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Crescita e consapevolezza: il viaggio di Sante Delle Vergini

  • 8 Gennaio 2025

Obiettivi chiari, ambizione ma anche tanta umiltà. In cinque anni, il panorama professionale di Sante Delle Vergini è cambiato radicalmente, segnato da una crescita costante e da traguardi significativi. Come area manager di un’area strategica che va da Molise al nord della Puglia, Sante ha raccontato gli ultimi progetti realizzati, la sfida di bilanciare responsabilità dirigenziali e attività operative e il valore del lavoro di squadra. Tra lezioni di umiltà e obiettivi futuri, emerge un viaggio fatto di passione, impegno e visione strategica.

Dalla prima intervista del 2019 sono cambiate tante cose. Riusciresti a riassumere in tre parole chiave i cambiamenti degli ultimi 5 anni?

“In effetti c’è stato un bel cambiamento. La prima parola direi che è crescita, perché l’azienda continua a crescere e impone standard sempre più elevati ai quali tutti sono chiamati ad adeguarsi, io in primis, e questo questo mi stimola tantissimo. La seconda è consapevolezza: grazie alle tante difficoltà e sfide superate, oggi ho la consapevolezza che il nostro know how applicato fedelmente risulta vincente. E infine concretezza, perché mi identifico con il detto: puoi dire quello che vuoi ma alla fine sei quello che fai”. A livello personale ho maturato una maggiore pazienza: dedico particolare attenzione all’organizzazione del tempo, pianificando la mia agenda in base alla priorità cercando di ridurre al minimo le emergenze. Questo non solo mi consente di gestire meglio gli impegni, ma mi permette anche di creare spazi preziosi da dedicare alla mia famiglia”.

Nel corso degli anni anche la tua area è cambiata tanto, ma c’è un comune denominatore: l’unione e la coesione. Qual è il segreto?

“In termini puramente numerici, la mia area negli ultimi 5 anni è triplicata, anche grazie al supporto costante di Iconacasa. Questo ha allargato gli orizzonti territoriali degli affiliati dando agli stessi la consapevolezza che scalare il business sia una impresa possibile. L’ossatura del mio team è sempre più solida e delineata e ad oggi la sfida più grande resta la cooperazione per continuare a crescere. Segreti? Alzare continuamente l’asticella, essere coerenti e circondarsi di persone etiche ed ambiziose”.

“L’azienda continua a crescere e impone standard sempre più elevati ai quali tutti sono chiamati ad adeguarsi e questo mi stimola tantissimo”.

Adesso sei un area manager: quanto è importante e difficile bilanciare il lavoro quotidiano con quello da dirigente?

“Le responsabilità rappresentano una componente essenziale del percorso di crescita che Iconacasa sta portando avanti con grande visione strategica. Nel mio ruolo, mi impegno a bilanciare le sfide quotidiane legate al lavoro operativo con quelle più ampie e complesse che caratterizzano la mia posizione come dirigente. Questo equilibrio non sarebbe possibile senza un costante confronto con i componenti del Board, un momento fondamentale per analizzare idee, strategie e soluzioni. Da questi dialoghi traggo spunti preziosi che mi permettono di trasmettere agli uffici di mia competenza nuove energie e strumenti utili a migliorare il loro operato”.

Ricordando l’intervista di qualche anno fa, ci eravamo lasciati con la promessa di crescere risalendo la costa Adriatica: a che punto siamo?

“Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato con determinazione per concretizzare la nostra visione di espansione. Un ringraziamento speciale va ad Andrea Zizzari e Pasquale Pilone, la cui fiducia riposta in me e in Iconacasa sin dall’inizio è stata un motore fondamentale per questo percorso. Grazie al loro supporto e alla forza del nostro gruppo, siamo riusciti a mantenere la promessa aprendo nuovi uffici strategici che si estendono dal Gargano fino alla suggestiva costa dei Trabocchi in Abruzzo. Questo risultato non è solo un traguardo, ma un passo significativo nella realizzazione di un progetto ambizioso: il sogno resta invariato, anzi rafforzato, grazie alla collaborazione col collega del Board Mirco Ciarlante, con il quale visione e strategie sono sempre più chiare e condivise. Progetti del 2025? Per scaramanzia non voglio anticipare nulla”.

