Determinato, voglioso di affrontare nuove sfide ma anche umile e sempre pronto a imparare. Claudio Bartolini è il primo Affiliato Iconacasa nella bellissima Toscana e si è raccontato nella nuova puntata della nostra rubrica Iconapeople. Claudio si è innamorato a prima vista dei valori e dei servizi Iconacasa e nonostante sia solo una “new entry” sente il progetto già un po’ suo. Il suo hobby? Il lavoro!
Prima di parlare del presente, parliamo un po’ del passato: chi eri prima di entrare in Iconacasa?
“Sono una persona tremendamente determinata, adoro cogliere le sfide e portarle a termine con soddisfazione. Così anni fa ho risposto con entusiasmo alla proposta di un amico e, dopo aver conferito l’esame a Milano, ho lavorato in un’altra realtà del mondo immobiliare raggiungendo anche traguardi importanti. Il mio segreto? Mettere il cuore in tutto ciò che faccio. Non gettare mai la spugna. Inciampare, cadere e rialzarsi. Vedere chi ho di fronte come una persona con dei sogni da realizzare e dei sacrifici compiuti, come un amico al quale dare un consiglio sincero per vederlo felice e realizzato, non come un semplice cliente”.
Raccontaci del tuo ingresso nel franchising. Perché hai scelto Iconacasa?cosa ti ha colpito di più?
“Come agente immobiliare credo fortemente nel sistema franchising. Infatti, quando ho chiuso i rapporti con la precedente realtà, ho cercato subito un altro gruppo che rispecchiasse i valori in cui credo come, per esempio, la lealtà e il lavoro di squadra. Perché ho scelto Iconacasa? Lo confesso, prima di incontrare uno dei presidenti (Giancarlo Quassia, ndr) ho controllato il sito e i canali social e ho percepito subito la differenza con altre realtà: la trasparenza, la reciprocità e il grande entusiasmo, tutti elementi di cui avevo bisogno. Negli altri franchising, invece, si parla solo di fatturati e di pubblicità, insomma di numeri, mai di valori. Negli ultimi mesi mi sono subito legato molto ai colleghi dell’Emilia Romagna, si vede che tutti vogliono dare il proprio contributo e aiutare”.
Se il “Pionere” di Iconacasa in Toscana. Cosa significa essere il primo Affiliato Iconacasa in una regione così importante dal punto di vista culturale ma anche economico?
“Per me è un onore rappresentare il marchio Iconacasa in Toscana. È motivo di grande orgoglio, ma anche una grande responsabilità e questo è un altro dei motivi che mi ha spinto a entrare nel franchising. Anche se sono uno delle ‘new entry’, sento il progetto Iconacasa già un po’ mio e sono felice di parlarne all’esterno”.
“Per me è un onore rappresentare il marchio Iconacasa in Toscana. È motivo di grande orgoglio, ma anche una grande responsabilità”
Il tuo lavoro si concentra a Ponsacco e Pontedera già da diverso tempo: parlaci del mercato della zona, i suoi pregi e i difetti
“Sono due mercati completamente differenti, anche se sono due realtà distanti pochi chilometri. Pontedera è molto più città, anche più della più rinomata Pisa: il mercato è quindi molto veloce e competitivo. Il difetto? Non riesci a stringere rapporti ben saldi con i clienti. Ponsacco è l’esatto opposto: una realtà più di provincia, dove si fa ancora la vendita seduti al bar, dove l’amico ti passa la notizia. Ma qui i clienti si affezionano di più e riesci a stabilire con loro un rapporto più duraturo”.
Parliamo di futuro: hai in mente nuove aperture a lungo termine? Hai un ‘sogno nel cassetto’?
“Mi definisco un ragazzo fortunato perché ho già realizzato il mio sogno nel cassetto: ho aperto e sviluppato due uffici proprio dove sono nato e cresciuto, cioè tra Pontedera e Ponsacco. Al momento l’apertura di un nuovo ufficio non è una priorità perché sono già molto impegnato con le mie due agenzie e ho due bambini piccoli a casa. L’obiettivo, però, è sicuramente di formare dei ragazzi competenti che possano aprire nuove agenzie col mio aiuto”.
Hai sicuramente grande esperienza nella gestione degli uffici: cosa non deve assolutamente mancare per raggiungere gli obiettivi?
“La perseveranza. Un tempo c’era, adesso invece è merce rara. Oggi i giovani si adagiano e pensano di essere già arrivati al top appena ottengono i primi risultati. Io lavoro da 10 anni e posso dire che ogni giorno c’è sempre un nuovo problema da risolvere. Insomma, non si finisce mai di imparare. Sono dell’opinione che a un professionista serio servano umiltà e perseveranza perché nel nostro lavoro è facile salire in cima, ma basta poco per cadere”.
“Oggi i giovani si adagiano e pensano di essere già arrivati al top appena ottengono i primi risultati. Io lavoro da 10 anni e posso dire che ogni giorno c’è sempre un nuovo problema da risolvere”
Immagina di parlare con altri colleghi: con quali armi proveresti a convincerli a entrare in Iconacasa?
“Cercherei di dimostrare quanto sono felice io e quanto lo sono i miei ragazzi in questa nuova realtà. Iconacasa è un progetto giovane ma forte, già molto sviluppato, con tutti i servizi di cui abbiamo bisogno. Credo che questo sarebbe il modo migliore per convincere chiunque”.
Abbandona per un attimo l’abito Iconacasa: chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono le tue passioni e cosa fai nel tempo libero?
“Come detto prima, prima di essere un agente immobiliare sono una persona determinata. Forse troppo. Il punto è che non so accontentarmi e non l’ho mai saputo fare. Mi sono laureato alla Facoltà di Economia di Firenze, nell’ambito della gestione delle imprese turistiche. Non contento, ho voluto approfondire ulteriormente, conseguendo una Laurea di Secondo Livello in economia aziendale, governo d’impresa. Sono anche un sommelier: devo il merito di questa passione ai miei genitori, commercianti nell’ambito della ristorazione, che mi hanno introdotto sin da piccolo nel mondo delle relazioni pubbliche. Il mio hobby? Il lavoro! Oltre quello c’è la famiglia al primo posto. Poi l’unico sport che pratico è il golf: mi rilassa e mi fa staccare completamente dal lavoro”.