Il nuovo capo distretto, Roberto De Francesco: "Conquistiamo Salento e Basilicata"

L’amore per la propria famiglia da un lato, la totale dedizione a Iconacasa dall’altro. Roberto De Francesco ha coronato il suo percorso professionale con la nomina a capo distretto proprio nel primo grande evento nazionale. Un traguardo? Sì, ma anche un nuovo punto di partenza, perché Roberto ha già nel mirino i suoi nuovi obiettivi: il Salento e la Basilicata.

Da Area Manager a Capo distretto nella magica serata della Convention, cosa hai provato?
“È stata senza dubbio un’escalation di emozioni. Ricevere la nomina da Capo Distretto durante un evento così importante è molto gratificate, un onore. Una cosa del genere ti da quello ‘slancio’ di cui ognuno di noi ha bisogno per poter progredire”.

Cosa cambierà adesso? Ma soprattutto, quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Non cambierà molto, rimarrò quello di sempre, con lo stesso sguardo rivolto al futuro e alla crescita aziendale. Sicuramente cambierà il luogo in cui vivrò con la mia famiglia dato che ora il mio focus, in linea con il piano industriale, è rivolto al sud della Puglia e fortunatamente il supporto della mia famiglia continuerà ad essere sempre forte. Per me è molto importante, mi ritengo fortunato. Nei miei obiettivi professionali c’è la crescita professionale delle Persone che mi circondano ora e di chi ci sarà in futuro: insieme dobbiamo far conoscere Iconacasa a tutti, sarebbe troppo egoistico tenerla tutta per noi. Detto così potrebbe sembrare qualcosa di astratto, ma ti posso assicurare che gli obiettivi sono molto concreti, nulla succede per caso, ma tutto avviene con magia”. 

"Cambierà il luogo in cui vivrò, dato che ora il mio focus è rivolto al sud della Puglia, ma fortunatamente il supporto della mia famiglia continuerà ad essere sempre forte. Mi ritengo fortunato"

A proposito di futuro, è appena nato l’ufficio di Lecce: tra gli obiettivi c’è la conquista del Salento?
“Sì, siamo finalmente anche a Lecce con l’ufficio di Mazzini grazie al supporto di Guido Fiore, persona di grande esperienza e pilastro fondamentale per la buona riuscita del progetto. Ovviamente tra i miei obiettivi c’è la conquista di tutto il Salento ma non solo: insieme al mio attuale socio e amico Omar Usalla siamo alla ricerca di un bel locale che a brevissimo ospiterà il primo punto vendita della Basilicata: Matera sarà tra qualche mese operativa guidata da Alessandro Sgaramella. Tornando alla Puglia, insieme a Giuseppe Spartano abbiamo in mente un’apertura, la bellissima Ostuni!”.

Facciamo un passo indietro. Raccontaci chi eri e come sei entrato in Iconacasa
“Più che essere entrato mi sento di essere in Iconacasa da sempre. Grazie al coraggio della presidenza decisi di sposare sin da subito questo bellissimo progetto che non aveva ancora un nome, l’unica certezza è che si voleva creare qualcosa di unico. Io potevo contare sulla fiducia reciproca in Giancarlo Quassia, Nicola Amoruso e Daniele Amoruso che già conoscevo come amici e come professionisti di grande valore. Fu così che il mio contributo iniziò con il punto vendita di Bitetto, una delle quattro prime agenzie Iconacasa. Subito dopo l’arrivo in città con l’agenzia di Bari Carrassi Alta che oggi è affidata alle mani esperte della responsabile Pakita”.  

Perché un potenziale imprenditore dovrebbe affiliarsi a Iconacasa? Spiegalo in 3 motivi.
“Qualsiasi imprenditore che si riconosca nei nostri valori dovrebbe affiliarsi, proprio perché in Iconacasa troverà un metodo vincente per aumentare il proprio fatturato, dei servizi di altissimo livello per sé stesso e per i suoi clienti ed un ambiente familiare, stimolante e competitivo. In Iconacasa sei a casa”.

 In fatto di agenzie hai ormai una grande esperienza, cosa non deve mancare assolutamente in ufficio?
“Sicuramente una squadra entusiasta e felice di fare ciò che fa, una buona agenzia immobiliare deve essere ben strutturata per poter garantire ai propri clienti un ottimo servizio. Non a caso la nostra mission è ‘Mille giovani sì’ e vede loro come protagonisti. Credo comunque che questo sia il segreto di ogni attività, non solo delle agenzie immobiliari”.

"Un metodo vincente per aumentare il proprio fatturato, dei servizi di altissimo livello per sé stesso e per i suoi clienti ed un ambiente familiare, stimolante e competitivo. In Iconacasa sei a casa”

Chi è Roberto de Francesco fuori dall’ambito lavorativo? Quali sono le tue passioni?
“Sono marito e genitore, insieme a mia moglie Anna Rita, di due splendide creature del quale sono profondamente innamorato, Daniele e Aurora. Tengo molto a loro tre e loro tengono molto a me. Credo nella famiglia e nei suoi valori. Credo nel rispetto, nella buona educazione e alla parola data, do peso alle promesse. Mi piace la buona cucina, mi affascina la tecnologia e l’innovazione in genere. Non sono uno sportivo nato, non seguo il calcio, ma sono appassionato di attività o sport estremi, adrenalinici. Sono Innamorato della vita, della mia famiglia e del lavoro che svolgo e con chi lo svolgo”.

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Michele De Astis entra nella Hall of Fame: “Un’esplosione di felicità. Sul palco mi mancava il fiato”

Esausto, senza voce ma sorridente e ancora emozionato. All’indomani del grande giorno, Michele De Astis forse non è ancora del tutto consapevole di aver scolpito per sempre il suo nome nella storia di Iconacasa, per di più nella prima Convention nazionale. Lui è stato il protagonista assoluto di una serata memorabile, culminata in un momento tanto agognato e desiderato: la nomina nella Hall of Fame Iconacasa è sicuramente il sogno di ogni affiliato della rete.

Allora Michele, conduttore prima e nomina nella Hall of Fame dopo, tutto in una sola serata. Cosa hai provato?
"È stata davvero una bellissima esperienza. Abbiamo lavorato molto tutti quanti e mi sono preparato tantissimo. Settimane e settimane di prove, ma è andato tutto alla grande. Il momento della premiazione è stata un'esplosione di emozione e felicità a coronamento di un anno di duro lavoro. Non mi aspettavo di vincere, i presidenti non mi hanno mai fatto sospettare qualcosa".

Esattamente un anno fa il tuo volto è finito per la prima volta su Iconapeople. Cosa è cambiato 365 giorni dopo?
"Tutto: avendo un ruolo di responsabilità c’è molta più voglia di fare, di dimostrare agli altri quello che sono sempre stato e che nella vecchia azienda in cui lavoravo non è mai stato ripagato. È stato un anno di duro lavoro per dimostrare i veri valori della mia persona".

"Il momento della premiazione è stata il coronamento di un anno di duro lavoro. Non mi aspettavo di vincere, i presidenti non mi hanno mai fatto sospettare qualcosa"

Probabilmente la Hall of Fame è il riconoscimento più alto a cui si può ambire, ma siamo sicuri che non è finita qui: quali sono gli obiettivi per il futuro?
"Come sempre, un altro anno di duro lavoro e sacrificio. Sicuramente l'obiettivo personale non è rimanere a fare il capo distretto: ambisco a un ruolo di livello nazionale e credo fortemente di potercela fare".

  

Torniamo un attimo alla serata. Hai condotto tanti eventi, ma siamo sicuri che questo ha avuto un sapore particolare.
"Quando sono salito sul palco mi è mancato il fiato. Anche se ho condotto altri eventi, l'emozione di vedere così tante persone in platea è completamente diversa. I primi cinque minuti sono stati di pura adrenalina, poi la tensione si è sciolta ed è stata una festa. Il coinvolgimento della gente è stato bellissimo".

"L'emozione di vedere così tante persone in platea è completamente diversa. I primi cinque minuti sono stati di pura adrenalina"

Come è stato intervistare un campione del mondo come Beppe Bergomi?
"Molto emozionante. Penso che le sue parole rispecchino perfettamente i valori della nostra azienda. Il gioco di squadra, la passione, la fiducia sono parole importanti per noi. Mi auguro che il messaggio sia arrivato chiaro agli affiliati: sono tutti capitani della nostra squadra".

Un ringraziamento speciale?
"Prima di tutto a mia moglie che mi è sempre al fianco, crede in me e crede nell'azienda. Ma un ringraziamento va soprattutto ai presidenti, per la lealtà e la fiducia che hanno riposto in me. Sono tre persone speciali, non ci sono altre parole".

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La costa Adriatica nel mirino, Sante Delle Vergini: "Iconacasa è brand innovativo e ricco di servizi. Così sbalordiremo l'Italia"

L'Adriatico, mare di terribili pirati e valorosi marinai, ma anche di miti antichi e di moderni commerci. Sulle sue onde si sono scontrate le navi della Mezzaluna ottomana e della Croce cristiana e sono nati grandi imperi. Ed è qui che Sante Delle Vergini vuole contribuire a sviluppare un nuovo grande impero, quello di Iconacasa. Il suo obiettivo è infatti risalire la costa adriatica aprendo nuovi uffici dopo San Severo, Campomarino e l'ultima arrivata, Termoli. Sante è il nuovo protagonista di Iconapeople e oltre al suo futuro, ci ha raccontato i primi passi e il suo percorso nel franchising.
 
Tutti hanno imparato a conoscerti come punto di riferimento del franchising tra foggiano e Molise, ma facciamo un passo indietro: chi eri prima di entrare nella rete?
"Prima di affiliarmi a Iconacasa svolgevo la libera professione come ingegnere, anche se già a stretto contatto con agenzie immobiliari, e anche come tecnico dell’impresa edile familiare".
 
Quindi come e quando è partita l’avventura in Iconacasa?
"È iniziato tutto 5 anni fa: ero consulente tecnico degli uffici Iconacasa di Foggia dove, grazie ad Antonio Valentini, ho conosciuto Iconacasa nella persona del presidente Giancarlo Quassia: lui in pochi minuti mi ha trasmesso passione e visione aziendale. All'epoca l’idea di creare un franchising immobiliare innovativo e ricco di servizi era ancora in fase embrionale: dopo mesi di corteggiamento ho 'traslocato' letteralmente il mio amico e collega Antonio Cinicola, attualmente affiliato San Severo Porta San Marco, dalla sua agenzia immobiliare fondendola con il mio studio tecnico e abbiamo creato insieme il primo ufficio Iconacasa a San Severo".
"L’idea è quella di espandere il mio business risalendo la costa adriatica, che è molto lunga ed affascinante"
Cosa vedi nel tuo futuro? Hai idea di continuare ad espandere il tuo business in Molise oppure vuoi puntare su altre zone?
"Vedo l’opportunità di trasmettere a giovani coraggiosi e ambiziosi la voglia di crescere e intraprendere nuove sfide creando un team di professionisti del mercato immobiliare, in linea con la mission Iconacasa 'Mille giovani sì'. Essendo particolarmente attratto dalle località turistiche costiere, ed avendo già aperto gli uffici di Campomarino e Termoli sul litorale molisano, l’idea è quella di espandere il business risalendo la costa adriatica, che è molto lunga ed affascinante".
 
A proposito di nuovi uffici, convinci un potenziale nuovo affiliato ad entrare in Iconacasa con tre motivi
"Caro imprenditore, in Iconacasa avrai prima di tutto un brand accattivante ed innovativo che punta a 'sbalordire' il cliente con un supporto totale nel marketing. Poi ci sono i presidenti che coinvolgono e tramandano visione, passione e valori attraverso le loro azioni quotidiane. Infine con Iconacasa puoi espandere il tuo business in tutta Italia e grazie ai servizi offerti puoi fare davvero la voce grossa sul mercato".
 
Hai già una certa esperienza nella gestione delle agenzie, secondo te cosa non deve assolutamente mancare all’interno di un ufficio?
"Sicuramente l’entusiasmo, la voglia di gioire insieme ai colleghi per ogni progresso fatto e quella di desiderare fortemente la crescita dei giovani anteponendola all'occorrenza anche agli interessi personali".
"Bisogna desiderare la crescita dei giovani, anteponendola all'occorrenza anche agli interessi personali"
Parliamo della Convention, il ricordo immaginiamo sia ancora vivo! Come hai vissuto il primo grande evento nazionale?
"È stata una esperienza straordinaria, non si può descrivere a parole. L’unica parole che si avvicina è magia".
 
Lasciamo per un attimo il lavoro: chi sei al di fuori dell’agenzia? Quali sono le tue passioni?
"Ho una splendida famiglia e due bellissime figlie che hanno imparato a riconoscere la parola Iconacasa prima ancora di imparare a leggere. Amo lo sport, in particolare il volley, che mi ha insegnato a competere con sé stessi e con gli altri, a giocare di squadra, a creare e a gestire un gruppo".
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