Martedì, 23 Aprile 2019

Mercato immobiliare, compravendite +4,7%: il mattone torna ai livelli del 2010

A comunicarlo è l'Istat: nel quarto trimestre le transazioni sono aumentate del 7,6%, il livello più alto degli ultimi due anni.

Il mercato del mattone italiano torna ai livelli di 9 anni fa. A comunicarlo è l'Istat che ha reso noti i dati degli ultimi mesi del 2018 spiegando che "l'indice destagionalizzato delle compravendite ha registrato un'accelerazione della crescita del mercato immobiliare che, a livello nazionale, raggiunge i valori medi del 2010 trainato dalle transizioni rilevate al nord".

Il tutto è dovuto a un quarto trimestre decisamente brillante. Secondo l’Istat le compravendite di unità immobiliari sono aumentate del 4,7% rispetto al trimestre precedente, con un incremento del 4,4% per il settore abitativo e del 10,5% per l’economico. Rispetto al quarto trimestre del 2017, le transazioni immobiliari aumentano complessivamente del 7,6%, il livello di crescita più alto degli ultimi due anni. L’espansione riguarda sia il settore abitativo (+7,8%) sia l’economico (+4,6%). Il 2018 registra quindi, rispetto all’anno precedente, una ripresa del 4,7% delle compravendite (+5,5% il settore abitativo e -5,8% l’economico) e del 3,6% per i mutui.

L’incremento congiunturale interessa tutte le aree del Paese sia per il settore abitativo (Nord-ovest +5,5%, Nord-est +4,7%, Centro +4,4%, Sud +2,8% e Isole +1,8%) sia per l’ economico (Nord-ovest +22,1%, Isole +8,2%, Sud +6,7%, Centro +4,6% e Nord-est +3,9%). Stesso discorso per l’incremento tendenziale per l’abitativo: Isole (+10,1%), Nord-est (+9,9%), Centro (+9,7%), Nord-ovest (+7,4%) e Sud (+2,8%). 

Bene anche i mutui. Le convenzioni notarili per finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono cresciute del 2,2% rispetto al trimestre precedente e dell’8,4% su base annua. Tali convenzioni registrano un aumento su tutto il territorio nazionale, sia su base congiunturale (Centro +3,5%, Nord-est e Isole +2,1%, Sud +1,7% e Nord-ovest +1,6%) sia su base annua (Centro +12,3%, Isole +10,6%, Nord-est +9,1%, Nord-ovest +6,7% e Sud +4,9%). Rispetto alla tipologia dei comuni, la crescita riguarda sia le città metropolitane (+9,8%) che i piccoli centri (+7,3%).

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"Gestione di impresa ad indirizzo immobiliare": nuovo corso di studio per i professionisti del real estate

Il nuovo percorso, ideato da Universitas Mercatorum, Fiaip e Confassociazioni offrirà nuove competenze per chi opera nel settore.

Una laurea per diventare professionisti del mondo immobiliare. Il nuovo percorso di studi, ideato e realizzato da Universitas Mercatorum (ateneo telematico), Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) e Confassociazioni (Confederazione delle associazioni) si intitola “Gestione di impresa ad indirizzo immobiliare” e offrirà nuove competenze per chi opera nel settore.

Il corso di laurea in gestione d’impresa con indirizzo immobiliare permetterà anche di beneficiare di 50 borse di studio messe a disposizione dalla FIAIP, volte a coprire parzialmente i costi universitari: “Il profondo cambiamento del sistema immobiliare italiano e le nuove normative – ha detto il Presidente Nazionale Fiaip, Gian Battista Baccarini – hanno spinto Fiaip a scommettere sull’Alta formazione specialistica per agenti e valutatori immobiliari. In quest’ottica, oltre ai percorsi formativi di aggiornamento e certificazione, che la Federazione sviluppa per i propri Associati, insieme all’Università telematica delle Camere di Commercio e Confassociazioni abbiamo predisposto un percorso di studio esclusivo per i professionisti del Real Estate.”.

Secondo Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni questo nuovo percorso di laurea non implica una sovrapposizione ad altre figure che operano nel settore, ma punta a creare un profilo nuovo, fulcro di dinamiche decisionali e di coordinamento tra aziende, operatori e professionisti del settore per gestire al meglio lo sviluppo degli asset immobiliari e quindi dar maggiore ossigeno al mondo immobiliare, in ogni suo aspetto.

“La ripresa del mercato immobiliare e delle transazioni rende sempre più centrale la figura dell’agente immobiliare come colui che in futuro dovrà sempre più orientare il compratore verso la soluzione più idonea, fornendo, allo stesso tempo nuovi servizi professionali” ha concluso così Paolo Righi, Presidente di Confassociazioni Immobiliare.

 

 

 
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L'immobiliare per rilanciare la crescita, la ricetta di Baccarini (Fiaip): "Serve taglio di 10 miliardi alle tasse"

Secondo il presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali l’unico settore anticiclico è quello del Real Estate

Rilanciare il mercato immobiliare per evitare una manovra correttiva e far ripartire l'economia. La ricetta arriva direttamente dal presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, Gian Battista Baccarini, che a margino di un convegno sulla fiscalità immobiliare ha commentato le ultime novità sul Documento di Economia e Finanza (Def) da poco approvato dal Governo.

“L’unico settore anticiclico è quello dell’immobiliare - ha detto Baccarini - è quindi necessario favorirne il rilancio mediante nuovi investimenti. L’estensione della cedolare secca a tutte le tipologie contrattuali della locazione farebbe ripartire gli investimenti immobiliari. Inoltre, se si vogliono recuperare parte degli 800.000 posti di lavoro persi nella filiera dal 2011 ad oggi, è necessario alleggerire l’imposizione patrimoniale sugli immobili (l'effetto combinato di Tasi e Imu) che oggi grava per 21 miliardi".

Secondo Il presidente della Fiaip, quindi, servirebbe "un taglio di 10 miliardi che permetterebbe il ritorno degli investitori sul mercato del mattone, investitori che oggi hanno spostato i loro interessi in altri Paesi dell’Unione Europea". Non solo, servirebbe anche una “Flat tax al 10 % su tutte le tipologie contrattuali per l’affitto. Per evitare una manovra lacrime e sangue l’unica strada è il rilancio del mercato immobiliare.

Baccarini boccia perentoriamente le richieste di aumentare ulteriormente la tassazione patrimoniale sugli immobili: "Rappresenterebbero solamente il proseguimento delle politiche applicate dal Governo Monti e proseguite dai Governi successivi, politiche che hanno già impoverito la ricchezza complessiva degli Italiani di 2.000 miliardi”.

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