Antoni Gaudì: l’architetto di Dio

Antoni Gaudì: l’architetto di Dio

Le Icone dell'Architettura - 16°Puntata: Antoni Gaudì

Architetto talentuoso, uno dei massimi esponenti del modernismo, espressione di una genialità rivoluzionaria, artefice della nascita di un linguaggio architettonico impossibile da etichettare. Antoni Gaudí è stato il maestro che ha reso l’architettura catalana celebre in tutto il mondo ed è tuttora considerato l’architetto spagnolo di maggior successo.

Antoni Gaudí y Cornet, meglio conosciuto come Antoni Gaudì, nasce a Reus, nella Catalogna meridionale, per poi trasferirsi nella capitale della regione nel 1869. D     opo aver conseguito il titolo di studi alla Scuola Superiore di Architettura nel 1878, Gaudí visita  l’Esposizione Universale di Parigi dove avviene un incontro che segnerà per sempre la sua vita: quello con l’industriale Eusebi Güell, che diverrà il suo principale mecenate. Quello che nacque in quel momento fu un vincolo di mutua ammirazione e passioni condivise su cui si basò un’amicizia che diede all’artista l’opportunità di concentrarsi sulle sue opere e sviluppare tutte le sue qualità artistiche.

Dopo aver lasciato una impronta indelebile sull’architettura di quelle che divenne la “sua” città, Gaudì morì il 10 giugno 1926, investito da un tram mentre si stava recando proprio alla Sagrada Família. Ed è proprio qui che venne celebrato il funerale in una cerimonia a cui i barcellonesi parteciparono in massa per poter dare l’ultimo addio all’architetto più universale che la città avesse mai avuto.

L’IDEA DI ARCHITETTURA

Lo stile di Gaudì rivela una stratificata assimilazione dei principali stili che hanno caratterizzato l'architettura spagnola nei secoli passati: dal gotico al barocco dallo stile moresco fino addirittura all’architettura marocchina. Tuttavia, questi influssi sono fusi con una fantasia travolgente e esuberante in un complesso autonomo.

Questa ”mescolanza” tra innovazione e tradizione, che ha sicuramente stimolato la creazione delle grandi opere di Gaudì, è stata sicuramente favorita dal contesto socio-culturale in cui ha studiato e poi lavorato: una Barcellona vivace, al centro delle rotte commerciali del Mediterraneo grazie a un porto in posizione strategica, in cui si ritrovavano tradizione e innovazione e in cui la contaminazione fra popoli la faceva da padrona.

 

 

Linee curve, colori vivaci, materiali insoliti come pietra, ferro battuto, ceramica, soluzioni ardite e una ricca immaginazione, nutrita da un’attenta osservazione della natura, furono gli elementi caratteristici del suo stile, che divenne ben presto riconoscibile e apprezzato in tutto il mondo.

“La decorazione - sosteneva Gaudì - è stata, è e sarà sempre colorata. La natura non ci presenta nessun oggetto monotonamente uniforme. Tutto, nella vegetazione, in geologia, in topografia, nel regno animale, mantiene sempre un contrasto cromatico più o meno vivo. Ed è per questo motivo che dobbiamo necessariamente colorare tutto o in parte un elemento architettonico”.

LE OPERE

Difficile, se non impossibile, immaginare Barcellona senza l’opera di Antoni Gaudì. Gli imponenti edifici del genio spagnolo, infatti, sono ovunque nella capitale catalana, ne caratterizzano lo stile architettonico e ogni giorno attirano migliaia di turisti da tutto il mondo.

Tra questi edifici, si erge grandioso il Tempio Espiatorio della Sagrada Família, divenuto oggi vero e proprio simbolo di Barcellona e che ne esprime la devozione a Dio. Si tratta di un’opera sacra che rivela, con il mutare delle forme, il succedersi delle generazioni e degli stili. A questa maestosa struttura Gaudí lavorò dal 1891 fino alla sua morte, avvenuta nel 1926. L’architetto era ben cosciente che non avrebbe mai visto l’opera conclusa ed  è infatti concepita per non essere mai finita: ogni generazione deve portare avanti il lavoro iniziato da Gaudí.

Dopo la Sagrada Famìlia, Parc Güell con i suoi viadotti, portici, grotte e terrazze, è sicuramente l’altra opera più conosciuta di Gaudì: il parco è una moderna città-giardino incentrata attorno a un’ampia piazza, immaginata per ospitare giochi e feste, retta da un colonnato che a sua volta è accessibile da un’originalissima scala popolata da strane creature il cui corpo è rivestito in coloratissimi frammenti di ceramica.  Qui tra le colline di Barcellona, architettura e natura si confondono, come nel sinuoso sedile rivestito di tessere colorate di ceramica che delimita la terrazza panoramica, testimonianza senza tempo di una maestria artigianale unica.

 

 

Il debutto di Antoni Gaudí, però, viene fatto coincidere con la costruzione di Casa Vicens: una villa in Calle de las Carolinas il cui stile è stato definito mudejar-moresco per la combinazione di elementi strutturali quali l’arco moresco con azulejos a mattoni e pietra grezza. Casa Vicens rappresenta il primo tentativo di Gaudí di staccarsi dalla tradizione per creare il suo linguaggio architettonico. Oggi è un museo che espone il primo capolavoro di Gaudí e altre mostre permanenti e temporanee.

Casa Batlló, nota per il suo tetto curvilineo con torretta e i suoi stravaganti balconi a forma di ossa in pietra e ghisa, è il risultato di un restauro totale nel 1904 di una vecchia casa dove Gaudí ha utilizzato gli elementi costruttivi tipici del Modernismo catalano che includono ceramica, pietra e ferro forgiato. La facciata di questo piccolo edificio in Passeig de Gràcia cambia colore durante il giorno, grazie ad un rivestimento in mosaico di ceramica con sfumature dal verde all'azzurro.

Casa Milá, conosciuta anche come La Pedrera per la sua massa imponente e plastica che sembra una cava di pietra, è l’ultima opera civile di Antoni Gaudí, iniziata nel 1906 e completata nel 1912. Oltre la sua facciata dall’aspetto naturale, formata da centinaia di blocchi in pietra su misura e dai balconi in ferro che imitano elementi naturali, questo edificio dimostra la scientificità e il rigore progettuale di Gaudì. Per il tetto di questa casa l’architetto usa un'elegantissima struttura a catenaria, formata da un susseguirsi di curve flessibili ed omogenee, che sostengono il famoso tetto-terrazza con i suoi camini scultorei.

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