Una casa sempre più green: ecco la facciata termoattiva

Il brevetto, messo a punto dallo studiodbm di Sesto San Giovanni, verrà impiegata per la riqualificazione di alcuni edifici pubblici.

Caldaia addio, il futuro si chiama facciata termoattiva. In un mercato immobiliare sempre più attento all'ambientente a fare la differenza sono proprio le innovazioni che rendono l'abitazione sempre più ecologica. È in questo contesto che nasce questa novità assoluta in fatto di casa green: una parete che consente di ridurre notevolmente le spese connesse al riscaldamento.

Come riporta Il Sole 24 Ore, questa nuova tecnologia è stata messa a punto dallo studiodbm di Sesto San Giovanni e verrà impiegata per la riqualificazione di alcuni edifici pubblici. Come funziona? L'idea di base è quella di rendere i muri strutture in grado di accumulare in modo naturale caldo e freddo. Le strutture così equipaggiate diventano così degli edifici "Nzeb" (consumo energetico pari quasi a zero, ndr).

 

Sul muro viene applicato un particolare termointonaco che consente di mantenere una temperatura costante tra i 25 e i 30 gradi combattendo in modo efficace le dispersioni. In più è presente un sistema di serpentine in cui scorre acqua calda o fredda a seconda delle necessità. A ricoprire l’edificio, infine, c’è uno strato isolante. Questo sistema è regolato da un impianto solare termico e strumentazioni domotiche, in grado di controllare costantemente la temperatura interna ed esterna. 

I risultati possono portare a notevoli miglioramenti energetici anche se a fronte di una spesa maggiore rispetto all'installazione di un cappotto tradizionale: il costo passa da 55/60 euro a 110-120 euro al mq senza considerare l’impianto solare, che non può essere prezzato se non sulla effettiva superficie/esposizione dell’edificio.

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Canada, il "Westhills stadium" diventa green: un'azienda italiana realizza il primo impianto in legno lamellare

Realizzato in soli 5 mesi, il Westhills Stadium potrà ospitare fino a 8mila spettatori con skybox, chioschi a attività commerciali

Uno stadio totalmente green realizzato in legno lamellare. Mentre nei campionati italiani tutti i club (con rare eccezioni) continuano a restare anni luce indietro sulla questione nuovi stadi di proprietà, dall'altra parte dell'oceano proprio un'azienda italiana ha realizzato un nuovo stadio in soli 5 mesi puntando tutto sull'ambiente. A parlarne è Il Sole 24 Ore.

Si tratta del "Westhills Stadium", impianto situato a Langford, in Canada che ospita le partite casalinghe della squadra di calcio del Pacific FC e alcuni incontri di Rugby organizzati dalla federazione del Canada. Protagonista del progetto è la Rubner Holzbau, leader delle costruzioni in legno, che insieme alla Bear Stadiums, società di advisor e design, ha ideato il primo stadio modulare e in legno lamellare, a basso impatto ambientale e totalmente green.

L’impianto ospita circa 5.500 spettatori che diventeranno addirittura 8mila l’anno prossimo. Attenzione all'ambiente quindi, ma con tutti i comfort di uno stadio moderno: non mancano infatti servizi e aree per tutta la famiglia con l'obiettivo di accogliere una fetta sempre più ampia di spettatori andando oltre i tifosi più accaniti. Nell'impianto infatti ci sono 18 skybox, chioschi e attività commerciali e un Beer Garden all’aperto per fans e famiglie.

 

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