A proposito di crescita e nuovi progetti: durante il Giuramento sono state annunciate due nuove aperture che portano anche la tua firma

“È con grande orgoglio che abbiamo annunciato le nuove aperture degli uffici di Termoli Centro e San Salvo, due progetti che rappresentano non solo un significativo passo avanti nella nostra strategia di crescita, ma anche un esempio di come le relazioni personali possano trasformarsi in importanti opportunità professionali. Questi successi nascono dal profondo legame di fiducia e collaborazione che mi lega ad Andrea Zizzari e Pasquale Pilone. In particolare, l’ufficio di Termoli Centro è un progetto speciale che vede protagonista Vanessa Leggieri, una donna di grande determinazione e ambizione, capace di incarnare perfettamente i valori e la visione di Iconacasa. La sua energia e il suo impegno rappresentano un esempio concreto di come la sinergia tra passione personale e strategia aziendale possa generare risultati straordinari”

Quale aspetto del tuo lavoro ti diverte di più e quale cambieresti?

“Ciò che diverte di più è la fase di onboarding dei nuovi collaboratori, in particolare quando loro stessi si rendono conto di avere capacità inesplorate e sempre più valorizzate. Nasce così nel collaboratore una nuova identità fiduciosa a livello lavorativo e personale, fondamentale per una carriera e una vita piena di soddisfazioni”.

Qual è stato il momento in cui ti sei sentito più orgoglioso? E quale invece quello più difficile?

“Mi sento orgoglioso ogni volta che un nuovo ufficio si trasforma da una start-up in una azienda performante con benefici tangibili e gratificanti per l’affiliato. Ricordo sempre quando ho portato in sede a Bari la palla da biliardo col numero 8 fatta preparare da mia figlia: era l’8 settembre 2021 e il numero 8 rappresentava il traguardo di 8 uffici raggiunto e la conseguente promozione al ruolo di Area Manager. Momenti difficili? Ovviamente ce ne sono stati, fanno parte del percorso di crescita. Purtroppo spesso capita che ardui impegni non siano condivisi con le stesse persone con cui si comincia”.

“Il nostro know-how è un patrimonio unico di competenze e strategie che si è dimostrato efficace non solo in Italia, ma anche nei mercati europei”

Qual è la lezione più importante che hai imparato in tanti anni di lavoro?

“La lezione più importante che ho imparato è l’importanza dell’umiltà, anche nei momenti di gioia per i traguardi raggiunti. Ogni successo, per quanto gratificante, non deve mai farci dimenticare che il cammino è fatto di sfide continue. La vita e il lavoro, infatti, sono un alternarsi di vittorie e ostacoli, e il prossimo problema sarà sempre quello che ci metterà realmente alla prova, rivelando la nostra capacità di adattamento, resilienza e crescita”.

Come convinceresti un imprenditore a entrare in Iconacasa?

“Parlerei del vantaggio competitivo che deriva dal nostro know-how, un patrimonio unico di competenze e strategie che si è dimostrato efficace non solo in Italia, ma anche nei mercati europei dove abbiamo già ottenuto risultati concreti. Metterei in evidenza la scalabilità del nostro business, un aspetto cruciale che ci permette di replicare il nostro approccio vincente in nuovi contesti, ottimizzando risorse e massimizzando il valore generato. Racconterei inoltre la nostra storia, fatta di visione, passione e impegno costante, un percorso che ci ha portati a essere un punto di riferimento nel settore. Ma soprattutto, mi concentrerei sul futuro: sulla straordinaria opportunità di scrivere un nuovo capitolo di questa storia insieme all’imprenditore in questione”.