Immobiliare, il mercato europeo rallenta: Italia maglia nera

Secondo l'Osservatorio di Scenari Immobiliari, in Italia i prezzi restano fermi e le compravendite sono previste a quota 670mila

Il mercato immobiliare europeo rallenta e quello italiano fa anche peggio non riuscendo a stare al passo con gli altri Paesi. È quanto emerge dall’Osservatorio di Scenari Immobiliari che verrà presentato venerdì prossimo al Forum di Santa Margherita Ligure e le cui anticipazioni sono state pubblicate su Il Sole 24 Ore.

Secondo l’Osservatorio, infatti, scende il ritmo degli investimenti immobiliari in tutto il territorio dell'Unione Europea: "Il 2018 è stato un anno record - si legge sul quotidiano economico - con oltre 260 miliardi di euro di transazioni nel real estate ma i primi sei mesi di quest’anno lasciano prevedere un fatturato sempre in crescita ma meno accentuata con un fatturato di poco più di cento miliardi, cioè il 13% circa in meno rispetto al primo semestre 2018". Il maggior incremento di fatturato immobiliare stimato a fine anno si osserva in Francia (+7,5%), a cui seguono la Spagna (6,6%) e la Germania (6,3%).

Per quanto riguarda l'Italia, invece, a metà agosto sono state concluse operazioni per un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro. Secondo le previsioni, l'anno potrebbe concludersi con otto miliardi di euro di investimenti, di cui 5,1 miliardi di provenienza estera. Nel settore residenziale italiano i prezzi fermi spingono le compravendite, che nel 2019 dovrebbero arrivare a quota 670mila mentre il fatturato del residenziale sarà di circa 96 miliardi di euro.

Il mercato tricolore resta però fanalino di coda dell'Europa: "A pesare sul mercato - è scritto sempre su Il Sole 24 Ore - c'è un'offerta scadente e una domanda che preferisce non comprare. Nasce così il paradosso italiano, con un milione di famiglie potenziali acquirenti, tassi di interesse ai minimi storici. Ma si compra poco e il numero di mutui erogati è in calo". In termini di prezzi, Scenari Immobiliari stima per il nostro Paese una crescita zero delle quotazioni immobiliari e un aumento dell'1% per il 2020.

 

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Milano e Roma meno costose delle capitali europee: per comprare casa servono 12 anni di stipendio, ad Amsterdam il doppio

L'analisi di Moody's rileva come negli ultimi anni si sia ampliata la forbice tra Europa e Italia a causa dell'andamento dei prezzi.

Per comprare casa a Roma e Milano servono la metà degli anni di stipendio rispetto ad Amsterdam. Sono i numeri che emergono da una elaborazione dell'agenzia Moody's analizzati dal quotidiano economico il Sole 24 Ore.

In Europa Secondo questi dati, infatti, per comprare un'abitazione nella capitale olandese servono mediamente 22 anni, a Londra 18,7 e a Parigi 18,3. Intorno ai 14 anni si fermano Dublino, Francoforte e Berlino, mentre la grande città meno esigente da questo punto di vista è Lisbona, ultima con 11,5 anni di stipendio. La media europea si attesta a circa 15 anni.

In Italia Roma e Milano, le due grandi città tricolore prese in considerazione, risultano quindi sotto la media europea: per comprare casa servirebbero infatti 12,1 anni di stipendio nella Capitale e 11,8 nel capoluogo lombardo. Una differenza netta che è si è amplificata negli ultimi anni a causa dal forte aumento dei prezzi registrato in Europa dal 2012 ma che non ha riguardato l'Italia dove, invece, si è assistito a un deciso calo e adesso si è in sostanziale fase di stagnazione.

"Ad incidere su questi valori sono sia gli stipendi, sia i prezzi degli alloggi: "Ad Amsterdam il reddito disponibile risulta medio di 17.500 euro l'anno contro le 24.600 sterline di Londra (28mila euro circa) e i 36.300 euro di Parigi. Milano è a 21.400 euro circa e Roma a 17.800, mentre Francoforte è a 23.500 e Lisbona si ferma a 16.700 euro". 

"A complicare le cose - rileva il rapporto - sono i costi differenti dei mutui (dall’1% al 3% con loan to value dal 60 al 100% del costo della casa) è l’aumento degli affitti, anche per la forte domanda da parte di chi non ha i soldi a sufficienza per comperare. Questo finisce per comprimere ulteriormente la possibilità di risparmiare per l’acquisto di un'abitazione ed è una situazione che riguarda soprattutto i giovani, a causa di redditi relativamente bassi e della precarietà dell'occupazione".

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Prezzi delle case, Italia ferma ma l'Europa corre: +4,2% nell'ultimo trimestre 2018

Nel quarto trimestre 2018 il nostro è l'unico Paese dell’area Euro in cui il prezzo delle case sia sceso rispetto all’anno precedente.

L'Italia arretra mentre (quasi) tutta l'Europa corre. È il quadro che emerge da Eurostat che attraverso L’Home Price Index ha misurato i cambiamenti di prezzo degli immobili residenziali, sia nuovi che esistenti. Il dato è sconfortante: nel quarto trimestre 2018 il nostro è l'unico Paese dell’area Euro in cui il prezzo delle case sia sceso rispetto all’anno precedente.

In Italia, infatti, il calo dei prezzi dell'immobiliare si è attestato al -0.6% nel quarto trimestre 2018 (l'unico tra i 28 dell'Unione) e un calo trimestre su trimestre del -0,2%. Come anticipato, in Europa la situazione è ben diversa. Nel quarto trimestre 2018 i prezzi delle case nell'Eurozona sono saliti del +4,2% e del +0,7% su trimestre. 

Su base annua i prezzi delle case si sono si sono letteralmente impennati in Slovenia (+18,2%), Lettonia (+11,8%) e Repubblica ceca (+9,9%), ma molto bene sono andate anche Portogallo (+9,3%) e Ungheria (+8,9%). La crescita minore, invece, è stata registrata in Svezia (appena +0.6%) Cipro e Finlandia (+1,6%).

Nel calcolo trimestre su trimestre, invece, gli aumenti maggiori si sono visti sempre in Slovenia (+6,5%) e Lettonia (+4,3%) e poi a Malta (+3,8%), mentre tra i peggiori l'Italia è in buona compagnia: in negativo ci sono anche Danimarca (-1,7%), Belgio (-0,5%) e Gran Bretagna (-0,4%).

 

 
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