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Mario Salineri alla conquista della Spagna: “Iconacasa è al mio fianco”

  • 13 Novembre 2025

Sono passati esattamente 730 giorni da quando Iconacasa ha messo piede per la prima volta in Spagna. Sono stati due anni di sfide, di crescita e di esperienze sul campo, in cui il brand ha iniziato a farsi conoscere in un nuovo mercato, adattando metodi, valori e strategie a una cultura diversa. Al centro del nuovo progetto c’è lui, Mario Salineri: napoletano di nascita, ma bolognese di adozione, Mario ha deciso di mettere alla prova la sua determinazione e la sua passione, spingendosi oltre la propria zona di comfort. Oggi racconta un percorso che lo ha portato a trasformare un sogno in realtà.

Riavvolgiamo il nastro: chi eri prima di entrare nell’immobiliare? Cosa ti ha portato ad avvicinarti a questo mondo?

“Dentro di me c’è sempre stato quel piccolo imprenditore: fin da piccolo organizzavo mercatini nel paese per vendere i miei giochi e riuscire a pagarmi da solo le mie cose. Ho fatto tanti errori lungo il cammino, ma la mia tenacia mi ha sempre permesso di raggiungere i traguardi che mi ero prefissato. Ad avvicinarmi al mondo immobiliare è stato il desiderio di lavorare in un settore dinamico, fatto di relazioni e responsabilità concrete. L’immobiliare non è soltanto compravendita di case: significa accompagnare le persone in momenti decisivi della loro vita. È un lavoro che richiede empatia, capacità di ascolto e grande attenzione ai dettagli, qualità che sento di avere sempre coltivato”.

Come hai conosciuto Iconacasa? Come si è evoluto il tuo percorso professionale in azienda?

“Lavoravo già nel settore immobiliare quando ho conosciuto il mio attuale socio e area manager Danilo Ferraro, che mi ha dato l’opportunità di entrare in una realtà giovane ma con un enorme potenziale. Da quel momento Iconacasa è diventata molto più di un’azienda: è un pezzo del mio cuore, un legame profondo che sento parte integrante della mia vita. Grazie al sostegno della Presidenza e di Danilo, sono riuscito a mantenere la promessa che avevo fatto a tutti: scrivere una nuova pagina nella storia del franchising, portandola per la prima volta fuori dai confini italiani. Il 22 novembre 2023, con l’apertura del primo ufficio a Valencia, ho coronato un traguardo che rappresenta successo professionale e personale”.

“Abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze per sviluppare un know-how nuovo, capace di adattarsi al mercato spagnolo”

Cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida?
“Possiamo dire che era un sogno nel cassetto, condiviso anche con il mio socio Danilo. Con la professionalità che solo un franchising come Iconacasa può offrire e con la giusta dose di tenacia, ho deciso di affidarmi al mio istinto. Credo che nella vita per vincere sia necessario sapersi mettere in gioco e rischiare: io l’ho fatto, scegliendo di uscire completamente dalla mia zona di comfort. Questa esperienza mi ha permesso di scoprire un lato di me che non conoscevo: la capacità di affrontare le sfide con resilienza.”

Quante difficoltà hai incontrato nel trasferimento in Spagna?
“Non è stato semplice, perché ho lasciato tutto: la mia famiglia, i miei amici. Trasferirmi a Valencia ha significato dovermi confrontare con uno stile di vita completamente diverso dal mio. All’inizio non è stato facile, ma con tenacia e determinazione ho imparato ad adattarmi e a trasformare ogni difficoltà in un’opportunità. La sfida più grande? Ricominciare da zero in un contesto nuovo, lontano da tutte le certezze che avevo costruito. Senza il supporto del franchising non sarebbe stato possibile raggiungere questo traguardo”.

Quanto e come ti ha supportato Iconacasa?
“Sin dal primo giorno, Iconacasa è sempre stata al mio fianco. Non mi sono mai sentito solo: il supporto costante e la condivisione degli obiettivi hanno fatto la differenza. Abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze per sviluppare un know-how nuovo, capace di adattarsi al mercato spagnolo. Vedere che questo approccio porta risultati concreti conferma una grande verità: con determinazione e impegno, tutto è possibile”.

Mercato spagnolo e mercato italiano a confronto: quali sono le due maggiori differenze e i due aspetti che più li accumunano?
“Le principali differenze riguardano innanzitutto l’approccio culturale: in Spagna i clienti hanno un modo di vivere e di relazionarsi al mercato immobiliare più rilassato e meno frenetico rispetto all’Italia. Un’altra differenza è di tipo burocratico: in Italia i processi risultano spesso più complessi e articolati, mentre in Spagna sono generalmente più snelli e diretti. Nonostante queste differenze, i due mercati hanno anche forti punti in comune. Prima di tutto, il valore che le persone attribuiscono alla casa: sia in Italia che in Spagna, l’abitazione è vissuta come un sogno e un investimento di vita. Inoltre, un aspetto che li accomuna è la centralità della fiducia nel rapporto con il consulente: in entrambi i Paesi il cliente cerca una figura che sappia guidarlo con trasparenza e professionalità in un passaggio così importante”.

Quali sono i prossimi passi del progetto Spagna?
“L’obiettivo mio e del franchisor è consolidare le radici a Valencia, continuando a far crescere e rafforzare il progetto già avviato. Una volta raggiunta la piena stabilità qui, il passo successivo sarà quello di espanderci in due città strategiche e di grande prestigio: Madrid e Barcellona. Queste rappresentano il mio vero sogno nel cassetto, perché permetterebbero non solo di dare maggiore visibilità al marchio, ma anche di creare le basi per una presenza capillare in tutta la Spagna”.

Adesso ci spostiamo in ufficio: cosa cambia nella routine quotidiana rispetto all’Italia?
“Diciamo che lo stile di vita lavorativo in Spagna è sicuramente diverso, ma non ci sono differenze così drastiche nell’operatività quotidiana. In ufficio, il know-how di Iconacasa si è dimostrato efficace e replicabile ovunque: abbiamo verificato che il nostro metodo funziona, indipendentemente dal contesto e questo ci ha permesso di mantenere la stessa organizzazione e qualità di lavoro sia in Italia che a Valencia.”

“In Italia i processi risultano spesso più complessi e articolati, mentre in Spagna sono generalmente più snelli e diretti”

Come organizzi la tua squadra? Quali sono le chiavi vincenti per raggiungere gli obiettivi?
“Per me tutto si riassume in una sola parola: ‘equipo’. La coesione è la vera chiave del successo: quando si lavora insieme con unità d’intenti, si vince sempre. Nel mio ufficio non esistono “titolari” o “campioni”: esistono persone che, con impegno e spirito di squadra, contribuiscono in egual misura al raggiungimento degli obiettivi mensili”.

10. Adesso togliamoci la giacca: chi sei fuori dall’ufficio?
“Fuori dal lavoro Mario è una persona che coltiva tante passioni. Sono un grande ballerino: ballo sin da quando avevo 3 anni e la danza è sempre stata una parte importante della mia vita. Amo anche esprimere la mia creatività attraverso il disegno CAD, che spesso trasformo in oggetti reali grazie alla stampa 3D, dalle statue a piccoli progetti personali. Ma soprattutto, appena posso, mi piace vivere momenti semplici e autentici: una grigliata, una serata con gli amici o del tempo di qualità con la mia famiglia. Sono loro che mi danno l’energia e l’equilibrio per affrontare ogni sfida professionale con il sorriso”.