Iconacasa diventa rock con Santamato: "La musica mi scorre nelle vene, la Convention è stata un mix di emozioni"

Il ritmo nelle vene e Iconacasa nel futuro. Se è vero che "il mondo senza musica e poesia sarebbe un luogo inospitale privo di fantasia" allora possiamo dire senza dubbio che Massimiliano Santamato è uno dei tasselli indispensabili all'interno dell'azienda: lui è infatti il punto di riferimento del franchising a Terlizzi ma anche l'anima rock & roll di Iconacasa: fuori dall'agenzia la sua grande passione è la musica e lo ha dimostrato sul palco della prima Convention nazionale dove ha dato sfoggio del suo talento insieme a Domenico Rizzi del team Iconapubli.

Partiamo dall'inizio, chi eri prima di entrare in Iconacasa e come sei entrato nella rete?
"Vuoi conoscere la verità o la leggenda? A livello professionale la mia avventura è iniziata in un'altra realtà immobiliare molti anni fa, era forse il 1997. Poi per un po' ho cambiato mestiere e infine sono tornato al grande amore, il settore immobiliare. Dico spesso che amo il mio lavoro e credo che questo sia una fortuna". 

Spiegaci i tre motivi per cui un imprenditore dovrebbe sposare il progetto Iconacasa
"Mi sono avvicinato ad Iconacasa perché ho percepito che si muoveva sulla mia stessa linea d'onda. Il know how è lo stesso che ho appreso dai miei maestri molti anni fa. Facendo parte di un franchising è un po' come se si facesse parte di una famiglia".

Cosa non deve deve assolutamente mancare all’interno di un’agenzia?
"Non devono mancare professionalità, onestà e lealtà, ma anche il lavoro di squadra, obiettivi comuni, dedizione e spirito di sacrificio. Riagganciandomi alla domanda precedente, dico che non deve mancare anche un po' di divertimento".
"Dico spesso che amo il mio lavoro e credo che questo sia una fortuna"

Meno di due settimane fa si è chiusa la prima Convention, cosa ha significato per te?
"Un pulsare di emozioni. I tre presidenti dal palco ci hanno rivolto parole appassionate, frutto della loro dedizione a questo lavoro e devozione all'azienda. Loro tre, partendo dal niente, hanno creato questa realtà, che sta diventando sempre più importante e presente sul mercato. Io e tutti gli altri colleghi abbiamo colto la grande opportunità di entrare a far parte della rete Iconacasa e stiamo crescendo insieme a lei".

Nella tre giorni di Pesaro sei anche salito sul palco insieme al “nostro” Domenico, che esperienza è stata?
"Salire sul palco di Iconacasa è stata un'esperienza bellissima e divertente. Mi ha fatto piacere suonare per la mia azienda portando, come mi dice ogni volta Giancarlo Quassia, un po' di “rock & roll”. É stata una sorpresa trovare Domenico Rizzi, del team Iconapubli, che condivide con me l'amore per la musica. Noi siamo riusciti a fare un duo, ma sono certo che se si ripresentasse l'occasione altri musicisti si farebbero avanti, per creare una vera Iconaband".

La musica è quindi la tua più grande passione, come è nata?
"La musica mi scorre nelle vene perché mi è stata trasmessa da mia madre che suonava il pianoforte. Peraltro, nella mia famiglia la stragrande maggioranza è composta da musicisti. Forse è diventata la mia più grande passione quando ho sentito il primo accordo di Smoke on the water dei Deep Purple. Da vecchio e nomade musicista consiglierei a tutti i ragazzi di avvicinarsi alla musica perché è un exploit di emozioni e ti apre la mente. Ed è anche un'ottimo antistress per staccare dal duro lavoro!"

"La musica mi scorre nelle vene. È diventata la mia più grande passione quando ho sentito il primo accordo di 'Smoke on the water' dei Deep Purple"

Torniamo a Iconacasa, quali sono le prospettive per il futuro?
"Come i miei colleghi, vorrei aprire altri punti vendita, contribuendo alla mia crescita professionale insieme a quella dell'azienda". 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS