti. In un ristorante tipico, assaggiamo gli speziati sarmale (involtini di cavolo ripieni di carne), il branza de burduf (formaggio in crosta di abete) e deliziosi dolci a base di miele e noci. Dopo una discreta salita, siamo pronti per esplorare il castello! Con un tour guidato, ci addentriamo nelle sale di pietra e ammiriamo le camere reali con i loro arredi raffinati e le collezioni di armi medievali. Attraversiamo poi il Tunnel del Tempo, un ascensore multimediale che ci fa immergere nella storia del castello attraverso suggestive proiezioni.

All’esterno, tra alberi secolari e sentieri, prendono le attività di Halloween: laboratori di creazione di maschere spaventose, giochi di ruolo a tema gotico e storie di fantasmi narrate con maestria da attori in costume. Ma è di sera che il castello si trasforma davvero: luci soffuse e spettrali, musiche inquietanti, ragnatele e vampiri prendono vita nei corridoi che si snodano, infiniti, tra le stanze.

E così, tra brividi e leggende, scopriamo che la Transilvania sa come farti battere il cuore… quel ritmo frenetico che, si dice, tanto piaceva a un certo conte! Si salvi chi può!

Valeria De Simone