La Banca centrale europea taglia per la terza volta i tassi d’interesse di 25 punti base. Il tasso sui depositi scende al 3,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024.
Per la Bce si tratta del terzo taglio consecutivo dopo il primo arrivato a Giugno che aveva interrotto la lunga serie di rialzi e inaugurato una nuova fase di ribassi. Secondo gli analisti a dicembre potrebbe poi arrivare un altro taglio di 25 punti base, che insieme a quello di oggi porterebbe il tasso sui depositi al 3%.
La decisione è stata presa alla luce di una nuova valutazione delle prospettive di inflazione, dopo il dato di settembre – un aumento dell’indice dell’1,7% annuo – e le indicazioni di un rallentamento dell’attività economica: la volatilità della produzione industriale e la crescita lenta dei servizi dopo una robusta stagione estiva mentre i consumi sono aumentati meno delle attese.
Gli effetti sui mutui
La riduzione del costo del denaro ha ovviamente un effetto benefico sulle rate dei mutui (variabili ma anche i futuri fissi) a beneficio di 3 milioni e mezzo di famiglie che hanno un mutuo casa. Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, parla di una “decisione importante” della Bce. Quanto al costo del credito, gli interessi sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese caleranno ancora nei prossimi mesi, così diventerà più facile comprare casa e fare investimenti”. La Fabi stima un risparmio complessivo di oltre 70 mila euro (-19,3% sul 2023) per chi sottoscrive un mutuo a 25 anni da 200 mila euro.