Roberto De Francesco nella Hall of Fame: “Ci ho sempre creduto, è uno slancio per fare ancora meglio”

La nomina di Capo Distretto nel 2019 e l’entrata nella Hall of Fame nel 2021: possiamo dire che la Convention porta decisamente fortuna a Roberto De Francesco. Lui, infatti, è l’uomo che più di ogni altro negli ultimi mesi ha incarnato i valori Iconacasa, ha fatto sua la mission e contribuito alla crescita del franchising. 

Un uomo che fin dall’inizio, senza nessuna esitazione e con grande coraggio ha lottato per rendere concreto e grande il sogno Iconacasa. È entrato a far parte della nostra vita e non ha mai perso la strada maestra. Nonostante mille difficoltà è sempre rimasto leale, fiducioso e umile, pronto a imparare anche dall’ultimo arrivato.

Torniamo per un attimo alla sera del 30 settembre: sei appena sceso dal palco dopo aver ricevuto la targa della Hall of Fame: come ti sei sentito in quel momento quando Daniele Amoruso ha pronunciato quella frase che sappiamo esserti molto a cuore? 
“Non è facile descrivere chiaramente ciò che ho provato ma è come se tanti punti si fossero finalmente uniti. Quella citazione è tatuata sul mio corpo ed è su un quadro di famiglia: è il nostro motto di vita, sia nella sfera privata che lavorativa. Sentirla urlare in quel modo da Daniele è stato molto emozionante e mi sono sentito gratificato.”

Hai fatto tanti sacrifici e contribuito tanto alla crescita di Iconacasa: dentro di te sapevi che potevi ambire a questo titolo?
“Tutti noi abbiamo sempre bisogno di nuovi stimoli e di uno ‘slancio’ e questo riconoscimento ero convinto che mi avrebbe dato questo. Ci ho sempre creduto ed era tra i miei obiettivi quindi sì, ci speravo e a qualche giorno dall’evento posso confermarti che effettivamente è un bello ‘slancio’.”

"Dedico il premio ai fondatori e a chi ha creduto nel progetto, da mia moglie che mi ha supportato in ogni decisone a tutti i ragazzi, ora giovani imprenditori".

A chi dedichi questo premio? Cosa ti sentiresti di dire come messaggio di ringraziamento ai Presidenti dopo questo meraviglioso riconoscimento?
“Lo dedico a tutte quelle persone che hanno reso possibile riceverlo: ai fondatori, che con la loro visione e il loro coraggio hanno dato vita a tutto, e a chi ha creduto nel progetto e ha contribuito alla sua realizzazione, da mia moglie che mi ha supportato in ogni decisone e cambiamento a tutti i ragazzi, ora giovani imprenditori che hanno creduto in me, ma soprattutto in loro stessi e nella loro capacità, anche quando sembrava difficile.”

Come hanno giustamente ribadito i Presidenti, hai avuto il coraggio e la fiducia di credere nel sogno Iconacasa praticamente fin dall’inizio. Chi meglio di te può quindi raccontarci come è cambiata l’azienda, cosa ha significato vederla crescere così tanto e cosa si può migliorare ancora?
“La cosa bella è proprio questa: l’azienda non è mai cambiata e questo è l’auspicio più bello a cui tutti dobbiamo aspirare. L’azienda si è evoluta, siamo cresciuti come persone, come professionisti e come punti vendita. I servizi sono aumentati, sono diventati più efficienti, all’avanguardia e ancora più attenti alle esigenze degli affiliati e dei clienti. Abbiamo una sede nuova, meravigliosa e ‘aperta’. Ma nonostante tutto l’azienda è rimasta salda ai propri valori e si respira sempre un’aria famigliare. È un orgoglio vederla crescere continuamente ed ora impegnata anche nel sociale. Da migliorare c’è tutto e non è una critica, ma è la base per chi vuole continuare a crescere e noi siamo così, faremo meglio e poi miglioreremo ancora.”

La Hall of Fame è un premio molto ambito, ma è anche  una grande responsabilità: come pensi di onorare al meglio questo titolo?
“Vero, continuerò a fare ciò che ho sempre fatto: contribuire alla crescita aziendale aiutando tanti giovani a realizzarsi. Inoltre bisogna pensare al prossimo piano industriale e a nuove strategie per attuarlo”.

Un anno e mezzo fa ti abbiamo intervistato per la nomina a capo distretto proprio dopo il congresso: sicuramente la Convention ti porta fortuna! Cosa è cambiato da quel momento a oggi?
“In quel momento era un progetto di crescita che stava nascendo, ho potuto contare sulla fiducia ricambiata di Omar Usalla, abbiamo affrontato molte difficoltà e abbiamo imparato a conoscerci meglio. Adesso siamo un team più consolidato sia come gruppo ma anche come ogni singolo ufficio e affiliato, Omar fa parte del gruppo sviluppo ed è un pluriaffiliato, gli uffici hanno squadre preparate e hanno acquisito buone fette di mercato della zona. Tutti si sono realizzati e possono aiutare altre giovani a realizzarsi.”

"Abbiamo affrontato molte difficoltà e abbiamo imparato a conoscerci meglio. Adesso siamo un team più consolidato sia come gruppo ma anche come ogni singolo affiliato".

