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Martedì, 11 Febbraio 2020

Coronavirus, la paura contagia i mutui: da gennaio tassi in diminuzione

Da metà gennaio, cioè da quando la crisi legata ell'epidemia si è aggravata, l'indice Eurirs ha subito un brusco calo.

Non solo, vittime, contagiati e un'economia bloccata che rischia di incidere pesantemente sulla crescita globale. Le conseguenze legate al Coronavirus, il pericoloso virus che è esploso in Cina e che conta già migliaia di infetti e centinaia di morti, si allargano a macchia d'olio.

Il Sole 24 Ore, infatti, ha fatto notare che da quando è iniziata la crisi "la volatilità in Borsa è aumentata e, soprattutto, sono scesi i tassi obbligazionari". Si parla, in particolare, dei beni rifugio come Treasury Usa e Bund tedesco. E a risentirne sono anche gli indici Eurirs, da cui dipendono strettamente soprattutto i mutui: il tasso definitivo, infatti, è dato proprio dalla somma dell’indice Eurirs (viene preso di solito quello corrispondente alla durata del contratto) e uno spread deciso dalla banca.

Gli indici Eurirs hanno registrato un brusco calo, nell’ordine di 20-30 punti base, con un’accelerazione al ribasso a partire da metà gennaio, cioè proprio da quando l'emergenza legata al Coronavirus si è fatta più grave con i primi casi in Europa (e in Italia). "Ciò significa - spiega il quotidiano economico - che chi oggi va in banca per stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso si trova dinanzi a delle condizioni decisamente più favorevoli rispetto a fine 2019".

Ma non è tutto oro quello che luccica. Proprio questa repentina diminuzione dimostra l'estrema volatilità dei tassi Eurirs: "Quindi non è detto che il tasso risultante dal preventivo esibito dalla banca in questi giorni di inizio febbraio 2020 siano poi quelli effettivi. Perché mediamente dalla richiesta alla stipula passano 60-90 giorni, in questo lasso di tempo gli Eurirs possono variare, anche profondamente".

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