Venerdì, 05 Luglio 2019

Gli italiani preferiscono il consulente immobiliare: uno su due compra casa in agenzia

L'indagine condotta da Nomisma per conto di Fimaa-Confcommercio fa emergere il ruolo centrale dell'agente immobiliare.

Nonostante app e siti web, un italiano su due preferisce parlare con un agente immobiliare per acquistare o vendere casa. Questo, in breve, il risultato dell'indagine 2019 “Il ruolo dell'agente immobiliare” realizzata da Nomisma per conto di Fimaa-Confcommercio (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari).

Dallo studio emerge che negli ultimi tre anni il 48% degli italiani in cerca di un immobile si è rivolto immediatamente a un'agenzia immobiliare mentre il 47% ha provato a procedere in autonomia utilizzato app (23%), passaparola (13%) o consultando direttamente il costruttore (8%). Ma non solo: il 52% di chi effettivamente acquista casa, al rogito arriva grazie all'intermediazione di un agente. Le dinamiche sono simili per quanto riguarda la vendita: il 64% degli italiani si è affidato da subito al mediatore, mentre il 36% ha gestito la pratica in autonomia.

Sempre secondo l'indagine, tra i motivi principali che spingono il cliente verso l'agenzia troviamo la capacità di selezionare l'offerta in base alla disponibilità monetaria. Nel caso di vendita, invece, la scelta è trainata soprattutto dalla conoscenza di informazioni sulla performance dell'agenzia. Dai dati emerge anche un ottimo livello di preparazione dei consulenti: fra gli acquirenti, 7 su 10 dichiarano che in caso di future necessità tornerebbero a fare riferimento al professionista. Tra gli agenti risulta invece fondamentale la formazione: secondo l'85% degli intervistati servono costanti e innovativi corsi di aggiornamento.

Un dato positivo, quindi, per la categoria degli intermediatori immobiliari: "Di fronte all'imperversare dei nuovi fenomeni di disintermediazione, con piattaforme online che vorrebbero sostituire gli operatori, l'agente immobiliare rimane la figura centrale dell'intermediazione. L'esperienza dei consumatori, infatti, conferma che nessuna piattaforma potrà mai sostituire la conoscenza, la competenza, la professionalità e la capacità negoziale di un operatore in carne e ossa" ha commentato il presidente di Fimaa, Santino Taverna.

 

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Indice Fiups sul Sentiment immobiliare: mercato stabile ma con aspettative di crescita

L'osservatorio analizza le aspettative delle varie filiere dell’industria immobiliare con interviste a duecento operatori del mercato.

Ua situazione stabile ma con una prudente aspettativa di crescita. È la fotografia del mercato che emerge dall'analisi dell'indice FIUPS sul "Sentiment del mercato immobiliare", l'Osservatorio nato da un'idea di Valter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, e condotta da Claudio Cacciamani, docente dell'Università di Parma con la collaborazione di Federimmobiliare.

Il progetto si propone di osservare su base trimestrale le aspettative a livello qualitativo delle varie filiere dell’industria immobiliare, la percezione sull’andamento del mercato e degli investimenti nel comparto Real Estate. L’indagine si basa su interviste rivolte a circa duecento operatori del mercato, appartenenti ai settori del trading, development, property management, facility management, progettazione, valutazione, consulenza e finanza immobiliare. 

"Nel primo quadrimestre 2019 - si legge in una nota - l'indice FIUPS ha continuato ad oscillare in un intervallo di valori tra 19,52 e 18,50: queste piccole variazioni indicano che la percezione degli operatori auspica, di fatto, una crescita del settore immobiliare. Il panel si suddivide tra chi ritiene che la situazione economica degli ultimi 12 mesi sia rimasta stabile (pari al 47,19% del campione), chi pensa che la situazione sia peggiorata (pari al 34,83%) e chi, invece, ha il sentiment che la situazione sia migliorata (pari al 12,36%)". 

