Studenti fuori sede, aumentano i canoni di locazione: a Milano la stanza più cara

Secondo uno studio di Immobiliare.it gli affitti sono in aumento quasi in tutte le città: in controtendenza solo Bari

Brutte notizie per gli studenti fuorisede. Con l'arrivo di settembre, infatti, in molti italiani sono alle prese con la ricerca delle stanze in affitto ma dovranno fare i conti con affitti in aumento (quasi) in tutta Italia. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, infatti,. quest’anno si registrano rincari in tutti i 14 centri presi in considerazione dall’analisi (quelli che ospitano gli atenei con la più alta concentrazione di studenti fuori sede). Solo Bari è in controtendenza con un lieve calo (-2%). Spetta invece a Bologna l'aumento record: oltre il 12% in più rispetto all’anno scorso.

Milano si conferma la città più cara in cui vivere da fuori sede. Per una camera nel capoluogo meneghino si chiedono mediamente 573 euro, (+6% rispetto al 2018) a fronte di una domanda che continua a crescere (+5% su base annua). Il secondo posto è ormai un pari merito: dopo il boom dei prezzi dell’ultimo anno, Bologna ha praticamente raggiunto i costi di Roma. Nelle due città, per affittare una singola, si spendono rispettivamente 447 e 448 euro al mese. Sopra la soglia dei 400 euro si trova anche Firenze, dove si chiedono in media 433 euro (+10% rispetto al 2018).

Con aumenti che oscillano fra il 2% e l’8%, si aggirano sui 300 euro le cifre richieste nelle altre città: si passa dai 353 euro di Torino ai 306 euro al mese di Pavia. Il dato relativo all’andamento della domanda rivela che il Sud è sempre meno ambito dai fuori sede, tanto che Bari e Palermo sono le uniche due città delle 14 prese in considerazione a registrare un calo delle ricerche. Qui per affittare una singola si spendono in media, rispettivamente, 255 euro e 233 euro. La più economica resta però Catania, con una media di 211 euro.

Sempre meno, invece, le richieste di stanze doppie. Nonostante offrano ottime occasioni di risparmio, sono sempre meno gli studenti e i lavoratori fuori sede disposti a condividere una stanza con un’altra persona. La domanda di posti in doppia è infatti in calo ovunque, a eccezione di Bologna, dove invece è cresciuta del 9% a causa degli importanti aumenti dei costi.

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Immobiliare, gli investimenti corporate volano: +54% nel primo semestre 2019

Prelios Group Market Research ha analizzato il settore corporate: nei primi mesi 2019 le transazioni sfiorano i 5 miliardi di euro.

Transazioni per oltre 4,9 miliardi di euro e una crescita del 54,4% rispetto all'anno scorso. Sono i numeri degli investimenti immobiliari non residenziali (il cosiddetto settore "corporate") nel primo semestre 2019 in Italia pubblicati nel report Prelios Group Market Research.

A guidare l'intero comparto è il settore direzionale che ha totalizzato 1,8 miliardi di euro di investimenti, +85,3% rispetto a un anno fa, guidato dalle città di Milano e Roma. Il mercato del retail ha invece continuato a mostrare segnali di debolezza: le aree commerciali hanno registrato investimenti per 500 milioni di euro, -59,9% rispetto al primo semestre 2018. Importanti segnali di crescita sono arrivati, invece, dal settore alberghiero che ha fatto segnare una forte crescita nel secondo trimestre 2019 registrando 1,5 miliardi di euro di transazioni.

A livello territoriale, il Nord Ovest si conferma la macro area con il maggior numero di deal per un totale di  quasi 2 miliardi di euro, seguita dal Centro con oltre 900 milioni di euro, mentre le aree del Nord-Est, Sud e Isole hanno complessivamente registrato investimenti per 600 milioni di euro. Il valore degli  immobili venduti “a portafoglio” è stato di 1,4 miliardi di euro, pari al 29,5% del transato nazionale. 

Nel primo semestre 2019 il mercato immobiliare di Milano ha registrato investimenti per 1,6 miliardi di  euro, +38,9% rispetto al primo semestre 2018. Il principale driver della crescita immobiliare del capoluogo  lombardo è stato il settore direzionale che ha totalizzato 1,2 miliardi di euro (+75% rispetto allo scorso anno). Per quanto riguarda Roma, invece, nel primo semestre dell’anno gli investimenti sono stati di oltre 700 milioni di  euro, +17,8% rispetto a fine giugno 2018. Ancora una volta il mercato direzionale è stato il  settore più performante con investimenti pari a 420 milioni di euro, seguito dal mercato retail.

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Affitti, Milano è la più cara d'Europa: una stanza può costare 600 euro

Secondo HousingAnywhere Milano primeggia davanti a Bruxelles e Berlino. Per i piccoli appartamenti la più cara è Rotterdam.

Milano ha le stanze più care d'Europa. È quanto emerge da un'indagine di HousingAnywhere, portale specializzato negli affitti a medio e lungo termine, che ha analizzato i dati di oltre 88mila annunci di camere private, monolocali e appartamenti nelle più importanti città del Vecchio Continente fra cui Barcellona, Berlino, Bruxelles, Madrid, Milano, Rotterdam e Vienna.

Per quanto riguarda gli affitti delle singole camere, Milano si posiziona al primo posto con un canone mensile che ha superato la soglia dei 600 euro. Al secondo posto c’è Bruxelles con 570 euro mentre Berlino è solo terza con circa 530. La classifica cambia se si considera l’affitto degli appartamenti con una camera: in questo caso primeggia Rotterdam con un affitto medio di 1.287 euro al mese, seguita da Barcellona con poco più di 1.230 euro e nuovamente Milano con quasi 1.150 euro.

Tra le città oggetto del confronto, è Barcellona ad aver registrato il maggior aumento nell’arco di un anno con oltre il 10% per gli appartamenti, 7,2% per i monolocali e 0,7% le camere. Nel capoluogo lombardo, invece, gli aumenti dei canoni sono stati minimi: solo +1,1% per quanto riguarda le camere singole e circa 1% per i piccoli appartamenti: solo i monolocali crescono di più, circa il 4%. 

 
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