Mercoledì, 03 Aprile 2019

Mutui, Bce e allarme spread rientrato: ecco perché le banche non aumentano i tassi

Nonostante le previsioni non proprio rosee per l'economia tricolore, ancora oggi conviene accendere un mutuo.

I tassi dei mutui? Aumenteranno poco e in maniera graduale nei prossimi mesi, senza scossoni. Dopo l'allarme sui mercati, in molti hanno temuto un'inevitabile crescita dei tassi: le banche, infatti, avevano reagito alla paura aumentando il proprio margine di guadagno sui mutui, margine  negli anni della crisi si era ridotto tanto da rasentare valori vicini allo zero. Ma il costo dei mutui non è aumentato come ci si aspettava, anzi. 

Sono diversi i fattori che, nonostante le acque ancora agitate sui mercati e le previsioni non proprio rosee per l'economia tricolore, tengono i tassi ancora bassi. A spiegargli è il portale Mutuionline.it: i primi due dati da citare sono quelli di Euribor ed Eurirs il cui trend dipende dalla decisioni prese dalla Bce. L’Euribor segna -0,31% da novembre, l’Eurirs a 20 anni segna a febbraio l’1,19%.

Un altro elemento che contribuisce a non far aumentare i tassi sono le rassicurazioni della Bce, nonostante il fatto che si sia definitivamente chiuso il famoso "Quantitative easing" che nei momenti più neri della crisi aveva rappresentato un vero e proprio scudo per il sistema bancario italiano. La Banca Centrale Europea ha messo in pratica una la "long term refinancing operation": una serie di operazioni di finanziamento a lungo termine a condizioni agevolate per le banche.

Acquistare casa adesso conviene quindi? La risposta è sicuramente sì. Nell'immediato futuro, infatti, si potrà stipulare un mutuo a condizioni molto vantaggiose. 

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Design e un omaggio a Leonardo Da Vinci: dal 9 al 14 aprile torna il Salone del Mobile

Negli spazi di Fiera Milano Rho saranno presenti 2350 espositori. Attese oltre 300mila persone tra operatori del settore e visitatori.

La storia del deisng, le nuove tendenze ma anche business e cultura. Torna anche quest'anno l'atteso col Salone Internazionale del Mobile di Milano giunto alla sua 58esima edizione. L'appuntamento è dal 9 al 14 aprile negli spazi di Fiera Milano Rho dove saranno presenti 2350 espositori nazionali e internazionali che ospiteranno oltre 300mila persone tra operatori del settore, progettisti e giornalisti da tutto il mondo.

La kermesse si presenta al mondo con un’offerta di prodotti di altissima qualità ripartiti nelle tre tipologie stilistiche: Classico, che attinge ai valori di tradizione, artigianalità e maestria nell’arte di realizzare mobili e oggetti in stile classico; Design, prodotti espressione di funzionalità, innovazione e grande senso estetico; e infine xLux, settore dedicato al lusso senza tempo riletto in chiave contemporanea. All’avanguardia anche la proposta culturale, con l’evento collaterale in città che affiancherà il Salone del Mobile firmato da un importante artista e progettista di calibro internazionale. Un progetto di straordinario valore, capace di intrecciare design, tecnologia, e storia.

Quest'anno il Salone punterà nuovamente su due punti cardine: la centralità di Milano, quale città cosmopolita e promotrice di innovazione, e la capacità creativa della rete industriale che garantisce l'eccellenza del design made in Italy.In occasione del 500esimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, inoltre, il Manifesto si arricchisce di un nuovo capitolo dedicato all'ingegno, da intendersi - come dichiarato da Claudio Luti (Presidente del Salone del Mobile) "quale principio di creatività, senso del talento, geniale abilità nel fare e nel pensare".

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Comfort e benessere in casa: "Well" misura la salubrità degli ambienti

Il protocollo prende in esame la qualità dell'aria e dell'acqua, la luce e il suono: 14 i cantieri che lo prevedono già in Italia.

