Come un gigante buono disteso sul terreno con gli arti divaricati. O come una stella marina che, trasportata sulla battigia dalle onde, muove le braccia in cerca dell’acqua. Appare così, in una foto aerea, Centuripe, piccolo centro di origini preistoriche, in provincia di Enna.
Da qui si scorgono il versante occidentale dell’Etna, la valle del Simeto e parte della piana di Catania. Un panorama unico tra mare e montagna, in cui le impronte lasciate nei secoli da greci, romani, saraceni e normanni si fondono indissolubilmente con le radici dei pittoreschi fichi d’india e degli alberi di pistacchio e dei delicati mandorli e agrumeti. Pochi istanti per respirare meraviglia a pieni polmoni. Giuseppe Garibaldi, che vi fece tappa durante il suo viaggio verso Roma, definì, non a caso, il borgo il Balcone di Sicilia, come ricorda una lapide commemorativa posta all’ingresso del Municipio in occasione del 1° centenario dell’unità d’Italia.
Strategico centro commerciale, annoverato da Cicerone tra i più potenti e ricchi della regione, Centuripe, che nel 30 a.C. aveva appoggiato Ottaviano Augusto nella guerra contro Sesto Pompeo in Sicilia, divenne una città franca, senza l’obbligo, cioè, di pagare le tasse a Roma. Visse così un periodo florido di cui è testimonianza l’incredibile patrimonio archeologico tuttora conservato, il secondo più ricco nella Sicilia orientale dopo Taormina.
Ma non solo. Centuripe è nota al mondo fin dall’antichità per le sue produzioni in ceramica. L’abbondante presenza di argilla lavorabile nel territorio ha favorito infatti l’origine della produzione di manufatti in terracotta, tra cui vasi, che si differenziano da tutti gli altri realizzati nel Mediterraneo sia per l’uso della policromia che per la presenza di fregi.
DA NON PERDERE
- Passo dopo passo, ci si immerge nella struttura cinquecentesca del paese che, fondato dai Siculi nell’VIII secolo a.C., nel corso dei secoli è stato più volte distrutto (da Federico II fino ai bombardamenti durante la seconda Guerra mondiale) e ricostruito. Disseminate nella città le numerose tracce dell’epoca romana come le terme di età imperiale in contrada Bagni, i ruderi della Dogana, il Tempio degli Augustali e il Castello di Corradino,edificio con funzione funeraria risalente al II-III secolo d.C, così poi chiamato in memoria di Corrado di Svevia, re di Sicilia dal 1254 al 1258.
- Da non perdere il Museo Archeologico regionale, che racconta la lunga storia del paese, e le affascinanti chiese: il Duomo dell’Immacolata Concezione del XVII secolo con stucchi barocchi, la chiesa del Crocifisso con campanile a maioliche e la chiesa di Sant’Agostino che custodisce il dipinto della Madonna delle Grazie del Cinquecento.
- Poco fuori città, meritano una visita anche il riparo Cassataro, grotta naturale in cui sono state scoperte delle pitture rupestri, risalenti al Neolitico, con scene di caccia, di vita quotidiana e di rituali religiosi, e l’antico borgo di Carcaci, abbandonato nell’Ottocento e oggi abitato solo da pavoni.
- Dopo una lunga camminata, non resta che sognare a occhi aperti, con le gambe penzoloni, sulla rosa e azzurra panchina gigante della felicità.
CURIOSITÀ
Dolce tipico di Centuripe è il “bersagliere”, biscotto prodotto ancora oggi secondo un’antica ricetta risalente al 1943. Si narra che una donna del luogo avesse realizzato una gustosa glassa di cioccolato, con cui ricoprire i biscotti che aveva appena sfornato, grazie a qualche tavoletta distribuita dagli americani giunti in Sicilia durante la seconda Guerra Mondiale.
Negli anni ’60, in Contrada Crocefisso, è stata rinvenuta un’epigrafe con un’iscrizione in dorico contenente informazioni sul rinnovo del rapporto di fratellanza che legava le città di Centuripe e quella di Lanuvio, nel Lazio, dal II secolo a.C. Secondo una leggenda, infatti, i popoli Siculi e i Latini vantavano le stesse origini mitiche dall’eroe troiano Enea.
Netflix ha scelto Centuripe e i suoi meravigliosi Calanchi per Il Gattopardo in uscita nei prossimi mesi. La serie, diretta da Tom Shankland, vede tra i protagonisti Kim Rossi Stuart (Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina), Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi).
La stessa ambientazione fa da sfondo al film La primavera della mia vita con cui il duo musicale Colapesce Dimartino, nel febbraio 2023, ha fatto il suo debutto al cinema.
Valeria De Simone