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Nuovo taglio dei tassi Bce: più leggere le rate dei mutui variabili

  • 18 Aprile 2025

La Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse, portandoli dal 2,5% al 2,25%. Si tratta del settimo intervento di questo tipo dall’inizio del ciclo di allentamento monetario partito nel giugno 2024. La decisione, presa all’unanimità dal Consiglio direttivo, riflette un quadro macroeconomico in lenta ma continua evoluzione. «Il processo di disinflazione è ben avviato» si legge nella nota ufficiale, con l’inflazione che si avvicina all’obiettivo di medio termine del 2%. Inoltre, la crescita salariale, pur ancora presente, sta rallentando, e le imprese stanno assorbendo parte dei costi senza scaricarli sui prezzi finali.

Il taglio dei tassi ha effetti diretti e indiretti sull’economia reale. Per le famiglie, i mutui a tasso variabile potrebbero alleggerirsi ulteriormente, mentre per chi ha prestiti personali o sta pensando di accendere un nuovo finanziamento, il costo del denaro più basso si tradurrà in condizioni potenzialmente più favorevoli. Sul fronte degli investimenti, i rendimenti dei BTP potrebbero risentirne, rendendo meno appetibili i titoli di Stato a lungo termine, mentre i mercati azionari potrebbero beneficiare del contesto di tassi bassi, almeno nel breve periodo.

L’incognita della guerra commerciale

Accanto alle buone notizie sull’inflazione, la BCE ha voluto però sottolineare i rischi crescenti legati alla guerra commerciale internazionale, innescata dall’amministrazione Trump. «L’economia dell’area euro ha mostrato una certa resilienza agli shock globali, ma le tensioni commerciali stanno minando le prospettive di crescita», ha dichiarato l’istituto di Francoforte. L’incertezza crescente potrebbe infatti deprimere la fiducia di famiglie e imprese, oltre a creare una volatilità nei mercati finanziari che rende più restrittive le condizioni di accesso al credito.