Certificato di idoneità statica (CIS): cos'è, obblighi e scadenze

Il Cis è un documento necessario per dimostrare che un fabbricato è stato costruito rispettando le norme vigenti


Il certificato di idoneità statica è un documento che viene redatto per attestare la sicurezza delle strutture di un fabbricato. Esso è stato introdotto con la legge 47/85 sul Condono edilizio. È un documento necessario per dimostrare che un fabbricato è stato costruito rispettando le norme vigenti al momento della costruzione

I controlli coinvolgono sia le parti strutturali dell'edificio che quelle secondarie e accessorie (parapetti, facciate, tamponamenti, ecc.), con particolare attenzione al rischio di cedimenti o crolli che possono mettere a rischio la pubblica incolumità. Il Certificato deve essere redatto e firmato da un professionista, architetto o ingegnere, iscritto all'albo da almeno 10 anni o comunque con una comprovata esperienza.

QUANDO SERVE

Le condizioni in cui può essere necessario questo certificato sono:

  • quando si chiede l’agibilità di un fabbricato e non si ha il relativo certificato di collaudo statico;
  • quando si deve effettuare un condono edilizio, a condizione che l’edificio sia di volume inferiore a 450 m³ e risalga a un’epoca in cui le normative antisismiche non erano ancora entrate in vigore.
  • per gli edifici con più di cinquant’anni di vita nel caso in cui si debba verificare l’idoneità delle parti.

Tuttavia, la legislazione è piuttosto vaga e l’applicazione pratica di questa norma è affidata agli enti come regioni e comuni. 

OBBLIGHI E SCADENZE

Non è obbligatorio allegare il Certificato di idoneità statica ai rogiti di compravendita. A stabilirlo è la sentenza 852/2022 del Tar Lombardia (sezione DI Milano): la sentenza, dichiarando «parzialmente fondato» il ricorso presentato, lo respinge in ordine all’illegittimità dell’obbligo di Cis, perché trova «immediato riferimento» ai temi di agibilità, decoro, salubrità e igienicità di cui al Dpr 380/2001 (articoli 3 e 24), il Tar lo dichiara fondato quanto all’obbligo di allegazione al rogito.

Con la Determina n.67 del 12/1/2022 il Comune di Milano ha prorogato la scadenza dei CIS al 29/6/2022, in allineamento con le proroghe di cui al Decreto Legge 55/2021, Decreto Legge 105/2021 e successivo Decreto Legge 221/21 nonché alle eventuali proroghe dello stato di emergenza.

La validità di tutte le autorizzazioni, le concessioni, i certificati e gli atti di assenso, comunque denominati rilasciati dalle Pubbliche Amministrazioni, in scadenza fra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022, è estesa fino al 29/06/2022, ovvero fino ai 90 giorni successivi dalla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza.

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Inquilini morosi: ecco come tutelarsi in caso di sfratto

A causa della crisi del lavoro aumenta gli inquilini che non riescono a pagare più l'affitto: una soluzione è la stipula di una assicurazione

Affittare la casa è diventata un'attività anche rischiosa oltre che difficile. A causa della perdurante crisi economica e della precarietà del mondo del lavoro, infatti, sempre più inquilini finiscono per non essere più in grado di pagare il canone mensile pattuito. Una bella grana da risolvere per il proprietario di casa che non solo non ricevere più il compenso pattuito, ma finisce anche per rimetterci altre spese.

Il conduttore, infatti, quando l'inquilino non paga più ha una strada quasi obbligata: rivolgersi a un legale per l'avvio della procedura di sfratto. I tempi, però, sono molto lunghi per l'esecuzione forzata, soprattutto nelle grandi città: molto spesso si deve attendere almeno un anno per rientrare in possesso dell'immobile che viene spesso viene lasciato in stato di degrado o, peggio, danneggiato. Il classico danno oltre la beffa.

Cosa si può fare, quindi, per tutelarsi dai potenziali inquilini morosi? Secondo ItaliaOggi.it, una soluzione può essere la dazione di garanzie da parte dell’inquilino: "non ha costi per il locatore, ma è anche quella di più difficile realizzazione, perché è difficile trovare un conduttore disposto a rilasciare una polizza fideiussoria bancaria o assicurativa o altro genere di garanzie realmente efficaci".

L'altra strada allora è quella della stipula di una polizza assicurativa da parte del proprietario: "in questo caso il proprietario dell’immobile stipula un contratto di assicurazione con una compagnia di assicurazioni, con l’obiettivo di tutelare il contraente dai rischi connessi all’esecuzione del rapporto di locazione a fronte del pagamento di un premio". In caso di stipula di una polizza assicurativa, il proprietario dell’immobile deve prestare attenzione a quali sono i rischi effettivamente assicurati. Per i canoni insoluti è necessario verificare se vi siano o meno dei tetti massimi e valutare quindi se l’ammontare del premio richiesto è conveniente.

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