Circa la prospettiva futura (orizzonte temporale a 12 mesi) dell'economia del Paese, quasi il 50% degli intervistati prevede ancora una situazione di stabilità. Il sentiment riscontrato nel settore immobiliare per i futuri 12 mesi prospetta una stable situation, con una quota pari al 68,54% (in calo di 2 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione). Di contro, il 22.47% degli operatori pronostica una situazione in miglioramento, cui fa seguito la quota residuale di coloro che prevedono una fase negativa. 

Le aspettative sulle attività (aziendale o professionale) degli intervistati per i prossimi 12 mesi si dividono fra chi prevede una stabilità (49,43%) e chi presagisce un incremento (37,93%). Sempre nei prossimi 12 mesi, gli intervistati prevedono che i prezzi degli immobili resteranno per lo più stabili, con quote che variano dal 35,63% del comparto industriale al 61,80% del comparto uffici. In evidenza segnali di una moderata riduzione dei prezzi, soprattutto per il comparto industriale (45,98%) e commerciale (37,08%) e indicazioni di una moderata crescita per il comparto alberghiero (34,12%).

La prima rilevazione del 2019, nella percezione degli operatori, delinea per il futuro una situazione di stabilità del tempo medio di vendita per tutti i comparti. Come nel precedente quadrimestre, è significativa la quota di coloro che prevedono una moderata crescita per il comparto industriale (43,68%) e una moderata riduzione per il comparto alberghiero (14,94%) e residenziale (15,73%). Anche in questo quadrimestre il comparto maggiormente richiesto appare nel complesso quello alberghiero, per il quale si prevede uno scostamento tra prezzo richiesto e prezzo di realizzo, da parte del pool degli intervistati, basso (42,17%), molto basso (12,05%) o nullo (20,48%).

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Immobiliare, primo semestre 2019 positivo: compravendite +12%

Secondo i dati pubblicati da Scenari Immobiliari, entro fine anno sono previste oltre 670mila compravendite.

Un mercato vivace dal punto di vista degli scambi ma stagnante per quanto riguarda i prezzi. A confermare una tendenza che si trascina ormai da mesi, è il rapporto pubblicato dal portale Scenari Immobiliari durante la presentazione del Forum "W City: la città delle donne" che si terrà a settembre Santa Margherita Ligure. 

Secondo l'Istituto, nel primo semestre di quest'anno le compravendite sono state 325mila con un incremento del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. E anche per il 2019 nel suo complesso le previsioni sono positive con una crescita annuale stimata del 9,8% per un totale di 670mila compravendite. Roma è in decisa ripresa con un 12,5 per cento in più di compravendite e, nell’ultimo anno, ha fatto meglio di Milano, dove gli scambi sono aumentati del 12,3 per cento. 

Come detto, però, dal punto di vista dei prezzi la situazione è diametralmente opposta: come già ribadito dall'Istat, il calo è del 0,5% a livello nazionale. Secondo i dati raccolti da Idealista.it, inoltre, col segno meno ci sono molte grandi città come Roma, Napoli, Cagliari (-0,5%), Palermo (-2,9%) e soprattutto Bari (-4,8%). Prezzi in aumento soltanto in pochi casi come Milano, dove i prezzi sono cresciuti del 4,6%, Bologna (4,5%) e Firenze (3,3%). 

“La domanda immobiliare – ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, presentando il Forum 2019 – è in progressivo aumento. Per il sessanta per cento è spinta dal ‘miglioramento abitativo’, per un venti per cento da necessità o passaggio dalla locazione, mentre per il restante vento per cento da investimento, per sé o per i figli. La grande domanda di miglioramento abitativo si scontra con una offerta in calo, con tante case usate che hanno uno stato di manutenzione spesso mediocre se non cattivo. Inoltre, la maggior parte del prodotto in vendita è collocato in posizioni poco appetibili, per zona come per piano del palazzo. Quindi il potenziale acquirente spesso rimane deluso e rinvia l’acquisto. Il mercato è anche dominato da uno stock importante di case nuove non finite o prossime ad essere completate: almeno 400mila alloggi”.

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