Oh my friend,
eccoci ancora insieme per il nostro appuntamento fisso.
Ti starai chiedendo il perché siamo in una camera per ragazzi dove le pareti non sai di che colore sono per i tanti poster, bandiere e quadri appesi. Lo senti l’odore d’infanzia che si fonde al profumo di caffè che la moka emana anche se gorgoglia nel cucinino dalla parte opposta della casa? Quanti ricordi! Indelebili ancore che segnano e addolciscono al tempo stesso le mie giornate odierne.
Siamo nella cameretta di un Leo appena adolescente, fotografia intatta che ha resistito ai decenni che inesorabilmente sono passati. Oggi chiudiamo un cerchio e non potevo tornare qui per dire a quel ragazzino che la promessa che ci eravamo fatti l’ho mantenuta, che anche se ci è voluto tempo, fatica, pazienza e dolore, siamo arrivati dove sognavamo di arrivare: la nostra personalissima pace.
La promessa nasce su quel letto dove ora sei seduto. Stenditi pure e guarda quel soffitto che ho fissato per anni con il mio cd walkman che a loop buttava nelle mie orecchie la voce graffiata di J Ax e gli scratch di Dj Jad. Sulle note di “A pugni col mondo” ho pianto di rabbia e dolore tante di quelle volte da finire le mie riserve idriche, su quel soffitto i miei occhi proiettavano un’immagine nitida del Leo che avrei tanto voluto essere: un uomo di successo.
Ora non so cosa sia per te il successo, per me era ed è essere una persona che unisce passione e lavoro fondendoli così tanto da non distinguere più l’una dall’altra. È circondarsi di persone con gli stessi valori e gli stessi obiettivi in cui riporre piena e incondizionata fiducia, è la consapevolezza di essere parte importante di qualcosa di grande e bellissimo, è la fierezza negli occhi dei tuoi figli, delle persone care vicine e lontane, del tuo team.
In quelle notti insonni si caricava una molla fatta di voglia di riscatto che si è trasformata nel tempo in voglia di essere la migliore versione di me stesso per contribuire alla costruzione di un mondo migliore tanto per me quanto per gli altri, lasciando un segno indelebile. Non ho certezza di esserci riuscito ma l’impegno, quello ce l’ho messo e continuerò a mettercelo sempre. Questa è la mia promessa mantenuta.
È giusto che oggi mettiamo da parte gli strumenti moderni e inforchiamo le cuffie col filo nero del cd walkman che ancora funziona e pigiamo play. Boom! Ti aspettavi gli Articolo 31 e ti ritrovi a sentire la splendida voce di Annie Lennox, pace e inquietudine allo stesso tempo. Racconta di quel fil rouge che ti tiene legato, ovunque nello spazio e per sempre nel tempo, alla tua adolescenza da cui puoi allontanarti quanto vuoi ma dovrai e vorrai sempre ritornare, anche per guardare con consapevolezza com’eri, anche solo per dirgli ce l’ho fatta, ca**o!
In “17 again” gli Eurythmics hanno racchiuso l’essenza della vita di persone come noi: adolescenti che cadono e si rialzano con il fuoco dentro, con la voglia di sfondare ogni ostacolo sulla strada che conduce alla propria realizzazione personale. Parla di persone adulte che continuano a cadere e rialzarsi, ogni volta tornando a sbirciare quei ragazzini che lottavano e lottano ancora, con la consapevolezza che ovunque andranno saranno sempre legate a quei sogni relegati in quei cassetti che aspettano mani consapevoli e mature che li aprano per rendere tutto realtà.
L’Iconvention 2024 è stata la tempesta perfetta della mia vita, non solo per l’ambitissimo premio, ma per il percorso fatto fino all’abbraccio dei miei presidenti e della mia famiglia, dei miei fantastici ragazzi e di tutta la mia strabiliante azienda, ecosistema in cui anche Leo ha trovato un senso, il proprio, e dove ognuno è veramente libero di brillare. In quell’istante si è fermato il mondo e, come in un time-laps, ho rivissuto tutti i momenti, bellissimi e bruttissimi che mi hanno reso quello che sono oggi, un mix agrodolce che ha dato un sapore unico alla mia vita.
Sai, my friend, ogni anno dalla costituzione della Hall of Fame Iconacasa ho sperato di vedere il mio nome su quella targa, anche sapendo che per regolamento un Direttore di Servizio non avrebbe potuto vincere, anche conoscendo con largo anticipo il destinatario dell’ambito premio. E come ogni anno, anche questa volta è arrivato il momento di prepararsi per il convegno. Nel silenzio solenne e teso della vestizione, mentre allacciavo con cura le scarpe, sognavo la mia proclamazione, speravo in un ingegnoso piano per depistarmi e mantenere il segreto che avrebbe stravolto la mia vita. È il sogno che sta lì nel cassetto, lo sprono a far sempre meglio, la leva che ti spinge a dare tutto quello che hai nel corpo, nella mente, nel cuore. Non è mancata la pioggia a condire il nostro evento, non è mancato l’affetto e l’entusiasmo, non è mancato il calore e i grandi abbracci di gente come noi, costanti e irrazionali. Non è mancato il sogno che si realizza così come lo si è immaginato.
E sono felice tanto del sogno realizzato quanto del fatto che tanti altri ora potranno realizzare il proprio. E anche in questo Iconacasa si è dimostrata rule breaker, cambiando le regole che limitano i sogni.
Non chiedermi anche oggi il perché dei nostri incontri e il perché di questo racconto, lo conosci bene il motivo che ci spinge a mettere in pausa l’ordinaria frenesia e aprire una parentesi più intima e ricca di voli pindarici: la missione! La mia, la tua, la nostra missione di portare consapevolezza nelle persone, anche in una sola oltre noi. Una alla volta, pezzo dopo pezzo, senza fretta ma senza sosta riusciremo a cambiare il mondo. Utopia? Probabilmente. Ma non possiamo smettere di provarci: è il concetto di condivisione che ci spinge a farlo, è la gratitudine di aver ricevuto tanto che fa da propulsore alla voglia di portare il verbo. È nostro dovere donare agli altri il bene che ci è stato donato.
Annie ora sta chiudendo la canzone e non posso lasciarmi scappare l’occasione di riportarti qui, alle bellissime strofe che chiudono “17 again”, le stesse che aprono Sweet Dreams, come a chiudere un cerchio. Sì, perché la nostra vita è un continuo aprire e chiudere cerchi, obiettivi da raggiungere, traguardi da tagliare. Di questi sono fatti i sogni d’oro, chi sono io per non essere d’accordo, viaggio per il mondo e i sette mari, tutti cercano qualcosa, sì!
Lo auguro anche a te: sweet dream, sweet storm.
Leonardo Lo Cascio