Nel tuo discorso sul palco hai giustamente detto che ‘adesso non dobbiamo fermarci’ e sappiamo bene che sei una persona che passa subito dalle parole ai fatti: quali sono i tuoi obiettivi a medio e anche a lungo termine?
“Niente da dichiarare, tutto top secret… scherzo!. Posso dire solo che la Puglia è abbastanza grande insieme a Basilicata e Molise. Nel frattempo nel nuovo ufficio di Monopoli Sud c’è tanto da fare e presto spero possa essere un punto di riferimento e trampolino di lancio per molti giovani che desiderano realizzarsi.”

 

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Alla conquista di Milano, Paola Labadini: “Siamo l’unica realtà che offre prospettive di crescita"

Preparata, determinata e già una lunga esperienza nel mondo immobiliare. Paola Labadini è uno dei volti nuovi del franchising su Milano: da un anno ha aperto l’ufficio di Bocconi e pensa già a nuove aperture in città. Per superare l’agguerrita concorrenza nella “city”, Paola non ha dubbi: la ricetta è lavorare ogni giorno con onestà e trasparenza. E nel tempo libero? la mamma, l’hobby più bello del mondo!

Riavvolgiamo il nastro: cosa facevi prima di entrare nel franchising? Come hai conosciuto Iconacasa?
“Il mio viaggio nel mondo immobiliare è iniziato nell’ormai lontano 2007 in un altro franchising: ho iniziato dal basso, prima come segretaria, poi come responsabile fino ad aprirmi il mio primo ufficio nel 2011 insieme a Daniel Planta (attuale capo distretto in Iconacasa, ndr). Con lui ho una amicizia di vecchia data, ed è proprio grazie alla sua conoscenza che sono entrata in Iconacasa. Infatti ho lasciato la vecchia azienda e per un certo periodo non sono riuscita a dedicarmi a pieno all’attività immobiliare perché ho avuto una bambina. Da circa un anno sono tornata in pista e ho ripreso subito i contatti con Daniel: con lui c’è un rapporto di stima e fiducia reciproca, un metodo di lavoro collaudato e così mi ha presentato Iconacasa. Così un anno fa è iniziata la mia storia nel franchising con l’ufficio di Milano Bocconi”.

Oltre alla conoscenza con il capo-distretto Daniel Planta, quali sono i motivi che ti hanno convinto ad entrare in Iconacasa?
“Ti dico la verità: ho visto la genuinità, la semplicità e la passione. Si vedono i valori aziendali, pur non conoscendoli mi sono arrivati subito. Ho visto una realtà in piena ascesa e crescita. Mi piace che ci sia un confronto e uno scambio di opinioni: è sempre molto stimolante. Con giovani e tanto entusiasmo e risultati tangibili. Poi ovviamente il consiglio di Daniel mi ha fatto accettare ad occhi chiusi”.

"In Iconacasa ho visto una realtà in piena ascesa e crescita. Mi piace che ci sia un confronto e uno scambio di opinioni: è sempre molto stimolante".

Milano è in fortissima espansione: pensi anche tu a nuove aperture su Milano? C’è una zona che rappresenta il tuo ‘sogno nel cassetto’?
“Il progetto di espandermi e di aprire nuovi uffici c’è, ma non ho un particolari preferenze. Tutte le zone di Milano sono molto interessanti, tutte di danno qualcosa. Poi oltre Milano è molto interessante la provincia, la zona verso Linate. Al momento però sono molto concentrata sul consolidamento del mio ufficio, in futuro vedremo”.

A proposito del capoluogo lombardo, come reputi il mercato della zona? Cosa offre in più Iconacasa per superare i competitors?
“Il mercato di Milano va sempre molto bene, non conosce crisi. Soprattutto è molto veloce e c’è tantissima richiesta. Nella mia zona, in particolare, c’è carenza di offerta e bisogna essere particolarmente bravi per assicurarsi la fiducia dei venditori. Per raggiungere questo obiettivo il lavoro quotidiano dovrà essere sempre improntato su una estrema onestà e trasparenza, cose che però non è sono sempre scontate nel nostro settore”.

Per qualsiasi team è fondamentale fissare degli obiettivi: secondo te cosa non deve assolutamente mancare all’interno di una agenzia per raggiungerli?
“L’entusiasmo prima di tutto, se manca quello manca tutto. Poi ovviamente la perseveranza e la passione in quello che fai. Tutto questo, insieme all’onestà e alla trasparenza di cui parlavamo prima, alla lunga ripaga”.

"Il lavoro quotidiano deve essere sempre improntato su una estrema onestà e trasparenza, cose che però non è sono sempre scontate nel nostro settore”.

Adesso immagina di essere davanti ad un potenziale nuovo affiliato: come presenteresti Iconacasa per convincerlo ad entrare nel franchising?
“Direi che se sei imprenditore e vuoi realizzare i tuoi sogni, Iconacasa è il posto giusto: qui puoi trovare grande entusiasmo, la fiducia, l’aiuto dei colleghi e un gruppo unito. È un franchising in grande espansione e quindi ci sono ottime opportunità di crescita: si tratta forse dell’unica realtà nel settore che al momento offre una prospettiva”.

Ora lasciamo da parte il lavoro: chi sei fuori dall’ufficio? Cosa fai nel tempo libero?
“Ho una bimba piccola, di appena 3 anni, quindi tutto il tempo passato fuori dall’ufficio lo dedico interamente a lei. E ne sono molto felice: possiamo dire che fare la mamma è sicuramente l’hobby più bello del mondo”.

 

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