La ricerca del Sacro Graal, il leggendario calice che secondo la tradizione fu utilizzato da Gesù durante l’Ultima Cena, ha affascinato l’umanità per secoli, dando vita a numerose teorie e leggende. Alcuni lo collocano nella Cattedrale di Valencia, in Spagna, altri nell’Abbazia di Glastonbury, in Inghilterra, dove si dice sia sepolto anche il mitico Re Artù. Eppure, una delle ipotesi più intriganti e popolari lega il Graal alla Rosslyn Chapel, a soli dieci chilometri da Edimburgo, in Scozia.
La leggenda, alimentata anche dalle avvincenti pagine del Codice da Vinci di Dan Brown, racconta che i Templari – l’ordine religioso e militare fondato nel 1119, subito dopo la Prima Crociata – avrebbero nascosto il sacro calice in questo angolo remoto della Scozia. La cappella, eretta nel 1446 dal conte di Caithness, William Sinclair, è un capolavoro gotico ricco di simbolismi esoterici, tanto nelle sculture quanto nell’architettura: alcuni studiosi ipotizzano che tra le intricate decorazioni si celino anche altri antichi tesori dimenticati!
“La leggenda racconta che i Templari avrebbero nascosto il sacro calice in questo angolo remoto della Scozia”
Indipendentemente dalla veridicità di queste teorie, Rosslyn è senza dubbio un luogo carico di mistero. La facciata esterna è un vero e proprio enigma: angeli e demoni, teste di animali reali come leoni, ma anche creature mitiche come grifoni e draghi, si alternano in una danza scolpita. Arricchiscono inoltre l’edificio arpe, cornamuse, stelle a cinque punte e il fiore della vita, simbolo universale di armonia e perfezione.
Ma uno degli elementi che maggiormente colpisce i visitatori è la scultura di una pannocchia di mais, pianta originaria delle Americhe, sconosciuta in Europa al tempo della costruzione della cappella. Possibile che i Templari avessero raggiunto il Nuovo Mondo prima di Cristoforo Colombo? Chissà…

Diario di bordo
L’autobus ci porta fuori città in meno di mezz’ora. Edimburgo si dissolve gradualmente, lasciando spazio a dolci colline, campagne verdi e alberi secolari. Arriviamo a Rosslyn Chapel che, sospesa tra realtà e leggenda, emerge, maestosa, dalla nebbia. La luce che filtra dalle vetrate colorate trasforma l’interno in un caleidoscopio di ombre e colori in cui ogni angolo sembra sussurrare segreti impossibili da decifrare. Nella parte orientale della cappella, cattura la nostra attenzione la Colonna dell’apprendista che narra una storia di genio e ambizione. Finemente decorata con intrecci di foglie, fiori e figure umane, pare sia stata scolpita da un giovane apprendista che, ispirato da un sogno, riuscì a superare il maestro nella creazione di un’opera di incomparabile bellezza.
“La facciata esterna è un vero enigma: angeli e demoni, teste di animali e creature mitiche come grifoni e draghi, si alternano in una danza scolpita”
Dopo la visita alla cappella, ci concediamo una pausa assaggiando i piatti tipici della cucina scozzese. Proviamo il Cullen Skink, una zuppa cremosa e densa preparata con eglefino affumicato, patate, cipolle e panna. E per accompagnare il tè o il caffè, non possiamo non assaporare lo Shortbread, il tradizionale biscotto di pasta frolla, croccante e delicato.
Nel pomeriggio, ci dirigiamo verso il vicino Rosslyn Castle, un tempo residenza della potente famiglia Sinclair, che pare sia collegato alla cappella da un passaggio sotterraneo. La sua posizione, a strapiombo sul fiume Esk, ne faceva una fortificazione strategica. Oggi gran parte della struttura è in rovina, ma le sue imponenti mura e le finestre decorate raccontano ancora la grandezza del passato.
Concludiamo la giornata immergendoci nel Glen, una pittoresca area boschiva tipica della Scozia. Le cascate scroscianti e i panorami mozzafiato ci regalano un senso di pace e armonia con la natura, perfetto epilogo per un viaggio nel mistero che, forse, rimarrà per sempre irrisolto.
Valeria De Simone