Mercato immobiliare tra guerra e caro energia: le previsioni di Nomisma

Mercato immobiliare tra guerra e caro energia: le previsioni di Nomisma

Le previsioni erano positive, ma le conseguenze del conflitto a est rischiano di pesare su compravendite e prezzi

Prima che esplodesse la guerra – quando la tensione era già nell’aria ma se ne ignorava l’effettiva tragica portata – le ricerche di alloggi in affitto in Italia, effettuate dall’Ucraina, sono aumentate in modo significativo – tra i mesi di gennaio e febbraio 2022 – salendo del 145% rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2021 e del 281% in più rispetto al 2020, poche settimane prima dell’inizio della pandemia. A effettuare la rilevazione è Idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.

«Questo picco delle ricerche – ha spiegato Vincenzo de Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista – sembra indicare come molte persone avessero iniziato a pianificare la loro partenza dall’Ucraina ben prima dell’inizio della minaccia russa e mostra l’importanza che avrà anche l'Italia nell’accoglienza dei cittadini ucraini nonostante sia geograficamente lontana dai confini della guerra».

Anche il mercato immobiliare cambia con l'evoluzione della guerra tra Ucraina e Russia. Dopo un 2021 di grande ripresa e un 2022 iniziato sotto ottimi auspici, infatti, il real estate italiano deve fare i conti con le conseguenze indirette del conflitto a est.

Secondo il report presentato da Nomisma e pubblicato da Il Sole 24 Ore, sono due gli aspetti che possono pesare e modificare l'andamento dell'immobiliare tricolore, oltre che europeo: l'inflazione (già in rialzo prima della guerra) e il pesante rincaro delle materie prime e dei carburanti. Non secondario anche il lieve aumento dei tassi di interesse.

LE PROSPETTIVE DELUSE

C'erano grandi aspettative dal 2022. L'anno scorso si era infatti chiuso con elevati livelli di attività transattiva e un mercato residenziale in fase espansiva. La domanda era infatti spinta fortemente da una forte fiducia derivata dalla ripresa economica e dalla fine della pandemia e dalla voglia di migliorare la propria condizione abitativa oltre che da un atteggiamento del sistema creditizio ancora in grado di assecondare tale domanda con tassi favorevoli.

Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha modificato radicalmente lo scenario: le sanzioni commerciali e finanziare imposte alla Russia e la crisi energetica che investirà le economie dei Paesi occidentali ridurranno il potere di acquisto delle famiglie, raffredderanno la fiducia sulla situazione economica e provocheranno un irrigidimento dei criteri di erogazione del credito . Questo quadro comporterà una contrazione del numero di compravendite residenziali e dei prezzi

DOPPIO SCENARIO

Due sono gli scenari prospettati da Nomisma: il primo, definito "inerziale", con compravendite a quota 700mila per i prossimi tre anni. In particolare 741mila compravendite di case (-0,9% su un anno prima), che scenderanno nel 2023 a quota 725mila scambi per poi risalire l'anno successivo a 736mila. C'è poi anche uno scenario definito "avverso", in cui è prevista una situazione in ulteriore deterioramento. In questo quadro Nosmisma prevede che le compravendite scenderanno a 694mila unità (-7,3%) nel 2022, per calare ancora a quota 651mila nel 2023. 

Ne risentiranno anche i prezzi che, pur mantenendo una dinamica espansiva, evidenziano un incremento inferiore all'evoluzione attesa dell'inflazione: il tasso di variazione medio dei valori delle abitazioni sarà inferiore all'1% in ciascun anno del periodo di previsione 2022-2024.

 

 
 
Ultima modifica ilVenerdì, 25 Marzo 2022 09:41

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