Dopo un inizio difficile, il mercato immobiliare italiano mostra segnali di ripresa. È quanto emerge dai dati della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (FIMAA), nell’ultima analisi sul settore residenziale, che si concentra sui dati del secondo quadrimestre e le proiezioni per la fine dell’anno.
Dai numeri emerge un quadro in chiaroscuro sulla situazione del real estate tricolore: compravendite in ripresa, ma ancora leggermente sotto i livelli del 2023 con prezzi in aumento. In calo, invece, le locazioni ma con canoni che continueranno la loro crescita sostenuta.
Compravendita: Previsioni e Fattori di Influenza
Dopo un avvio incerto, le compravendite hanno visto una ripresa nel secondo trimestre dell’anno, e gli operatori FIMAA prevedono una stabilità di domanda e offerta nel breve periodo. Le proiezioni per la fine del 2024 indicano un totale di 710.000 transazioni immobiliari, che risulterebbero leggermente in calo dello 0,5% rispetto al 2023.
Il mercato è sostenuto da fattori come la fiducia in una futura riduzione dei tassi sui mutui (52,3% degli agenti), l’interesse per gli immobili come investimento (33,2%) e l’attrattiva per abitazioni green, con grande attenzione per l’efficienza energetica (6%). Alcuni elementi, tuttavia, rappresentano ancora un freno: i costi elevati per le ristrutturazioni (34,2%), il livello medio dei salari (28,2%) e le incertezze geopolitiche (19,9%).
Affitti: canoni ancora in aumento
Nel segmento delle locazioni, invece, la FIMAA indica un decremento del 2,2% nei contratti nei primi mesi del 2024 mentre i canoni sono aumentati del 5,4% nello stesso periodo. La previsione è per una conferma del trend con un calo del 2,5% nei contratti d’affitto per il 2024 e un aumento dei canoni del 5,5%.
L’offerta di immobili in affitto rimane limitata, mentre la domanda si rafforza, alimentando un aumento dei canoni. Gli operatori prevedono che la domanda di locazioni continuerà a crescere, mentre l’offerta potrebbe contrarsi ulteriormente, accentuando la tensione sui prezzi. Circa il 62% degli agenti anticipa un aumento dei canoni nei prossimi mesi, mentre solo il 37,8% prevede una stabilità dei livelli attuali.