
Il mercato delle locazioni residenziali in Italia ha conosciuto un forte slancio nel primo trimestre del 2025. Secondo quanto rilevato dall’Ufficio Studi di idealista, piattaforma leader del settore immobiliare, l’offerta complessiva di case in affitto è aumentata del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024.
A guidare questa impennata sono soprattutto le locazioni transitorie, che hanno segnato una crescita del 40% su base annua. Si tratta di contratti di durata limitata — generalmente inferiori ai 18 mesi — che rispondono a un’esigenza abitativa sempre più flessibile, soprattutto in centri urbani dinamici, come città universitarie o luoghi ad alta mobilità lavorativa.
Questa tipologia di affitto sta guadagnando terreno anche tra i proprietari, attratti da un modello che offre vantaggi significativi: minore esposizione al rischio di morosità, durata predefinita e impegni limitati nel tempo. Oggi, le locazioni transitorie rappresentano un quarto dell’intera offerta sul mercato.
Le città dove gli affitti transitori pesano di più
Alcuni capoluoghi italiani mostrano un’incidenza molto alta di contratti transitori sull’offerta totale. Massa guida la classifica con una quota del 47%, seguita da Como (46%), Livorno (45%), Venezia (41%) e Firenze (38%).
Anche i grandi poli urbani non sono da meno: Napoli tocca il 33%, mentre Milano e Bari si attestano al 31%. Roma e Bologna raggiungono quota 30%, seguite da Torino (28%), Palermo (27%) e Cagliari (26%).
In altri centri come Savona, Pescara e La Spezia, la percentuale si mantiene in linea con la media nazionale del 25%. Più indietro nella classifica, invece, troviamo città come Lecco (23%), Lodi (2%), fino ad arrivare a Isernia e Nuoro, dove non si registrano affitti transitori.
La corsa degli affitti brevi: dati in crescita in oltre 70 città
Nel confronto con l’anno precedente, ben 74 capoluoghi italiani hanno visto aumentare l’offerta di locazioni transitorie. A guidare questa crescita ci sono Lecco (+163%), Trieste (+152%), Macerata (+150%) e Como (+143%).
Anche le grandi metropoli confermano il trend positivo: Napoli ha praticamente raddoppiato l’offerta (+101%), seguita da Milano (+87%), Verona (+81%), Roma (+70%), Torino (+68%), Genova (+65%), Firenze (+54%), Bari (+53%) e Palermo (+42%).
Stabili, invece, città come Pavia, Teramo, Fermo e Cuneo. Al contrario, 21 capoluoghi hanno registrato un calo, con riduzioni che vanno dal -4% di Trento al -57% di Benevento.
Anche gli affitti tradizionali tornano a crescere
Oltre alle formule più flessibili, anche gli affitti di tipo classico hanno mostrato segnali di ripresa. In 64 capoluoghi, l’offerta di abitazioni in locazione standard è aumentata rispetto allo stesso trimestre del 2024.
Nuoro si distingue con un’impennata del 71%, seguita da Verbania (+61%), Padova (+53%), Verona (+49%), Bergamo e Napoli (entrambe al +46%). Crescite importanti anche a Bologna (+43%), Cagliari (+34%), Firenze (+29%), Milano (+27%), Torino (+22%), Venezia (+21%), Palermo (+18%) e Bari (+17%).
A Roma, l’offerta di affitti tradizionali è cresciuta più moderatamente, con un incremento del 7%. Di segno opposto, 43 città hanno registrato un calo dell’offerta, con riduzioni che oscillano tra il -1% di Grosseto e il -52% di Gorizia.