Immobiliare: anche col Coronavirus la casa resta il bene rifugio

Secondo un sondaggio di Immobiliare.it molti italiani, seppur preoccupati, non hanno accantonato l'idea di comprare casa.

E se alla fine le conseguenze del Coronavirus fossero meno negative del previsto? Da sempre, infatti, gravi momenti di crisi economica hanno spesso portato a guardare al mattone come bene rifugio per eccellenza. Il motivo? Semplice: la casa non è suscettibile (almeno non direttamente) alle "bizze" dei mercati finanziari.

Questo vale ugualmente, se non di più, per la grave crisi economia a causa della Pandemia. Nessuno degli esperti, sia di politica sia di economia, riesce a prevedere cosa succederà nei prossimi mesi e quale sarà la realtà dopo il Coronavirus. La risposta dell'Europa (e non solo) è lenta e le Borse di tutto il mondo bruciano miliardi su miliardi in poche settimane.

E così, secondo un sondaggio condotto da Immobiliare.it su un campione di oltre 18.000 utenti conferma che gli italiani sono preoccupati ma per loro l'acquisto della casa resta un obiettivo. Il 30,1% degli intervistati si dice preoccupato ma non per questo ha intenzione di accantonare l’idea di comprare casa. Una fetta di persone si sente più ottimista nella ricerca (22,7%). Solo una persona su tre (31,2%) sta pensando di rimandare l’acquisto.

Differenze sostanziali emergono per le finalità d’acquisto: c'è chi sta cercando casa da comprare ai propri figli (circa il 37%). Si scende a quota 33% fra chi sta cercando come investimento personale mentre sono in netta minoranza (28%) gli utenti in cerca della prima casa, anche se è la fascia che sembra rimanere in ogni caso più ferma nella sua volontà di acquistare. 

Tra chi pensa di rimandare l'acquisto, però, esistono però differenze per quel che riguarda le motivazioni: per il 59% il motivo principale è la paura che scoppi nel breve una grave crisi economica in cui non ci si potrà permettere di indebitarsi. Il 20,7% è invece convinto che la pandemia porterà a un calo dei prezzi, per cui potrebbe valere la pena aspettare di trovare offerte migliori sul mercato. Il 10,4% valuta l’idea di posticipare la ricerca per il timore di perdere il lavoro a seguito del lockdown.

 

Leggi tutto...

Fisco e casa: le novità del Decreto di aprile

Dopo il Decreto "Cura Italia", il Governo ha approvato nuove misure per dare ulteriore sostegno a lavoratori e famiglie.

Una manovra di più ampio respiro, tale da abbracciare una platea più grande di contribuenti e dare un ulteriore sostegno a famiglie e lavoratori. È uno degli obiettivi con cui il Governo ha varato il nuovo Decreto Liquidità che, oltre a regolamentare il sostegno alle imprese, comprende una serie di norme che vanno dalla casa al fisco.

Il Sole 24 Ore ha fatto ordine tra le misure che sono state inserite nel testo: si va dal più tempo per la certificazione unica dei redditi all'assistenza fiscale a distanza fino alla sospensione dei versamenti di aprile e maggio. 

Assistenza fiscale a distanza Dopo lo spostamento della scadenza al 30 settembre del termine ultimo di invio della dichiarazione deciso appena poche settimane fa, arriva l’assistenza fiscale a distanza. Nel Decreto c'è la possibilità di inviare la delega al Caf o al professionista abilitato con una copia dell’immagine accompagnata da una copia del documento di identità. Largo quindi a un documento stampato, firmato e poi scannerizzato. 

Certificazione unica Tra le novità dell’ultima ora, arriva una vera e propria proroga per i sostituti d’imposta per la trasmissione della certificazione unica all’agenzia delle Entrate e la consegna a dipendenti e pensionati (i cosiddetti percipienti). Il termine per la certificazione unica 2020 viene infatti spostato al 30 aprile. Stessa scadenza entro la quale non sarannoapplicate sanzioni per chi effettuerà la trasmissione telematica.

Sospensione dei versamenti La sospensione dei versamenti di ritenute, Iva, contributi e premi asssicurativi per aprile e maggio viene ancorata al parametro dei ricavi o compensi e al calo. In particolare, per imprese, autonomi e professionisti sotto i 50 milioni di euro di ricavi o compensi la sospensione scatterà se il calo è stato del 33% per marzo e aprile rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per quelli sopra i 50 milioni la sospensione invece sarà condizionata a una riduzione del 50% sempre negli stessi mesi e sempre nel confronto rispetto all’anno scorso. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione nel mese di giugno 2020 o in 5 rate mensili di pari importo a decorrere dallo stesso mese.

Bonus prima casa Arrivano termini più soft per non perdere il bonus prima casa da cui si decade se non si sposta la residenza entro 18 mesi o se non si riacquista entro un anno in caso di vendita prima dei 5 anni dal primo acquisto. I termini saranno congelati dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 e torneranno a decorrere allo scadere del periodo di sospensione.

Leggi tutto...

Gli effetti del Coronavirus sul mercato immobiliare: in calo compravendite e mutui

Le ricadute economiche si faranno sentire anche sul mercato immobiliare con una contrazione di compravendite e mutui

Come sarà il mondo dopo il Coronavirus? È la domanda che si stanno ponendo praticamente tutti gli esperti e analisti senza però trovare una risposta. Una certezza, tuttavia, c'è: le ricadute economiche saranno pesanti per tutti i settori in tutta Europa, anzi in tutto il mondo. E a questo quadro non fa eccezione il mercato immobiliare che stava vivendo un periodo piuttosto positivo.

A fare una previsione su quello che potrebbe succedere ci ha provato Nomisma nel suo consueto Osservatorio sul mercato immobiliare 2020. Lo scenario è ovviamente molto negativo per il mattone tricolore: per l’istituto di ricerca bolognese la pandemia e le conseguenti misure restrittive per contenere il contagio causeranno un inevitabile crollo delle compravendite. Il calo del fatturato del settore residenziale è stimato tra i 9 e i 22 miliardi di euro rispetto all’anno scorso, ma un prolungarsi della situazione potrebbe determinare una perdita nei prossimi tre anni di oltre 120 miliardi di euro. 

Ecco quindi la previsione di una brusca discesa del mercato immobiliare per abitazioni residenziali che potrebbe registrare fra 50mila e 120mila compravendite in meno quest’anno rispetto alle 650mila previste pre-virus, cioè una caduta del mercato fra -8% e -18%. I prezzi delle abitazioni, già stazionari negli ultimi anni, non dovrebbero invece subire un'immediata contrazione. Inevitabile anche il calo dei mutui che quest'anno dovrebbe registrare un crollo compreso fra -15% e -30%.

Questo quadro viene fuori partendo da una stima molto negativa sui numeri dell'economia italiana: il Pil tricolore, inizialmente previsto in debole aumento, sarà per forza di cose negativo con una brusca contrazione dei consumi delle famiglie (fra -2% e -6%) e degli investimenti (fra -3% e -8%). Senza contare il probabile aumento del tasso di disoccupazione: tanto più saranno le persone che perderanno il lavoro o andranno in cassa integrazione, tanto meno saranno le famiglie compreranno casa. 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS