Chiude il sipario sul 2025 e si apre idealmente il mazzo delle tredici carte: un gioco simbolico attraverso il quale i tre cofondatori e presidenti di Iconacasa — Giancarlo Quassia, Daniele Amoruso e Nicola Amoruso — hanno ripercorso i momenti più significativi dell’anno, tra visioni, svolte e emozioni.
Il 2025 non è stato solo un anno di crescita: è stato l’anno in cui la rete ha compiuto un’evoluzione culturale e organizzativa senza perdere la sua identità fatta di relazioni, fiducia e persone. Un anno raccontato non con numeri o grafici, ma attraverso metafore, aneddoti e immagini. Ne emerge un ritratto autentico, corale, in cui visione imprenditoriale e sensibilità personale si intrecciano, raccontando una rete che cresce non solo per risultati, ma per consapevolezza, metodo e valori.
1. La carta del viaggio nel tempo
Se potessi tornare al 1° gennaio 2025 quale consiglio ti daresti?
Nicola Amoruso: “Di non avere fretta, ma di non smettere mai di correre. Ogni traguardo raggiunto merita di essere vissuto, celebrato, ma è solo una tappa. Di ascoltare di più, di fidarmi ancora di più delle persone giuste”.
2. La carta del presente
Cosa ti rende più orgoglioso oggi di Iconacasa.
Giancarlo Quassia: “La sinergia tra tutte le componenti dell’azienda: Affiliati, Direttori di Servizio, Capi Distretto, Area Manager, Gruppo Sviluppo, formatori e partner. Oggi Iconacasa è un sistema che funziona come un organismo unico. È questa unità, costruita nel tempo, che ci rende davvero orgogliosi”
3. La carta del futuro
Una parola o promessa per il 2026.
Daniele Amoruso: “Continuare a crescere, ma senza perdere di vista il punto di partenza. Solo ricordando sempre da dove veniamo possiamo davvero capire dove vogliamo e possiamo arrivare.”
“Oggi Iconacasa è un sistema che funziona come un organismo unico. È questa unità, costruita nel tempo, che ci rende davvero orgogliosi“
4. La carta del rischio
Racconta la decisione più rischiosa presa quest’anno.
Nicola Amoruso: “Evolvere da un modello di azienda familiare a una realtà corporate strutturata e moderna, ma senza rinunciare a ciò che da sempre rappresenta la sua forza distintiva: la centralità delle persone, la fiducia reciproca e la qualità autentica dei rapporti umani”.
5. La carta del Giuramento
Il ricordo della terza edizione.
Giancarlo Quassia: “Tutte le promesse sono state emozionanti. Ma tre momenti in particolare ci hanno toccato nel profondo: gli occhi lucidi e la commozione di Tarik Taouati, Vito Genchi e Michele Morlino. Tre storie diverse, tre percorsi distinti, ma accomunati dalla stessa consapevolezza: in quell’istante, stavano firmando non un contratto, ma il futuro. Il loro e il nostro”.

6. La carta della colonna sonora
Quale canzone rappresenta Iconacasa nel 2025?
Giancarlo Quassia: “Ordinary di Alex Warren. Racconta di una profonda verità, perché parla di una normalità che diventa straordinaria. È in po’ il nostro obiettivo: rendere ogni dettaglio straordinario”.
7. La carta della sfida
La sfida più grande del prossimo anno.
Daniele Amoruso: “Consolidare la crescita senza perdere l’anima. Espandersi è facile, farlo mantenendo intatti i valori, l’essenza, è la vera impresa. Il nostro ecosistema cresce grazie alle relazioni che creano contaminazione che a sua volta genera curiosità potenziando la vista periferica. Solo collocando la persona nel contesto sociale di Iconacasa posso continuare a crescere contribuendo.
“Il 2025 è stato l’anno in cui Iconacasa ha smesso di ‘crescere per numeri’ e ha iniziato a crescere per cultura, metodo e consapevolezza”
8. La carta del cambiamento
Qual è stato il cambiamento più grande di quest’anno.
Nicola Amoruso: “Il passaggio da azienda in espansione a rete pienamente strutturata. Il 2025 è stato l’anno in cui Iconacasa ha smesso di ‘crescere per numeri’ e ha iniziato a crescere per cultura, metodo e consapevolezza”.
9. La carta della gratitudine
Una persona o un momento di cui sei grato.
Giancarlo Quassia: “Grato a ogni persona che, anche nei momenti difficili, ha scelto di restare, di credere e di costruire. Grato ai dirigenti che non hanno solo seguito la visione, ma l’hanno resa possibile. Grato a ogni Affiliato che ogni giorno mette passione, competenza e fiducia nel brand. Grato a ogni collaboratore che, con un sorriso o un gesto, ci ricorda che dietro ogni risultato ci sono le persone. È a loro che dobbiamo tutto.”

10. La carta del sogno
L’obiettivo più grande per il 2026.
Daniele Amoruso: “Non è mai cambiato: fare di Iconacasa la prima rete immobiliare italiana. Ma non solo per i numeri — per i valori. Essere riconosciuti non solo per ciò che facciamo, ma per come lo facciamo: con rispetto e con la passione.”
11. La carta della Iconvention
Quale momento rivivresti dell’ultima Iconvention.
Giancarlo Quassia: “Il momento in cui noi tre fondatori eravamo in platea e guardavamo i dirigenti sul palco. La tensione, l’attesa, la luce negli sguardi: era come vedere il futuro davanti a noi. Quel silenzio carico di emozione, prima dell’applauso, credo sia impossibile da ripetere”.
12. La carta del superpotere
Se potessi avere un superpotere quale sarebbe?
Daniele Amoruso: “Il potere di fermare il tempo. La nostra è stata una corsa forsennata e quindi sarebbe bello stopparsi solo per un attimo, per poter guardare tutto ciò che abbiamo costruito, festeggiare con chi ci ha creduto e poi ripartire, più forti, più consapevoli, più uniti.
“Sono grato a ogni Affiliato che ogni giorno mette passione, competenza e fiducia nel brand. Grato a ogni collaboratore che, con un sorriso o un gesto, ci ricorda che dietro ogni risultato ci sono le persone. È a loro che dobbiamo tutto”
13. La carta del film
Se il 2025 di Iconacasa fosse un film, che titolo avrebbe?
Daniele Amoruso: “Ford vs Ferrari. Perché racconta la sfida di chi non si accontenta, di chi crede nell’eccellenza e nel lavoro di squadra. È la storia di chi vuole costruire qualcosa che resti nel tempo, anche quando sembra impossibile. Proprio come noi.”