Non più solo la classe energetica, ma anche il benessere degli inquilini. È il nuovo requisito a cui dovrà rispondere un'abitazione in un mercato in cui è sempre più forte la richiesta di benessere. Insomma, i consumi sono importanti, ma non sono le uniche cose che contano. Al primo posto deve esserci la "salubrità" e la "sostenibilità".

A parlarne è Il Sole 24 ore: dagli Stati Uniti arrivano infatti le prime norme che certificano la qualità degli edifici. Il nuovo protocollo si chiama "Well": ideato da Rick Fedrizzi, viene già utilizzato per classificare le case dal punto di vista della salute fisica e mentale degli abitanti prendendo in esame la qualità dell'aria e dell'acqua, la luce e il suono.

L’iter di certificazione prevede la figura di un well assessor o reviewer, con il compito di eseguire verifiche di performance in sito. Ogni immobile viene valutato nell’intero ciclo di vita, dalla progettazione al collaudo, ogni anno e per tre anni anche dopo la sua successiva occupazione.

Quella della verifica del benessere all'interno di una abitazione rappresenta un futuro non molto lontano per il nostro Paese, anzi. In Italia sono 14 i cantieri o progetti che hanno avviato l'iter per ottenere il "bollino" Well. Capofila sono Milano (la palazzina uffici ad Assago e gli edifici Nuova Gioia 22 e Corso Como Place di Coima) e Roma dove è in via di certificazione la sede Enel capitolina.

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Indice climatico de "Il Sole 24 Ore": si vive meglio al sud e nelle città costiere

Il quotidiano economico ha stilato una classifica delle città dove si vive meglio analizzando 9 fattori dal punto di vista meteorologico.

Quali sono le città italiane dove si vive meglio? A dare una risposta è uno studio de Il Sole 24 Ore che ha fotografato il benessere climatico nelle 107 città capoluogo di provincia analizzando 10 indicatori che rilevano le performance meteorologiche nel decennio 2008-2018. L'indagine parte da un presupposto: il clima influisce in maniera decisiva sulla qualità e sullo stile di vita delle persone che abitano in un determinato territorio.

L'indagine prende in esame una serie di fattori a cui è stato assegnato un punteggio: si parte dalle ore di sole, l'indice di calore e le ondate di calore fino all'umidità relativa, i giorni di pioggia e quelli di freddo. passando anche per la brezza estiva, la nebbia e gli eventi estremi.

Dalla classifica emerge un dato: le città costiere battono quelle posizionate nell'entroterra, al sud e sulle isole si vive meglio rispetto al centro-nord. Se escludiamo infatti la prima della classe, Imperia, il resto della top 10 è dominata da città del sud, quasi tutti che si affacciano sul mare: Catania, si piazza al secondo posto in classifica, ma ci sono anche Bari, Barletta, Crotone, Cosenza, Siracusa. Tutte premiate dal clima marino.

Male, invece, gran parte del centro-nord e in particolare le città della Pianura Padana, penalizzate sia d'estate che d'inverno da un clima di stamo più continentale. In fondo alla classifica troviamo Pavia ma si piazzano male anche Pavia (ultima), Vercelli (106°), Novara (105°), Lodi (104°) e Mantova (97°). Per quanto riguarda le grandi città, Milano è la metropoli peggiore col suo 96° posto poi troviamo Torino (90°), Firenze (51°), Napoli (43°), Venezia (40°), e poi Roma (21°).

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Da Modena al palco della Convention, Federica Messori: “In Iconacasa non siamo numeri ma persone”

Decisa e ambiziosa, sempre positiva e con tanto spirito d’iniziativa. Parlare con Federica Messori ti mette di buon umore. Lei è in Iconacasa da appena un anno ma ne è diventata velocemente una protagonista: subito l’agenzia di Fiorano Modenese, presto anche quella di Modena Musicisti. Ma l’obiettivo è crescere ancora, e non abbiamo dubbi che manterrà la promessa: Federica è una persona che va sempre fino in fondo in tutto quello che fa.

Partiamo dall’inizio. Chi eri prima di entrare in Iconacasa e come hai conosciuto la rete?
“Io e Michele avevamo un’agenzia privata su Fiorano. Abbiamo sempre cercato di associarci con altri uffici per creare una collaborazione ma, nonostante la nostra volontà e il nostro impegno, non ci siamo riusciti. Avevamo bisogno di stimoli nuovi così a marzo siamo entrati in contatto con Iconacasa  ed è stato amore a prima vista. Ci siamo trovati bene a pelle percependo i valori che poi abbiamo fatto nostri”.

Cosa ti ha fatto dire “ok scelgo Iconacasa” e non un altro franchising?
“Con Iconacasa non sei un numero ma una persona. Mi sembra di far parte di una famiglia e insieme puntiamo sempre più in alto. È strutturata molto bene, ha ottimi servizi e c’è la possibilità di avere un rapporto umano che per me è fondamentale. Abbiamo percepito serietà, genuinità e non arrivismo. I fondatori ci ripetono sempre una cosa giusta: “Non dobbiamo essere schiavi del denaro. Il denaro è una conseguenza”.

Mancano poche settimane alla convention nazionale e tu sarai la presentatrice. Un grande onore ma anche una bella responsabilità.
“Sono molto contenta, anche perché sono una delle poche donne titolari di agenzia. Anche se sono arrivata da poco mi sono sentita subito presa in considerazione e questo fa piacere sia a livello umano che a livello professionale. Anche essere scelta per un’intervista sulla rivista nazionale è un grande onore. Mi è già capitato di presentare l’evento di Natale, ma in questo caso è diverso. È una grande responsabilità”.

Abbiamo scoperto chi sei sul lavoro. Ma chi è Federica Messori nella vita di ogni giorno?
“Sono una persona gioiosa e positiva, cerco di non farmi mai sovrastare dai problemi della vita. Sono anche molto dinamica e sempre alla ricerca di nuovi stimoli ma voglio essere io a determinare i cambiamenti. La mia famiglia ha sempre creduto in me, in particolare mio zio, che purtroppo ora non c’è più. In famiglia ci sono altre due donne e siamo tutte uguali: quando decidiamo di fare una cosa la portiamo fino in fondo”.

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
“Adesso siamo concentrati sulla nuova apertura di Modena Musicisti che a breve aprirà i battenti. Ma non è finita qui: nel lungo termine non vogliamo essere dei semplici affiliati ma aiutare a sviluppare la rete”.

Cosa ti piace di più di Iconacasa?
“Stare insieme ai ragazzi, dargli una prospettiva. Quando si è in una piccola agenzia, per quanto tu voglia, non sei in grado di garantire un futuro ai giovani. Grazie alla struttura di Iconacasa, invece, i ragazzi hanno una vera prospettiva, capiscono che questa è la strada giusta. Io mi sento una mamma e sono orgogliosa dai miei ragazzi”.

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Maurizio Mastropierro, imprenditore appassionato: "Credo nei valori aziendali e nel lavoro di squadra"

Siamo a Molfetta, passeggiando su Corso Fornari, al civico 34 ci imbattiamo nelle vetrine dell'agenzia immobiliare Iconacasa di Centro Ponente. Guardandola dall'esterno ti aspetti una classica e semplice agenzia: due vetrine e tanti annunci ricchi di fotografie dai colori brillanti. La conformazione del locale nasconde agli occhi dei passanti le attività che riempiono la giornata dagli operatori.

Entrando l'opinione cambia al primo passo, come quando si apre uno scrigno e si rimane incantati ad ammirare il luccichio di splendidi gioielli. Un ufficio che brulica di ragazzi affaccendati ma sorridenti, un team giovanissimo che trasmette passione e concentrazione. Veniamo subito accolti e messi a nostro agio dal titolare, solare imprenditore di 27 anni. Sciolta un po' la tensione, partiamo subito con le domande.

Maurizio Mastropierro, tu rappresenti l'identikit dell'uomo azienda Iconacasa: giovane, ambizioso, coraggioso, leale ed appassionato. La nostra rubrica non a caso parte da te. Raccontaci un po' chi sei.
Che dire, compio 27 anni tra meno di un mese, sono da otto anni nel settore immobiliare, vivo di lavoro e passioni, di amici e di sport. Sono fiero abbonato Curva Sud di San Siro anche se in questo periodo le tinte rossonere non mi rendono tanto felice. Ma non si molla mai, neanche nei momenti più bui.

Torniamo al lavoro. Hai appena detto che fai questo lavoro da otto anni: fai un bilancio della tua carriera nel mondo della mediazione immobiliare.
All'inizio del mio percorso ho incontrato aziende in cui non mi riuscivo a proiettare: routine stantia, formazione inesistente e prospettive di crescita personale quasi azzerate: ero uno dei tanti soldatini, un numero e non una persona. Poi, nel 2014, ho incontrato i Fondatori Iconacasa ed è stato per me amore a prima vista. La mia vita era ad un bivio: abbandonare l'attività immobiliare o cambiare azienda per trovare finalmente la crescita personale che tanto cercavo.

Quello che Giancarlo Quassia, Nicola e Daniele Amoruso mi hanno raccontato non mi sembrava vero: crescita, opportunità di business, benessere e una mission aziendale che mi hanno spinto sin da subito a lanciarmi a capofitto nel progetto, senza se e senza ma, anche sa la rete era composta da sole 9 agenzie. Vedere tre presidenti tanto innamorati del progetto mi ha travolto e coinvolto al primo incontro: una vera e propria scommessa. La sensazione positiva è stata confermata dai numeri. Mentre Iconacasa cresceva passando da 9 a 62 agenzie, io aprivo questo mio primo ufficio, sdoppiando Moffetta e aprendo Bisceglie l'anno scorso. La scommessa è stata vinta.

Pensi di aver raggiunto i tuoi obiettivi o ritieni che il futuro abbia in serbo ancora novità?
Penso di poter e dover dare ancora molto al progetto: mi sento coinvolto nelle dinamiche di crescita aziendale e sento miei sia i valori che la mission Iconacasa. Cosi come i Presidenti hanno creduto in me, così io credo nella crescita dei giovani che compongono il mio team.

Continuerai con lo sviluppo in Puglia o proverai a piantare la bandiera Iconacasa in altri territori?
Il mio team non si pone limiti.

Di Maurizio Mastropierro sentiremo presto parlare, ne siamo certi.

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Antonio Bellomo: carisma ed entusiasmo al servizio di Iconacasa

Siamo a Modugno per incontrare un Area Manager e pluriaffiliato Iconacasa di cui tanto bene si sta parlando. Di lui conosciamo già tante cose, pregi e difetti che l’hanno reso unico e riconoscibile; sappiamo della sua grande passione per il calcio, vissuto in maniera viscerale sia in veste di tifoso bianconero che di giocatore amatoriale; conosciamo la sua voglia incontenibile di crescere e far crescere, ambizione e carica al servizio di Iconacasa e a supporto del suo staff; sappiamo del velo scaramantico che avvolge le sue abitudini, i suoi vezzi; abbiamo sentito parlare della sua ossessione per i numeri, le statistiche e l’ordine, ogni numero ha il suo significato, ogni giorno ha il suo perché, ogni dato va analizzato e commentato, ogni cosa deve avere il suo posto.

Entriamo nel suo ufficio e veniamo accolti da uno staff cordiale e sorridente, preso dalle tante attività da svolgere. Nell’attesa che Antonio termini una trattativa scambiamo due chiacchiere con i suoi ragazzi; quello che ci rimane è l’immagine di un titolare eclettico e travolgente, un uomo ambizioso e insaziabile; tutti i suoi collaboratori stravedono per lui! Finalmente (per noi) congeda i clienti e ci accoglie con un sorriso che illumina l’ufficio e un buongiorno che hanno sentito anche nel paese limitrofo; la stretta di mano energica e il modo di farci accomodare nella sua sala ci fa sentire subito a casa. Scusandosi per l’attesa, aggiunge alle sue peculiarità il suo essere prolisso. 

Antonio Bellomo, barese classe ’89, di te sappiamo molto, ma abbiamo la sensazione che c’è ancora molto che non conosciamo. Parlaci di te.
Tutto quello che sapete è vero, e questo non posso negarlo! È vero anche che c’è un Antonio che poche persone conoscono; un Antonio meticoloso e razionale, paziente e calmo, soprattutto nel lavoro; per me c’è il momento giusto per fare le cose, ogni attività ha i suoi tempi e i suoi spazi, ogni azione va programmata e preparata nel dettaglio, nulla va lasciato al caso. Molti si fermano alla prima impressione, sicuramente parziale e non calzante per la persona che sono.

Il tuo percorso è ricco di successi: ben 6 agenzie operative, un team di 30 collaboratori, tante vittorie e trofei; svelaci il tuo segreto.
Nessun segreto. Valori importanti, testa bassa e pedalare ogni giorno più forte. A me piace usare metafore calcistiche quindi l’esempio che mi viene in mente per rendere l’idea è il Real Madrid – non uso la mia cara Juventus per non sembrare troppo di parte -. Il Real non vince solo perché ha in squadra Cristiano Ronaldo o Luka Modric; vince perché ha dei forti valori e credere in questi valori genera un grande attaccamento alla maglia per tutta la squadra; dal magazziniere al presidente, nessuno escluso, con dedizione ed entusiasmo e senza risparmiarsi inseguono incessantemente il traguardo massimo. Con il mio team discutiamo quotidianamente dei valori Iconacasa, curiosità intellettuale per crescere come persone e professionisti, fiducia e lealtà nei rapporti di squadra, passione per quello che facciamo, coraggio per andare oltre i nostri limiti. E poi c’è l’entusiasmo. Per me, che vivo il mio lavoro con passione, è l’ingrediente fondamentale; un sorriso illumina la giornata e ti fa affrontare ogni ostacolo con la massima carica, fa volare il tempo e rende l’ambiente di lavoro sereno e positivo. Questo è quello che cerco di trasmettere ai miei ragazzi.

Cosa ti porta in Iconacasa e come hai vissuto il cambiamento?
Questa domanda mi puzza di tranello! Non vi dirò di quanto odio i cambiamenti e del mio personalissimo motto sulle cose da sostituire (ride ndr). A parte gli scherzi sono una persona restia ai cambiamenti e tendo a conservare tutto e per questo vengo preso in giro dai miei soci; a differenza di tante altre occasioni, l’ingresso in Iconacasa è stato fortemente voluto e per nulla traumatico. Sposare un’azienda con gli stessi valori perseguiti dal mio gruppo è stata la naturale conseguenza della nostra crescita professionale. 

Qual è il tuo motto?
Senza entusiasmo non si è mai compiuto nulla di grande.

Fai parte del Gruppo Sviluppo Iconacasa e sei un riferimento in Puglia per la rete. Come vedi il futuro di Iconacasa nella tua regione?
L’unica rete che parte dal sud e cresce a ritmi così sostenuti non può che far bene. Sicuramente la Puglia dovrà continuare ad essere roccaforte ed esempio per tutta la rete; far parte del Gruppo Sviluppo è un onore, essere un Area Manager uno stimolo a fare sempre meglio; nella nostra regione continueremo a dare il meglio di noi stessi per mantenere alto lo standard qualitativo ed essere sempre l’espressione dei valori e della vision aziendale.

