Mercoledì, 05 Febbraio 2020

Efficienza energetica, la tua casa è smart? Ecco il "livello di prontezza"

La nuova bozza di Decreto introduce una grande novità che misurerà quanto un edificio è pronto all’utilizzo di tecnologie smart.

La smart home sbarca tra gli indicatori per la misurazione della prestazione energetica degli edifici. Il Consiglio dei Ministri ha infatti dato il via libera preliminare alla bozza di Decreto sull'efficienza energetica degli edifici che mira a razionalizzare le disposizioni delle precedenti direttive sulla prestazione energetica in edilizia: l'obiettivo della norma è accelerare la ristrutturazione economicamente efficiente degli edifici esistenti. 

Il decreto introduce una grande novità:il livello di “prontezza” dell’edificio all’utilizzo di tecnologie smart. Questa nuova tipologia di indicatore andrà a sommarsi a quelle già normalmente utilizzate per la classificazione dell’edificio operata sulla base della prestazione energetica. Questo significa che il valore di un immobile si misurerà anche in base alla predisposizione all’installazione di impianti domotici e tecnologie innovative. 

Oltre al nuovo indicatore, il decreto prevede l'aggiornamento delle metodologie di calcolo e dei requisiti della prestazione energetica degli edifici: conterà anche l'obbligo di installazione di infrastrutture per la mobilità elettrica e di sostituzione degli impianti tecnici. A cascata, saranno quindi modificati i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l’indipendenza dei certificatori energetici, cioè gli esperti cui affidare l’attestazione della prestazione energetica degli edifici.

Il decreto esclude dagli obblighi gli edifici tutelati ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nel caso in cui l’adeguamento ai nuovi obblighi implichi alterazioni sostanziali e non compatibili con il vincolo cui sono sottoposti.

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Immobiliare, investimenti record per 12 miliardi: volano hotel e uffici

Secondo l'analisi di Cbre, nel 2019 si è registrato un aumento degli investimenti del 37%. Boom per hotel (3 miliardi) e uffici (5 miliardi)

Hotel e uffici spingono alle stelle gli investimenti del settore immobiliare. È quanto emerge dall'analisi effettuata da Cbre che ha messo sotto la lente d'ingrandimento i dati del real estate tricolore nel 2019 confermando una netta crescita nel volume d'affari

Nel 2019 gli investimenti nel settore immobiliare del nostro Paese hanno superato i 12 miliardi di euro (per la precisione 12,3) con 4,9 investiti solo nel quarto trimestre. La crescita è stata addirittura del 37% rispetto all'anno precedente e solo del 6% rispetto al 2017 che però era stato l'anno dei record con 11,2 miliardi di investimenti totali. Ma c'è un dato che spicca più di tutti: Milano,  con volumi pari a quasi 4,6 miliardi di euro di investimenti, vale da sola il 40% del mercato.

Come anticipato, a fare la parte del leone nel settore immobiliare è soprattutto il comparto di hotel e uffici: sempre secondo Cbre, gli investimenti dell'hospitality valgono 3,3 miliardi di euro, un nuovo record anche per varietà di operazioni e di investitori. "Le due operazioni più importanti dell’anno valgono insieme 1,3 miliardi di euro". Ma non è finita qui: questi dati, uniti alle transazioni appena effettuate e a quelle previste fanno ipotizzare un 2020 molto positivo pertutto il settore.

Per quanto riguarda gli uffici, invece, il volume di affari ha raggiunto quota 5 miliardi di euro: "di questi, oltre 3,6 miliardi sono stati investiti a Milano". Tra le transazioni più rilevanti Galleria Passarella (venduta per oltre 280 milioni e con rendimenti molto compressi, dicono da Cbre), ma anche la cessione del palazzo dell’informazione alla famiglia Rovati.

Logistica e retail Segnali positivi anche dai settori della logistica e del retail: secondo Cbre, il primo ha registrato volumi di investimento di oltre 1,3 miliardi di euro, mentre il secondo ha visto quasi 2 miliardi di euro di investimenti, ma senza dimenticare che sul mercato sono numerosi gli asset retail in vendita. Cbre sottolinea, infatti, che "nel 2019 i grandi protagonisti sono stati i Factory Outlet, a fronte di una riduzione degli investimenti nei più tradizionali Centri Commerciali". 

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Cucina e beni per la casa: a Francoforte torna "Ambiente 2020"

Torna una delle kermesse mondiali più importanti: appuntamento a Francoforte dal 7 all'11 Febbraio.

Ambiente, la rassegna annuale dedicata a tavola e cucina che si tiene ogni anno a Francoforte nel mese di febbraio. L’edizione 2019 ha visto la partecipazione e 4.460 espositori, da 90 Paesi, che hanno accolto oltre 130 mila visitatori, provenienti da 136 Paesi. Ma Ambiente non è solo un’esposizione di grandi dimensioni: nel corso degli anni, la rassegna si è trasformata in un centro di cultura e  diffusione dei trend del settore.

Si tratta di una delle fiere più importanti a livello mondiale dedicata ai beni di consumo che riguardano le aree Dining (prodotti per la tavola, cucina e articoli casalinghi), Living (concept d’arredo internazionali, interior design, complementi d’arredo e oggettistica per la casa sia indoor che outdoor) e Giving (articoli da regalo, prodotti per la cartoleria, gioielli e bijoux e articoli pelletteria).

