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Le città fuori dagli schemi

Le città fuori dagli schemi

Esistono paesi che hanno delle piante con planimetrie decisamente originali: città progettate a tavolino e la cui forma ha particolari valori simbolici

L’Italia è una terra ricca di bellezze, culturali, storiche e ovviamente anche architettoniche. Ma oltre a strade, monumenti e musei, ci sono piccoli tesori che possono essere scoperti solo osservando dall’alto. Il segreto si nasconde nelle forme geometriche dei loro confini.

Tutti conosciamo le città con pianta a scacchiera e quelle con pianta radiocentrica: la maggior parte dei grandi centri italiani (ma anche europei) si basa su questa distinzione. Si tratta in realtà di una semplificazione: quasi sempre le nostre città dal punto di vista urbanistico sono molto più complesse e spesso si caratterizzano per la sovrapposizione di tipologie di schemi diversi.

Tuttavia esistono dei paesi che hanno delle piante completamente “fuori dagli schemi”, con planimetrie decisamente originali: città progettate a tavolino e la cui forma ha particolari valori simbolici

LA CITTÀ STELLATA: PALMANOVA

L’esempio più fulgido di queste città è sicuramente Palmanova: piccolo paese di 5mila abitanti nella provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia. Il comune è molto popolare in Italia per la strana pianta della città, geometricamente perfetta. Il borgo sembra uscito da un film di fantascienza per la sua forma di stella a nove punte e per una serie di studi e coincidenze che hanno avvolto la città di mistero. 

La città stellata, come è anche chiamata, è circondata da mura e fossati per una lunghezza di circa 7 chilometri; sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale talmente perfetta che è facile rimanere impressionati dinanzi a tale ordine. Ma sono anche i numeri a lasciare meravigliati, tutti basati sul “3” e suoi multipli: la stella è a 9 punte, come sono 9 anche i bastioni di fortezza e le cerchie della cinta muraria. Ci sono 3 porte di accesso, 18 strade radiali, 6 strade principali

Il progetto di questa città fu inizialmente affidato a Leonardo Da Vinci, ma il grande artista rifiutò di realizzarlo per altri impegni. Tuttavia, da alcuni documenti storici sembrerebbe che vi fece comunque una visita di sopralluogo e dispensò alcuni preziosi consigli.

 

 

 

UN ESAGONO PERFETTO: L’ESEMPIO DI GRAMMICHELE

Altro esempio di “pianta fuori dagli schemi” è Grammichele, ridente centro in provincia di Catania, in Sicilia. In questo caso per comprendere bene la nascita di questa città bisogna risalire al 1693, quando un forte terremoto distrusse molti centri dell’epoca nella zona catanese. Dopo alcuni mesi, dalla volontà del principe Carlo Maria Carafa Branciforte e dalla maestria dell’architetto Michele da Ferla nacque proprio Grammichele. Il progetto diede alla città la sua peculiare forma esagonale, definita un raro esempio di architettura razionale insieme a Palmanova.

Il perimetro è costituito da un esagono, che ha al centro una piazza, anch’essa esagonale, con gli angoli chiusi. Cinque arterie naturali si snodano intorno alla piazza centrale, sede della Chiesa Madre e del Palazzo Municipale. Da questa si irradiano altre sei arterie perpendicolari alle prime, che si immettono in altrettante piazze rettangolari ad angoli chiusi, con accesso al centro dei lati. Queste piazze, a loro volta generano altrettanti quartieri rettangolari periferici a rete viaria ortogonale, disposti tutt’intorno alla zona centrale esagonale.  Secondo alcuni, la piazza esagonale di Grammichele è la più grande del genere in tutta Europa.

UN CERCHIO IN VALLE D’ITRIA: LOCOROTONDO

Un altro esempio di pianta particolare, seppur meno eccentrica rispetto ai primi due, è quello di Locorotondo, comune in provincia di Bari, nel cuore della Valle d’Itria. Una perla di urbanistica e tradizioni che diventa una meta obbligatoria per qualsiasi viaggio in Puglia.

Il territorio di Locorotondo si presenta a pianta circolare, a 410 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato da abitazioni rettangolari con tetti spioventi detti "cummerse" realizzati in chiancarelle, di cui è ricco il sottosuolo. 

Locorotondo, dal latino locus rotundus, è un toponimo manifestamente medievale per indicare la rotondità del colle dove sarebbe poi sorto il paese. La città deve il nome proprio alla forma del suo centro storico, un insieme di piccole case bianche disposte su anelli concentrici. Arroccato sopra una collina, è considerato comunemente come uno dei borghi più belli di Italia circondato da pittoresche campagne che producono anche uva per un ottimo vino.

LA CITTÀ A FORMA DI AEROPLANO: ECCO BRASILIA

Un capitolo a parte merita una città non italiana ma la cui forma è decisamente particolare. Parliamo di Brasilia, capitale federale del Brasile e una delle opera più importanti dell’architetto Oscar Niemeyer. Progettata e costruita nel 1956, questa città vista dall’alto ha la forma di un aeroplano costituito da un’asse monumentale (la fusoliera) che taglia in due le “ali”. 

Il piano urbanistico, basato sulle teorie di Le Corbusier e realizzato da Lúcio Costa, era meticoloso, studiato a tavolino e stabiliva a priori quali zone dovevano essere residenziali, commerciali oppure industriali. Sull’asse centrale dell'aeroplano troviamo gli edifici più importanti dal punto di vista politico-economico mentre sulle ali ci sono i quartieri residenziali. L’intervento di Niemeyer, spicca soprattutto lungo l’asse monumentale, con una serie di edifici pubblici, come il palazzo del Congresso Nazionale e la  futuristica Cattedrale. 

Il lavoro di Niemeyer ha costituito un punto di riferimento che sul finire degli anni Cinquanta ha indotto tanti architetti a rivolgere la loro attenzione all’architettura latinoamericana.

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