Lunedì, 25 Novembre 2019

Ristrutturare casa: tassi bassi e bonus fanno impennare le richieste dei prestiti

Tassi sempre più bassi e la proroga delle agevolazioni fiscali anche nel 2020 fanno aumentare i prestiti per ristrutturare casa.

Il bonus mobili trascina i prestiti per ristrutturare casa. È quanto emerge dall'analisi dell'Osservatorio Prestiti realizzato da PrestitiOnline.it del 31 ottobre.
 
Il report evidenza come l'opportunità di arredare la prima casa sfruttando lo sconto fiscale del 50% ha fatto fare un bel balzo in avanti alla richiesta di prestiti per arredamento, arrivando a rappresentare il 16% del totale (nel 2018 era appena del 13,4%). Si tratta della terza finalità più richiesta dopo “ristrutturazione casa”, in calo al 20% dal 23,9% del 2018, e “auto usata”, salita al 19,6% dal precedente 19 per cento. 
 
Il bonus mobili, lo ricordiamo, permette una detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L'agevolazione è stata prorogata dalla recente legge di bilancio anche per gli acquisti che si effettueranno nel 2019, ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2018.
 
Ma non c'è solo il bonus mobili a far impennare le richieste di prestiti. L'altro fattore dominante, ovviamente, è rappresentato dai tassi che restano ai minimi facendo registrare continuamente nuovi record. il credito finalizzato mostra un costo medio di mercato dell’8,97%, a fronte del 9,98% dei prestiti personali: il tasso migliore delle offerte online, invece, si attesta al 6% circa.

Per quanto riguarda i prestiti erogati, la quota di Centro, Sud e Isole scende al 55,3% dal 60% del primo semestre 2018. Sale invece il nord che passa dal 40% al 44,7% Il 54,5% dell’erogato rimane concentrato nella fascia di età compresa tra i 18 e i 45 anni (era il 55,2% nei primi sei mesi dello scorso anno) e sui dipendenti con contratto a tempo indeterminato (86,4% del totale erogato).

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