Oltre a “futuro”, l’altra parola chiave della Iconvention era senza ombra di dubbio “dieci”: e come festeggiare al meglio i primi 10 anni del franchising se non con il “numero 10” per eccellenza del calcio italiano?
Parliamo ovviamente di Alessandro Del Piero: nel corso della sua carriera, “Pinturicchio” (così come lo aveva soprannominato Gianni Agnelli) non è stato soltanto un talento cristallino, ma ha incarnato professionalità e spirito di sacrificio e soprattutto passione e lealtà che sono tra i valori fondanti di Iconacasa.
“Il mio sogno nel cassetto? L’ho realizzato: era diventare un calciatore! Non ho rimorsi, perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto prima col cuore e poi con la testa”
Sul palco la sua testimonianza ha rappresentato una pietra miliare per i tanti giovani sui cui Iconacasa punta ogni giorno, ma il suo racconto è stato prezioso anche per chi ha qualche anno in più ma vede in Del Piero e in cosa ha rappresentato un vero esempio, nel lavoro e nella vita. Sul palco della Iconvention il campione del campo si è raccontato senza filtri tra passato e presente, tra i successi da calciatore e la nuova vita da padre, non risparmiando aneddoti agli oltre 600 ospiti presenti.
Dal suo primo ricordo legato al calcio fino ai suoi successi con Juve e nazionale passando per gli esordi e i tanti sacrifici fatti, Del Piero non ha dubbi: “Il mio sogno nel cassetto? L’ho realizzato: era diventare un calciatore! Il calcio è uno sport che ti porta via tanto tempo, ti riempie totalmente e ti immerge in una vita a parte. Ma non ho rimorsi, perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto prima col cuore e poi con la testa”.
Un lungo viaggio che lo ha portato sul tetto del mondo non privo di ostacoli e momenti difficili: “Il calcio è una passione, ma ti chiede impegno e sacrifici in un lungo percorso in cui cadi tante volte e devi essere bravo a rialzarti. Tutto questo può darti tanto, ma bisogna stare attenti perché fama e notorietà rischiano di portare disequilibri e travolgerti”.
Ma il messaggio più importante, Del Piero lo ha lanciato quando si è passati alla vita fuori dal campo: “Ci sono tanti valori importanti, ma io sono convinto che bisogna prima di tutto essere delle persone per bene. Si commettono tanti errori, anche io ne ho commessi, ma bisogna avere il coraggio di ammetterli e i giusti principi per sbagliare il meno possibile”.
“Io sono convinto che bisogna prima di tutto essere delle persone per bene. Si commettono tanti errori, anche io ne ho commessi, ma bisogna avere il coraggio di ammetterli”
Per farlo è importante anche l’aiuto dei propri colleghi: “I compagni spesso li vedi più dalla tua famiglia o della tua fidanzata. Come in tutti i gruppi di lavoro non puoi andare d’accordo con tutti, ma bisogna riuscire a separare le responsabilità dentro e fuori del campo. Nel lavoro ci sono regole diverse: regna il rispetto reciproco e conta l’obiettivo della squadra. Ogni compagno è tuo fratello”.
Infine Del Piero ha voluto lasciare un messaggio alla platea Iconacasa: “Ogni situazione è diversa, ognuno di noi è diverso dall’altro e reagisce in maniera differente rispetto alle difficoltà. In ogni campo lavorativo ci sono delle battaglie da affrontare, ma bisogna farlo in prima persona, senza aspettare l’aiuto dall’esterno. Il segreto è migliorarsi ogni giorno, sia a livello professionale che a livello umano, cercando di migliorare anche le persone che sono vicino a te. Se hai il cuore in testa sei sulla buona strada”.