Domenica, 25 Aprile 2021

Roberto De Francesco nella Hall of Fame: “Ci ho sempre creduto, è uno slancio per fare ancora meglio”

La nomina di Capo Distretto nel 2019 e l’entrata nella Hall of Fame nel 2021: possiamo dire che la Convention porta decisamente fortuna a Roberto De Francesco. Lui, infatti, è l’uomo che più di ogni altro negli ultimi mesi ha incarnato i valori Iconacasa, ha fatto sua la mission e contribuito alla crescita del franchising. 

Un uomo che fin dall’inizio, senza nessuna esitazione e con grande coraggio ha lottato per rendere concreto e grande il sogno Iconacasa. È entrato a far parte della nostra vita e non ha mai perso la strada maestra. Nonostante mille difficoltà è sempre rimasto leale, fiducioso e umile, pronto a imparare anche dall’ultimo arrivato.

Torniamo per un attimo alla sera del 30 settembre: sei appena sceso dal palco dopo aver ricevuto la targa della Hall of Fame: come ti sei sentito in quel momento quando Daniele Amoruso ha pronunciato quella frase che sappiamo esserti molto a cuore? 
“Non è facile descrivere chiaramente ciò che ho provato ma è come se tanti punti si fossero finalmente uniti. Quella citazione è tatuata sul mio corpo ed è su un quadro di famiglia: è il nostro motto di vita, sia nella sfera privata che lavorativa. Sentirla urlare in quel modo da Daniele è stato molto emozionante e mi sono sentito gratificato.”

Hai fatto tanti sacrifici e contribuito tanto alla crescita di Iconacasa: dentro di te sapevi che potevi ambire a questo titolo?
“Tutti noi abbiamo sempre bisogno di nuovi stimoli e di uno ‘slancio’ e questo riconoscimento ero convinto che mi avrebbe dato questo. Ci ho sempre creduto ed era tra i miei obiettivi quindi sì, ci speravo e a qualche giorno dall’evento posso confermarti che effettivamente è un bello ‘slancio’.”

"Dedico il premio ai fondatori e a chi ha creduto nel progetto, da mia moglie che mi ha supportato in ogni decisone a tutti i ragazzi, ora giovani imprenditori".

A chi dedichi questo premio? Cosa ti sentiresti di dire come messaggio di ringraziamento ai Presidenti dopo questo meraviglioso riconoscimento?
“Lo dedico a tutte quelle persone che hanno reso possibile riceverlo: ai fondatori, che con la loro visione e il loro coraggio hanno dato vita a tutto, e a chi ha creduto nel progetto e ha contribuito alla sua realizzazione, da mia moglie che mi ha supportato in ogni decisone e cambiamento a tutti i ragazzi, ora giovani imprenditori che hanno creduto in me, ma soprattutto in loro stessi e nella loro capacità, anche quando sembrava difficile.”

Come hanno giustamente ribadito i Presidenti, hai avuto il coraggio e la fiducia di credere nel sogno Iconacasa praticamente fin dall’inizio. Chi meglio di te può quindi raccontarci come è cambiata l’azienda, cosa ha significato vederla crescere così tanto e cosa si può migliorare ancora?
“La cosa bella è proprio questa: l’azienda non è mai cambiata e questo è l’auspicio più bello a cui tutti dobbiamo aspirare. L’azienda si è evoluta, siamo cresciuti come persone, come professionisti e come punti vendita. I servizi sono aumentati, sono diventati più efficienti, all’avanguardia e ancora più attenti alle esigenze degli affiliati e dei clienti. Abbiamo una sede nuova, meravigliosa e ‘aperta’. Ma nonostante tutto l’azienda è rimasta salda ai propri valori e si respira sempre un’aria famigliare. È un orgoglio vederla crescere continuamente ed ora impegnata anche nel sociale. Da migliorare c’è tutto e non è una critica, ma è la base per chi vuole continuare a crescere e noi siamo così, faremo meglio e poi miglioreremo ancora.”

La Hall of Fame è un premio molto ambito, ma è anche  una grande responsabilità: come pensi di onorare al meglio questo titolo?
“Vero, continuerò a fare ciò che ho sempre fatto: contribuire alla crescita aziendale aiutando tanti giovani a realizzarsi. Inoltre bisogna pensare al prossimo piano industriale e a nuove strategie per attuarlo”.

Un anno e mezzo fa ti abbiamo intervistato per la nomina a capo distretto proprio dopo il congresso: sicuramente la Convention ti porta fortuna! Cosa è cambiato da quel momento a oggi?
“In quel momento era un progetto di crescita che stava nascendo, ho potuto contare sulla fiducia ricambiata di Omar Usalla, abbiamo affrontato molte difficoltà e abbiamo imparato a conoscerci meglio. Adesso siamo un team più consolidato sia come gruppo ma anche come ogni singolo ufficio e affiliato, Omar fa parte del gruppo sviluppo ed è un pluriaffiliato, gli uffici hanno squadre preparate e hanno acquisito buone fette di mercato della zona. Tutti si sono realizzati e possono aiutare altre giovani a realizzarsi.”

"Abbiamo affrontato molte difficoltà e abbiamo imparato a conoscerci meglio. Adesso siamo un team più consolidato sia come gruppo ma anche come ogni singolo affiliato".

Nel tuo discorso sul palco hai giustamente detto che ‘adesso non dobbiamo fermarci’ e sappiamo bene che sei una persona che passa subito dalle parole ai fatti: quali sono i tuoi obiettivi a medio e anche a lungo termine?
“Niente da dichiarare, tutto top secret… scherzo!. Posso dire solo che la Puglia è abbastanza grande insieme a Basilicata e Molise. Nel frattempo nel nuovo ufficio di Monopoli Sud c’è tanto da fare e presto spero possa essere un punto di riferimento e trampolino di lancio per molti giovani che desiderano realizzarsi.”

 

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