Imu, affitti e cedolare secca: gli effetti del Decreto Crescita nel mondo immobiliare

Con l'approvazione imminente del DL 34/2019 sono diverse le novità in arrivo per il real estate.

Cedolare secca ma anche Imu, case in comodato e affitti. Con l'introduzione del cosiddetto "Decreto Crescita" arrivano diverse novità nel mondo del real estate. A fare un sunto di cosa cambierà con l'introduzione del Dl 34/2019, che presto dovrebbe avere il via libera finale del Parlamento, è il quotidiano economico Il Sole 24 Ore. 

Cedolare secca senza sanzioni Con il Decreto Crescita si dice addio alle sanzioni per chi non presenta il modello RLI per confermare la cedolare secca. Nell'articolo 3-bis, infatti, viene sancita la "soppressione dell’obbligo di comunicazione della proroga del regime della cedolare" (in precedenza 100 euro ridotti a 50 con pagamento nei primi 30 giorni)

Un codice per le case in affitto Il nuovo testo prevede la creazione di una banca dati pubblica delle strutture ricettive e degli immobili destinati all’attività di locazione breve: ogni struttura o casa locata dovrà avere un codice identificativo e dovrà usarlo "in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza"

Al Fisco i dati sugli inquilini Tra i vari articoli del decreto, viene anche inserita una norma che permette alla Polizia di Stato di comunicare i dati dei locatari all'Agenzia delle Entrate e ai Comuni. In questo modo potranno essere usati per controllare il pagamento delle imposte e il versamento dell’imposta di soggiorno. 

Nuova data per l'Imu Posticipata la data per presentare la dichiarazione Imu che passa dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i dati da comunicare. Viene anche eliminato l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu per chi può beneficiare della riduzione del 50% di Imu e Tasi sulle case date in comodato, cioè in prestito gratuito, ai figli o ai genitori.

Imu sui fabbricati Dal 2023 l’Imu sugli immobili strumentali, come i capannoni, diventa deducibile dal reddito d’impresa. Prima di allora, la percentuale di deduzione ammessa crescerà gradualmente: 50% per l’Imu nel 2019, 60% nel 2020 e 2021; 70% nel 2022.

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Decreto Crescita, superammortamento e fondi prima casa: tutte le misure per l'immobiliare

Il cosiddetto Dl crescita ha ricevuto il via libera "salvo intese": nel testo diverse misure che riguardano il mondo dell'immobiliare.

Superammortamento, incentivi e nuovi fondi per la prima casa. Sono alcune delle misure che riguardano il mondo dell'immobiliare contenute nel cosiddetto Decreto Crescita, il documento preparato dal Governo che ha l'obiettivo di contrastare il rallentamento dell'economia previsto e dare una spinta per la ripresa. Il testo, circa 50 articoli, ha avuto il via libera "salvo-intese", significa quindi che non sono escluse ulteriori modifiche o ritocchi.

Superammortamento per sconti Imu Capannoni: vale dal 1 aprile al 31 dicembre 2019 il superammortamento al 130% sugli investimenti in beni materiali nuovi (esclusi veicoli e mezzi di trasporto) fino a 2,5 milioni. Sale la deducibilità dell'Imu sui capannoni: per quest'anno lo sconto è al 50% poi potrebbe salire oltre il 60%.

Incentivi per la rigenerazione dei palazzi: spinta al ricambio dei vecchi edifici con palazzi nuovi e ad alta efficienza energetica con sconto su imposte di registro, ipotecarie e catastali (200 euro l'una) per le imprese che acquistano - non nei centri storici o nelle aree vincolate - interi stabili "a condizione di demolirli e ricostruirli", anche "con variazioni di sagoma e volumetria urbanisticamente consentite", per poi rivenderli entro 10 anni. 

Lavori su beni vincolati: Si tratta di una norma che taglia i tempi per autorizzare i lavori dei privati negli edifici vincolati. I termini vengono ridotti dai 120 attualmente previsti a 90 giorni . 

Dismissioni immobili degli enti locali: visto che è degli enti del territorio circa l'80% degli immobili pubblici, anche questi ultimi potranno entrare nel piano di dismissioni per raggiungere il target (950 milioni nel 2019).

100 milioni per fondo prima casa: viene rifinanziato il fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, utilizzato in questi anni soprattutto da under 35.

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