Ha sposato non solo i valori ma anche tutto il progetto Iconacasa e adesso ne è uno dei perni fondamentali: Paolo Ferrara solo 3 anni fa faceva il suo ingresso nel franchising, ma ha lavorato duro meritandosi un posto nel Gruppo Sviluppo e adesso accompagna i nuovi colleghi nel loro percorso di crescita, condividendone paure ed entusiasmo, supportandoli nei momenti difficili ma anche festeggiando il raggiungimento del “grande sogno”. L’obiettivo non è cambiato: continuare la crescita nel Lazio e nella Capitale con nuove aperture mirate, alcune già realizzate, altre in cantiere.
Sono passati quasi 3 anni dalla nostra prima intervista: all’epoca eri una delle ’new entry’, adesso invece possiamo dire quasi che fai parte della vecchia guarda. Come hai vissuto questa crescita, personale e professionale?
“Sono stati tre anni di una bellezza unica, dove sono cresciuto sia come uomo che come professionista. Tre anni non sembra un lasso di tempo enorme, ma per impegni e intensità ho la sensazione di essere in Iconacasa praticamente da sempre. Spesso si dice che ‘non conta la quantità, ma è la qualità che fa la differenza’, beh oggi posso dire con estrema serenità che è proprio così. Da quando mi è stata concessa la possibilità di far parte di questa meravigliosa famiglia ho sposato non solo i valori su cui questa azienda si fonda, ma anche il progetto di crescita che mi era stato presentato. Ho lavorato duramente ogni giorno con grande passione sapendo che il mio entusiasmo avrebbe contagiato le persone che mi circondavano: così ho avuto la fortuna di assistere alla rinascita professionale di colleghi senza più stimoli, che non avevano più qualcosa in cui credere: persone che una volta entrate in questa azienda hanno ritrovato l’entusiasmo e la gioia di sentirsi parte di una realtà straordinaria”.
“Da quando mi è stata concessa la possibilità di far parte di questa meravigliosa famiglia ho sposato non solo i valori su cui questa azienda si fonda, ma anche il progetto di crescita che mi era stato presentato”
Ma in questi anni c’è stato soprattutto un importante riconoscimento per te: sei entrato a far parte del gruppo sviluppo. Cosa rappresenta per te questo incarico? Cosa significa confrontarsi con colleghi e progettare insieme le strategie di crescita?
“È inutile nascondere che è stata un’emozione straordinaria perché ho sempre desiderato essere parte integrante della crescita e dello sviluppo di Iconacasa, ma ero perfettamente cosciente che ciò avrebbe significato non solo affrontare un periodo di altri sacrifici e duro lavoro ma anche assumersi l’enorme responsabilità di essere un esempio per la rete e per il mondo esterno che ci sta osservando, affascinato dai risultati che Iconacasa sta ottenendo. Soprattutto ho la possibilità di accompagnare i nuovi colleghi nel loro percorso di apertura, condividendone paure ed entusiasmo, consapevole dell’importanza del mio supporto. È importante essere lì con loro a festeggiare il raggiungimento di quel sogno tanto inseguito e l’apertura del proprio ufficio” è per me oggetto di grande gioia che mi ripaga di tutto il lavoro fatto. Le riunioni di Bari mi danno la possibilità di confrontarmi con dei colleghi di grandissimo spessore da cui sto imparando moltissimo e posso solamente ringraziare i nostri Presidenti, e in particolare Giancarlo Quassia, per l’entusiasmo che mettono in ogni riunione trasferendoci ogni volta qualcosa di nuovo e la spinta per andare avanti e raggiungere gli obbiettivi di crescita del piano industriale”.
Gruppo sviluppo significa (soprattutto) partecipare attivamente alla crescita della rete: e infatti negli ultimi mesi il Lazio, e Roma in particolare, stanno registrando un grande sviluppo. Alessandrino, Tuscolana, Eur solo per nominare alcuni uffici aperti o che apriranno a breve. Qual è la strategia nella capitale? Ci sono già altri uffici che vedranno la luce a breve?
“Come detto nella mia prima intervista, Ponte di Nona non era il traguardo ma il punto di partenza e le promesse vanno sempre mantenute. Il gruppo del Lazio in questo momento è formato da validissime persone che hanno la stessa visione e un forte credo nei valori: questa è la nostra forza. La strategia è quella di entrare nel cuore della città progettando aperture mirate: nel 2022 sono in cantiere già due nuove aperture che seguiranno quella di Tuscolana completando quel quadrante, così come il 2023 ci vedrà sempre protagonisti con altri progetti importanti. Roma ed il Lazio saranno palcoscenico di una grande sviluppo nei prossimi anni questa è la promessa che mi sento di fare”.
“Il gruppo del Lazio in questo momento è formato da validissime persone che hanno la stessa visione e un forte credo nei valori. La strategia è quella di entrare nel cuore della città progettando aperture mirate”
La nostra ultima “chiacchierata” si è svolta poche settimane dopo la prima Convention che tu stesso hai definito come “una grandissima emozione”. Da quel giorno si sono succeduti tanti eventi tra cui la Convention 2021 e fra pochi mesi ci sarà l’edizione 2022: come hai vissuto queste nuove esperienze? Come ti prepari alle prossime?
“La prima Convention non si scorda mai e porterò sempre con me quelle straordinarie emozioni. L’edizione dello scorso anno è stata di una bellezza a tratti imbarazzante, per la cura dei dettagli, la scelta della location, per l’organizzazione che è stata veramente impeccabile sotto ogni punto di vista. I discorsi dei nostri fondatori, Nicola Amoruso, Daniela Amoruso e Giancarlo Quassia, sono stati toccanti, motivanti e ci hanno ancora una volta resi fieri di essere parte di questa meravigliosa famiglia. Ho avuto l’onore di salire sul palco ed è stata un esperienza che mi ha lasciato senza fiato e che auguro di vivere in futuro ad ognuno dei miei colleghi. La prossima Convention è ormai alle porte e, come ogni evento, non vedo l’ora di condividere quelle ore con tutti perché Iconacasa vive di relazione umane: gli eventi sono la nostra anima”.
Torniamo a parlare un po’ di te. Quali sono i tuoi obiettivi personali a breve ma anche a lungo termine?
“I miei obiettivi sono quelli di portare il nostro marchio non solo nel cuore della Capitale, ma in tutto il Lazio perché è la dimensione che ci meritiamo: siamo un’azienda giovane, dinamica che fa dei suoi valori la propria forza ed identità, una famiglia che ruota intorno al benessere delle persone che ne fanno parte facendo percepire ad ognuno la forza della rete. E sono fiero di esserne parte”.