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Coronavirus e rischio recessione: pronte le misure d'emergenza

Il Governo sta preparando una serie di norme per limitare i danni dell'epidemia e rilanciare l'economia.

Aumentano i contagi del Coronavirus, ma adesso più che il virus a far paura è il rischio recessione. Così il Governo, dopo i primi provvedimenti legati all'emergenza sanitaria, adesso si prepara a fronteggiare quella economica con il varo di nuove misure.

Si tratterebbe di una vera e propria nuova manovra correttiva, studiata "ad hoc" per limitare i danni che inevitabilmente saranno causati, direttamente o indirettamente, dall'epidemia e cercare di far ripartire l'economia, già claudicante a fine 2019.

In totale si stima che il Governo possa mettere in campo risorse per 3,6 miliardi di euro con il bene placito dell'Europa, pronta a concedere maggior flessibilità. Ad anticipare alcuni punti è stato il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli in un’intervista su Il Sole 24 Ore.

Tra le misure spicca il potenziamento della detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica che dal 65% salirebbe fino al 100%. Sarà rafforzato anche il piano Impresa 4.0, con innalzamento delle soglie di investimento o delle aliquote del beneficio fiscale e con il possibile prolungamento su base triennale. In vista poi una nuova campagna di rottamazione delle auto per favorire anche l’acquisto di vetture non elettriche (si pensa all'Euro 6).

Nel menu delle proposte ci sono poi una legge speciale per la cantierizzazione veloce degli investimenti pubblici e sburocratizzazioni. Il Mise, al posto dei crediti di imposta allo studio del Tesoro, propone poi iniezioni di liquidità attraverso anticipi del sistema bancario per le imprese dei settori più colpiti: turismo, trasporti/logistica, grande distribuzione organizzata.

 
 
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Emergenza Coronavirus: le regole per limitare i rischi di contagio

Il Ministero della Salute ha sintetizzato in 10 punti le principali indicazioni di prevenzione per combattere la diffusione del "Sars-CoV-2"

Dieci semplici regole per diminuire il rischio di contagio e evitare panico inutile. In dieci punti sono state sintetizzate le principali indicazioni di prevenzione contro il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) e le più frequenti fake news circolanti, puntualmente smentite. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Ministero della salute hanno anche raccolto l’adesione degli ordini professionali medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali, oltre che della Conferenza Stato Regioni.

Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus virus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2. La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata). 

Quali sono i sintomi di una persona infetta da un Coronavirus? Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.

I sintomi sono simili a quella della normale influenza e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti, pertanto, in caso di sospetto di Coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi. Il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso infetto, la saliva, tossendo e starnutendo e mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

 

1 Lavati spesso le mani Evita il contatto ravvicinato con persone

2 che soffrono di infezioni respiratorie acute

3 Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani

4 Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

5 Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

6 Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

7 Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate

8 I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi

Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni

10 Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus

 

Fonte: Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute

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Coronavirus, la paura contagia i mutui: da gennaio tassi in diminuzione

Da metà gennaio, cioè da quando la crisi legata ell'epidemia si è aggravata, l'indice Eurirs ha subito un brusco calo.

Non solo, vittime, contagiati e un'economia bloccata che rischia di incidere pesantemente sulla crescita globale. Le conseguenze legate al Coronavirus, il pericoloso virus che è esploso in Cina e che conta già migliaia di infetti e centinaia di morti, si allargano a macchia d'olio.

Il Sole 24 Ore, infatti, ha fatto notare che da quando è iniziata la crisi "la volatilità in Borsa è aumentata e, soprattutto, sono scesi i tassi obbligazionari". Si parla, in particolare, dei beni rifugio come Treasury Usa e Bund tedesco. E a risentirne sono anche gli indici Eurirs, da cui dipendono strettamente soprattutto i mutui: il tasso definitivo, infatti, è dato proprio dalla somma dell’indice Eurirs (viene preso di solito quello corrispondente alla durata del contratto) e uno spread deciso dalla banca.

Gli indici Eurirs hanno registrato un brusco calo, nell’ordine di 20-30 punti base, con un’accelerazione al ribasso a partire da metà gennaio, cioè proprio da quando l'emergenza legata al Coronavirus si è fatta più grave con i primi casi in Europa (e in Italia). "Ciò significa - spiega il quotidiano economico - che chi oggi va in banca per stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso si trova dinanzi a delle condizioni decisamente più favorevoli rispetto a fine 2019".

Ma non è tutto oro quello che luccica. Proprio questa repentina diminuzione dimostra l'estrema volatilità dei tassi Eurirs: "Quindi non è detto che il tasso risultante dal preventivo esibito dalla banca in questi giorni di inizio febbraio 2020 siano poi quelli effettivi. Perché mediamente dalla richiesta alla stipula passano 60-90 giorni, in questo lasso di tempo gli Eurirs possono variare, anche profondamente".

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