Università verso una riapertura parziale: più stanze disponibili e canoni in frenata
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Sono i primi effetti della pandemia sul mercato degli affitti secondo Immobiliare.it: Milano è la città dove si sono liberate più stanze: +290%
Più stanze disponibili e canoni in frenata. Sono i primi effetti della pandemia sul mercato degli affitti delle camere del 2020: a far emergere questa tendenza sono i dati raccolti da Immobiliare.it e pubblicati da La Repubblica
La ripresa dell'anno accademico, infatti, si preannuncia ricco di ostacoli. Per seguire le norma di sicurezza, infatti, gli Atenei hanno programmato una riapertura parziale: sono previste aule a numero chiuso con riempimento previsto al 50% della massima capienza, mascherine obbligatorie sempre, da quando si mette piede in ateneo a quando si esce, anche mentre il professore spiega. E poi c'è l'incognita della "didattica mista": per andare a lezione ci si dovrà prenotare e una volta esauriti i posti, chi rimarrà fuori seguirà da casa.
Questo avrà, e sta già avendo, inevitabili conseguenze sul mercato immobiliare. Se negli ultimi anni c'era una vera e propria corsa per accaparrarsi una stanza, sia per i lavoratori che per i studenti, con prezzi cresciuti senza soluzione di continuità, il 2020 registrerà un'impennata dell'offerta che potrebbe frenare di conseguenza l'aumento dei canoni.
Secondo Immobiliare.it, Milano è la città dove si sono liberate più camere: +290% su base annuale, seguita da Bologna (+270%). Offerta quasi triplicata a Padova (+180%) e Firenze (+175%) e raddoppiata a Torino (108%), Roma (+130%) e Napoli (+100%). Esistono ovviamente differenza da città a città, ma la tendenza generale è quello di uno "svuotamento" delle stanze in affittate in tutta Italia con una disponibilità di camere più che raddoppiata rispetto al 2019: +149% a livello nazionale.