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BCE: tassi dei mutui fermi anche a ottobre

  • 30 Ottobre 2025

La Banca Centrale Europea ha confermato nella riunione del 30 ottobre la propria linea di politica monetaria, lasciando invariati i tassi di interesse di riferimento. Il tasso sui depositi resta al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%. Una decisione attesa dai mercati, che riflette la volontà dell’istituto di Francoforte di mantenere un approccio prudente in un contesto economico ancora incerto.

Inflazione stabile, economia resiliente ma fragile

Nella nota diffusa al termine della riunione, la BCE sottolinea che “l’inflazione rimane prossima all’obiettivo del 2% nel medio termine” e che le prospettive economiche “restano nel complesso stabili”. L’economia dell’Eurozona continua a crescere, pur tra le difficoltà del quadro internazionale, grazie a un mercato del lavoro solido e alla tenuta dei bilanci privati. Tuttavia, permangono elementi di incertezza legati alle tensioni geopolitiche e alle controversie commerciali globali, che continuano a pesare sulle decisioni di politica monetaria.

Il Consiglio direttivo ribadisce inoltre la propria strategia “data-driven”: ogni decisione sui tassi verrà presa riunione per riunione, sulla base dei nuovi dati economici e dell’evoluzione dell’inflazione di fondo.

Scelta negativa per le famiglie con mutuo variabile

Si tratta del quarto rinvio consecutivo dopo la serie di riduzioni avviata da giugno 2024. In Italia i tassi medi effettivi sui mutui sono passati dal 3,50% di gennaio al 3,67% di agosto 2025 (dati Bankitalia), con un aumento dello 0,17%. Questo si traduce in un maggior costo annuo di circa 180 euro per un mutuo da 150mila euro a 30 anni.