Tra gli eventi speciali dell’edizione 2020 di Ambiente, il nuovo padiglione dedicato al settore HoReCa, consacra definitivamente il contract come uno dei principali campi di business anche per il settore tavola e cucina. Il Padiglione 6.0, collocato all’interno dell’area Dining, ospita oltre 100 espositori specializzati, ed è una delle aree espositive più internazionali della fiera. Nel 2020 si tiene inoltre la prima edizione dell’HoReCa Academy, con un programma di conferenze, tavole rotonde e molti altri eventi. L’Academy offre a buyer, ristoratori e progettisti l’occasione perfetta per confrontarsi e per aggiornarsi sulle innovazioni e i nuovi concept del settore.

Torna anche nel 2020 l’Ethical Style Guide, che raggruppa le aziende con prodotti realizzati secondo principi etici e sostenibili. Le aziende della guida offrono prodotti dalla sostenibilità certificata per tutta la filiera produttiva, materiali, processi di produzione, riciclo, recupero e riuso. La Guida, redatta con una giuria di esperti del settore, rappresenta uno strumento utile, per aiutare i buyer a selezionare le aziende con un’etica produttiva.

 

AMBIENTE 2020

Temi: Casa beni di consumo, ambiente
Quando
: Da  a 
Dove: Messe Frankfurt - Francoforte

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Da un vecchio disimpegno a un moderno living

Rivoluzionare un appartamento dando finalmente senso all’ingresso di antica concezione. Questo l’obiettivo nella nuova puntata della nostra rubrica.

Inizialmente l’appartamento si presentava come un ampio trivani composto da due camere da letto e una comoda cucina più bagno e un piccolo ripostiglio. Gli spazi erano grandi ma poco sfruttati: in particolare risultava completamente inutilizzato l’ingresso.

Il progetto di restyling ha previsto l’abbattimento dei muri tramezzi dell’area notte in modo da creare un ampio living con angolo cottura proprio tra ingresso e l’ex cameretta mentre quella che prima era la camera da letto matrimoniale è stata ridotta nelle dimensioni diventando la nuova stanza per i bambini.

Contestualmente la camera da letto matrimoniale è stata ricollocata dove prima c’era la cucina sfruttando gli allacci preesistenti per ricavare un piccolo bagno privato. In più è stata creata anche una piccola ma funzionale cabina armadio. Il bagno più grande non ha invece subito modifiche di rilievo.

In questo modo la famiglia ha ottenuto diversi vantaggi: prima di tutto un living tutto nuovo dove godere dei momenti collettivi che va a compensare una cucina più piccola. In secondo luogo la camera da letto padronale è ora più piccola ma ha guadagnato un bagno privato e una comoda cabina armadio.

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Le conseguenza del Coronavirus sull'economia mondiale: In Italia colpiti lusso e turismo

Secondo le prime stime, a livello economico la nuova epidemia potrebbe avere conseguenze ben maggiori rispetto alla Sars.

Quali saranno gli effetti del famigerato Coronavirus sull'economia mondiale? Mentre l'epidemia continua a diffondersi e aumentano i casi di contagio (e purtroppo anche i morti), spuntano le prime stime di quelle che potranno essere le conseguenze già a breve periodo a livello globale. Il Sole 24 Ore ha provato a raccogliere alcune previsioni.

A subire gli effetti maggiori e più tragici sarà ovviamente la Cina: l'economia del Dragone, già duramente colpita dalla guerra dei dazi di Trump, adesso deve fare i conti con 50 milioni di persone in quarantena, intere città isolate, fabbriche e aziende chiuse. Tutto questo, secondo Oxford Economics, potrebbe costare due punti percentuali di Pil, facendo abbassare la crescita dal 6% inizialmente previsto al 5,4% nel 2020. 

Ma gli effetti del virus, ovviamente, non si fermano alla Cina. In un mondo globalizzato e con la seconda economia mondiale duramente colpita, si vanno a danneggiare pesantemente interi settori chimica e delle auto, con le forniture di componentistica per esempio a Toyota e General Motors che iniziano a scarseggiare, ma anche di elettronica e tessile. Bisogna inoltre considerare che l'incidenza della Cina sul Pil mondiale è ben diversa oggi rispetto, per esempio, ai tempi della Sars. Secondo le prime stime, "il coronavirus potrebbe avere un impatto negativo sul Pil mondiale anche superiore all’1,8%, tarpando le ali a una crescita globale stimata per il 2020 al 2,9%".

E l'Italia? Secondo il quotidiano economico "La sindrome cinese ci colpirà in molto più profondo di quanto si pensi: non per il virus di per sé, ma per le sue ricadute economiche". Il motivo è facile da intuire: "il nostro Paese, come la Germania, ha un'economia basata principalmente sulle esportazioni e i cinesi sono i maggiori consumatori mondiali". Adesso con milioni di persone in quarantena e i consumi in calo la domanda dalla Cina potrebbe crollare.

I due settori del made in Italy che probabilmente soffriranno di più sono turismo e lusso. "Entrambi molto importanti per l'economia tricolore: il turismo vale il 10% del Pil italiano, il lusso oltre il 50% della nostra bilancia commerciale". Ma con i voli dalla Cina cancellati e una generale psicosi da virus a livello mondiale, è facile immagine che soprattutto il turismo potrebbe avere ricadute molto pesanti.

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