E nel tuo futuro cosa vedi?
Come ampiamente discusso in precedenza ho la fissa dei numeri, ogni numero ha un significato e il 10 per me vale più di ogni altro numero, quindi 10 agenzie! Nell’ottica di sviluppo e potenziamento della rete il mio gruppo sarà concentrato nel triennio 2018 – 2020 sul consolidamento e sulla crescita sana e costante con un obiettivo ben preciso: il benessere condiviso.

Lunga e intensa, esilarante e sorprendente, l’intervista giunge al termine. È arrivata a conclusione anche la giornata lavorativa e rimaniamo ad osservare i rituali che accompagnano la chiusura dell’ufficio, dal giro di controllo delle scrivanie per verificare l’ordine e l’esatta disposizione di penne, matite e colori nei portapenne, al singolare ordine di spegnimento delle luci, dal “posso?” che anticipa la frase che sintetizza la giornata lavorativa alla vigorosa stretta di mano ad ogni componente dello staff prima di congedarli.

Questo incontro ci ha arricchiti; abbiamo conosciuto meglio una persona forte, un uomo carismatico, un imprenditore di successo, un folle che non si pone limiti. Sulla follia dell’essere sempre ottimista, sulla voglia di superare ogni limite e sulla fiducia incondizionata nei propri mezzi e nel proprio team si erge il successo di Antonio Bellomo.

Da queste parti siamo in buone mani!

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Entusiamo e visione, gioia e determinazione: il futuro della Campania è Valerio Cocorullo

Quando si parla di Napoli si pensa subito al mare, al Vesuvio e alla buona cucina. Quello che ha colpito noi, invece, è il sorriso delle persone. Siamo a Giugliano in Campania, nell'entroterra partenopeo per conoscere meglio il portabandiera campano Iconacasa.

Parlavamo di sorrisi perché, in un freddo pomeriggio di febbraio, siamo stati accolti con calore e gioia, con lo stesso sorriso che abbiamo visto sulle facce dei passanti per strada e sui volti degli avventori del bar del paese mentre gustavamo l'immancabile caffè di benvenuto.

Torniamo in Via Oasi Sacro Cuore, da fuori vediamo un ufficio impeccabile che brulica di persone: entriamo e ritroviamo il sorriso, ormai segno distintivo, sia sui volti dello staff che su quelli dei clienti in un locale grande che profuma ancora di nuovo. Con l'ingresso in Iconocasa, Valerio ha voluto cambiare location per rendere sempre più confortevole l'esperienza del cliente e più efficiente l'operatività del suo team. Due chiacchiere con i suoi ragazzi prima di accomodarci nel suo ufficio per completare l'intervista.

Valerio Cocorullo, 33 anni, napoletano doc, ami il calcio e il tuo lavoro. Raccontaci qualcosa che non sappiamo di te!
Precisiamo subito che i 33 (anni, ndr) li tocco a maggio, quindi per ora sono 32! Ho iniziato questo lavoro nel giugno del 2006, dopo aver lasciato la facoltà di Architettura e dopo aver fatto altri lavori senza trovare qualcosa che mi coinvolgesse a pieno. Con l'immobiliare è stato amore a prima vista, ho capito sin da subito di aver trovato la mia dimensione. Essere parte integrante della realizzazione dei sogni delle famiglie che vendono o comprano casa mi ha affascinato sin dal primo giorno... e mi affascina tutt'oggi.

