Effetto Coronavirus sulle aste immobiliari: rinviate 30mila procedure

Effetto Coronavirus sulle aste immobiliari: rinviate 30mila procedure

 È l'effetto della sospensione dell’attività degli uffici durante il lockdown a inizio 2019. Soffrono soprattutto i tribunali del sud

Almeno 30mila aste immobiliari "congelate" dal coronavirus. È l'effetto della sospensione dell’attività degli uffici giudiziari durante il lockdown nella prima metà del 2019. A fare i conti è il sesto report messo a punto dal Tavolo di studio sulle esecuzioni T6 pubblicato da Il Sole 24 Ore.

Secondo questa indagine, le 30.815 aste rinviate valgono circa 3,7 miliardi di euro. A questo bisogna aggiungere il crollo delle iscrizioni: nel primo semestre 2020 (gennaio - giugno) le nuove procedure esecutive sono infatti passate dalle 22.319 del 2019 alle 13.381 del 2020. Un calo netto del 40%.

Questi dati rischiano di compromettere ulteriormente un settore già in forte difficoltà per i tempi (molto) lunghi: nel 2019 la durata media è stata di 4,6 anni e a dicembre risultavano ancora aperti più di 27mila fascicoli. Totalmente persi i progressi fatti negli ultimi anni: nel 2019 grazie all’aumento della produttività dei tribunali, l’arretrato era calato del 14%.

La media europea (3 anni) è quindi ancora più lontana, anche se emergono evidenti differenze territoriali. I tribunali più in difficoltà sono al Sud: a Potenza il 51,8% delle pratiche è ultradecennale, a Matera il 43,3 e a Salerno il 40,7%. Dall’altra parte, senza alcun fascicolo con più di dieci anni ci sono i tribunali di Rimini, Gorizia, Aosta, Bolzano e Napoli Nord.

E le prospettive autunnali non sono rosee viste le previsioni negative sul mercato immobiliare: la velocità nella chiusura delle esecuzioni immobiliari, infatti, è fondamentale poiché consente di recuperare liquidità e di reimmetterla nel sistema economico

Ultima modifica ilGiovedì, 20 Agosto 2020 12:42

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