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Istat: 5 milioni di famiglie in affitto, 4 milioni pagano un mutuo

  • 8 Ottobre 2025

Quasi 5 milioni di famiglie italiane vivono in affitto mentre oltre 3,8 milioni pagano un mutuo, con costi medi in crescita e differenze territoriali marcate. È quanto emerge dal Report sulle spese per consumi delle famiglie 2024 dell’Istat, che fornisce un quadro dettagliato delle spese mensili per abitazione e consumi.

Spese medie per affitto e mutuo

Le famiglie in affitto spendono in media 423 euro al mese, con valori più alti nel Nord e nel Centro e più bassi nel Mezzogiorno. La quota più elevata di affittuari si registra nei comuni centrali delle aree metropolitane (23,5%), dove il canone medio raggiunge i 472 euro.

Per le famiglie che pagano un mutuo, la rata media mensile è di 581 euro, in crescita rispetto ai 567 euro del 2023. Anche in questo caso, i comuni centrali delle aree metropolitane registrano il valore più alto (618 euro).

Nel 2024, la spesa media mensile delle famiglie italiane si mantiene stabile rispetto al 2023, attestandosi sui 2.755 euro (era 2.738 euro nel 2023). La spesa alimentare e bevande analcoliche rimane stabile, nonostante l’aumento dei prezzi. La spesa non alimentare ammonta in media a 2.222 euro mensili, pari all’80,7% del totale. Tra le voci in crescita, si registra la spesa per servizi di ristorazione e alloggio (+4,1%), che continua il recupero post-pandemia.

Le regioni con la spesa più elevata

Sono notevoli le differenze tra il Nord e il Sud dell’Italia. Le spese più elevata si registrano nel Nord-est, (3.032 euro), nel Centro (2.999 euro) e nel Nord-ovest (2.973 euro), mentre sono più bassi e inferiori alla media nazionale nelle Isole (2.321 euro) e nel Sud (2.199 euro).

Nel 2024 le regioni con la spesa media mensile più elevata si confermano Trentino-Alto Adige (3.584 euro) e Lombardia (3.162 euro), mentre Calabria e Puglia sono quelle con la spesa più contenuta, rispettivamente 2.075 e 2.000 euro mensili. in Lombardia si registra la quota più elevata di spesa per Servizi di ristorazione e di alloggio (7,5%, a fronte del 5,9% osservato a livello nazionale), in Trentino-Alto Adige quella per Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (42,0%, contro il 35,7% a livello Italia).