Ho iniziato dal basso, macinando chilometri e conoscendo persone per strada, man mano che raggiungevo obiettivi imparavo e crescevo professionalmente fino a diventare responsabile dell'ufficio in cui lavoravo nel 2010, all'età di 25 anni. Ci sono voluti 9 mesi esatti per maturare l'idea di fare il grande salto e aprirmi un'agenzia immobiliare tutta mie. Era il 2011, la crisi immobiliare era nel suo momento più buio ma io ero sicuro di poter affrontare ogni avversità. I motivi e gli stimoli che avevo sarebbero stati più forti di ogni ostacolo. Se sono qui a parlarne penso di aver vinto la battaglia (ride, ndr).

Quando non sono in ufficio mi divido tra le mie due più grandi passioni: la famiglia e il calcio. Sono sposato da due anni e padre da uno: la famiglia è il rifugio dopo una giornata intensa di lavoro, il miglior modo per trascorrere il tempo libero. Dopo la famiglia c'è il calcio, vissuto da presidente e allenatore con il mio tanto amato Atletico San Lorenzo. E per concludere, da buon napoletano, tifo e seguo il Napoli sperando che sia l'anno giusto per rivivere quelle emozioni che ci mancano dai tempi di Maradona (ride e si lascia andare o più di un gesto scaramantico).

Tornando al mondo del lavoro, come hai conosciuto Iconacasa e cosa ti ha convinto ad abbracciare il progetto?
Ho conosciuto Iconacasa ad un corso di formazione gratuito per agenti immobiliari organizzato e offerto do loro. Era il 7 novembre del 2016 quando rimasi folgorato dal loro contagioso entusiasmo e dall'ambizioso progetto di sviluppo. Da subito in me è nata lo voglia di conoscere meglio l'azienda e farne pane, far parte di qualcosa di grande. Il mese dopo, il 21 dicembre, sono stato ospite del Christmas Gala. Il calore e l'entusiasmo erano contagiosi e non ci ho pensato due volte a firmare il mio contratto di franchising, tra la gioia e lo stupore tanto loro che mio! La presidenza mi è stata vicina dal primo giorno mettendomi a disposizione ogni strumento e tutti i servizi per mettermi nelle condizioni di poter dare il massimo. Le stesse emozioni le ho riprovate al Christmas Gala dell'anno successivo: non ero più ospite ma parte integrante della famiglia Iconacasa. Questa volta però firmavo il contratto per un secondo ufficio: Napoli Fuorigrotta.

Secondo te quali sono le cose più importanti in un'agenzia immobiliare di successo?
Preparazione, professionalità, lealtà e tanta, ma tanta passione per questo lavoro.

Qual é il tuo motto?
Con noi ti senti a casa

Sei il pioniere dello Campania, come ti senti e cosa pensi dello sviluppo dello regione?
È un onore ma anche una grande responsabilità. Iconacasa ho riposto in me piena fiducia e non ci può essere cosa più stimolante che dimostrare che tale fiducia e ben riposta. Diventare Area Manager della mia cara Campania é motivo di orgoglio e sprone a trasmettere a chi mi accompagnerà nella crescita i valori aziendali, la mission e la vision che rendono unica Iconacasa. Non sarà sarà facile, ma anche grazie al supporlo del franchisor, lo sviluppo capillare e sano avverrà già nel medio termine.

Cosa c'è nel tuo futuro e in quello di Iconacasa in Campania?
Personalmente ho l'obiettivo di crescere come imprenditore, sfruttando le opportunità che mi si presenteranno lungo il percorso e diventare una figura chiave in azienda. Iconacasa ha tutto per crescere esponenzialmente, sia in Campania che in Italia. Il futuro è nostro!

Finisce così l'intervista. Dopo i saluti e i tanti sorrisi che scaldano il cuore, ci rimettiamo in viaggio con la ferma convinzione di avere un grande punto di riferimento anche in Campania. Torniamo a casa arricchiti e con uno spirito nuovo, rientriamo con la voglia sa e l'entusiasmo contagioso di Valerio e la consapevolezza che Iconacasa è sulla giusta strada, convinti anche noi che il futuro sarà nostro!

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