Martedì, 17 Dicembre 2019

Mutui: confermato anche per il 2020 il Fondo di Garanzia prima casa

Il fondo gestito da Consap permette di aiutare le famiglie che non riescono ad avere accesso al credito. 

Una buona notizie per le famiglie che non riescono ad avere un mutuo. Dopo Alcuni dubbi a causa della mancanza di coperture, il Governo ha confermato e rifinanziato il "fondo di garanzia prima casa" con circa 100 milioni di euro. Il Fondo è gestito da Consap (la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) a partire dalla sua istituzione nel 2014.

La cifra messa a disposizione permette una proroga ma dovrebbero bastare per coprire solo la prima metà del 2020. Sul sito Consap, infatti, è specificato che “l’iniziativa proseguirà presumibilmente per tutto il primo semestre 2020, fino ad esaurimento delle disponibilità, salvo eventuali rifinanziamenti”.

Grazie al Fondo di garanzia prima casa, le famiglie che non possono permettersi di acquistare casa con un mutuo per mancanza di garanzie riescono ad avere accesso al credito: lo Stato garantisce il capitale preso in prestito al 50%, sopperendo alle mancanze degli aspiranti mutuatari che magari, per giovane età o per scarsa stabilità lavorativa, non potrebbero farlo altrimenti. La garanzia è prevista per mutui finalizzati all'acquisto, all'acquisto con ristrutturazione e all'acquisto con accollo da frazionamento. Non è quindi permesso chiedere l'accesso al fondo per finanziamenti finalizzati solo alla ristrutturazione dell'immobile.

Chi può accedere Possono accedere tutti, ma in particolare le seguenti categorie: giovani coppie (almeno uno dei due componenti non deve aver superato i 35 anni di età); nuclei familiari composti da un solo genitore con almeno un figlio minore; under 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico (contratto a tempo determinato, stagionali, part time); conduttori di alloggi di case popolari.

Come si accede Per poter usufruire del Fondo di garanzia prima casa occorre avere una serie di requisiti: in primis non bisogna essere proprietari di altri immobili “prima casa” acquistati con le relative agevolazioni. L’immobile acquistato deve essere adibito ad uso abitativo, ubicato in territorio italiano e non essere accatastato come edificio di lusso. Infine l’importo non deve eccedere i 250 mila euro. Per richiedere la garanzia del fondo è necessario che il mutuo sia stato richiesto a una banca o a un'intermediario tra quelli che hanno aderito all'iniziativa. La lista è pubblicata sui siti di Abi e Consap.

 

Leggi tutto...

Qualità della vita 2019, ecco dove si vive meglio: in testa si conferma Milano

La classifica de Il Sole 24 Ore premia il capoluogo lombardo: sul podio Bolzano, Trento e Aosta. Male le province del sud.

Milano ancora al top. Il capoluogo lombardo non solo continua a essere cuore pulsante del mercato immobiliare, ma si conferma anche come città dove si vive meglio in Italia: è questo il risultato di Qualità della vita 2019 la speciale classifica de Il Sole 24 Ore, giunta alla trentesima edizione, che analizza il tasso di benessere nelle città italiane.

Lo studio, quest'anno in versione ampliata, mette sotto i riflettori ben 90 indicatori divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: "Ricchezza e consumi", "Affari e lavoro", "Ambiente e servizi", "Demografia e società", "Giustizia e sicurezza", "Cultura e tempo libero".

Dallo studio emergono tante conferme e alcune alcune sorprese. In testa, come anticipato, c'è Milano che conquista la vetta per il secondo anno consecutivo grazie soprattutto agli indicatori di "Affari e lavoro", "Ricchezza e consumi" e "Cultura e tempo libero". Dietro il capoluogo lombardo ci sono le piccole località dell’arco alpino che fin dalle prime edizioni hanno popolato i vertici della classifica: Bolzano, Trento e Aosta

A completare la top ten troviamo anche Trieste (5ª) e Treviso (8ª), Monza che sale di 17 posizioni fino alla sesta, Verona che ne guadagna sette e infine Venezia e Parma che salgono rispettivamente di 25 e 19 piazzamenti. Male, invece, alcune province del Mezzogiorno: in particolare Caltanissetta, che occupa l'ultimo posto per la quarta volta da quando esistono le rilevazioni, preceduta da Foggia (105 ) e Crotone (106).

Prestazioni positive, invece, di tutte le province delle grandi città da nord a sud: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella metà inferiore della classifica generale (81°), sale di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20°), Genova sale di 11 gradini (45°), Firenze di sette (15°) e Torino è 33esima (+ 5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67° posto. 

 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS