Mutui, gli effetti del nuovo "bazooka" di Draghi: i tassi possono scendere ancora

Le nuove misure delle Bce portano a nuovi minimi il costo del denaro: buone notizie per chi ha già sottoscritto un mutuo.

Un nuovo Quantitative Easing, il taglio dei tassi sui depositi di 10 punti base (al -0,5%) e l'aumento della durata delle Tltro. Sono alcune delle misure del nuovo programma di politica monetaria lanciato dalla Banca Centrale Europea e volute fortemente da Mario Draghi che, prima di lasciare la poltrona dell'Eurotower, tenta così di dare una scossa ell'economia dell'eurozona.  

L'annuncio della Banca Centrale Europea è decisamente una buona notizia per tutti coloro che hanno già sottoscritto un finanziamento ma anche per chi ha intenzione a breve-medio termine di comprare casa: i bassi tassi di interesse, spiega infatti l'Osservatorio di MutuiOnline.it, sono probabilmente destinati a restare molto bassi e a movimentare ancora il settore dei mutui, sia per l’acquisto di una casa che per la surroga di un mutuo già esistente, dopo la frenata degli ultimi mesi.

Già negli ultimi mesi i mercati avevano come di consueto scommesso sull'intervento di Draghi: l'Euribor si è portato su nuovi minimi (intorno al -0,45%) e soprattutto sono crollati gli indici Irs che, con un calo dell’1% complessivo, si sono portati su valori negativi per durate fino a 10 anni, e si tengono su valori intorno allo 0,30% per le durate maggiori dopo essere scesi quasi a zero. Adesso, con la politica monetaria annunciata dalla Bce, i tassi potrebbero scendere ancora.

La riduzione di quasi un punto percentuale dei tassi in pochi mesi, spiega sempre MutuiOnline.it, ha inoltre aperto il mercato della surroga ad una notevole quantità di mutui, accesi magari anche in anni recenti e che, per i loro tassi già convenienti, non avrebbero goduto di grandi risparmi con i tassi disponibili per la surroga fino alla primavera 2019. Così "dopo la progressiva riduzione dei flussi di surroghe registrati dalla seconda metà del 2018, nel bimestre luglio-agosto, le richieste di surroghe e sostituzioni sono schizzate al 61,6% del totale dal 38,3% del secondo trimestre (33,7% nei primi tre mesi)".

 

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Mutui, Bce e allarme spread rientrato: ecco perché le banche non aumentano i tassi

Nonostante le previsioni non proprio rosee per l'economia tricolore, ancora oggi conviene accendere un mutuo.

I tassi dei mutui? Aumenteranno poco e in maniera graduale nei prossimi mesi, senza scossoni. Dopo l'allarme sui mercati, in molti hanno temuto un'inevitabile crescita dei tassi: le banche, infatti, avevano reagito alla paura aumentando il proprio margine di guadagno sui mutui, margine  negli anni della crisi si era ridotto tanto da rasentare valori vicini allo zero. Ma il costo dei mutui non è aumentato come ci si aspettava, anzi. 

Sono diversi i fattori che, nonostante le acque ancora agitate sui mercati e le previsioni non proprio rosee per l'economia tricolore, tengono i tassi ancora bassi. A spiegargli è il portale Mutuionline.it: i primi due dati da citare sono quelli di Euribor ed Eurirs il cui trend dipende dalla decisioni prese dalla Bce. L’Euribor segna -0,31% da novembre, l’Eurirs a 20 anni segna a febbraio l’1,19%.

Un altro elemento che contribuisce a non far aumentare i tassi sono le rassicurazioni della Bce, nonostante il fatto che si sia definitivamente chiuso il famoso "Quantitative easing" che nei momenti più neri della crisi aveva rappresentato un vero e proprio scudo per il sistema bancario italiano. La Banca Centrale Europea ha messo in pratica una la "long term refinancing operation": una serie di operazioni di finanziamento a lungo termine a condizioni agevolate per le banche.

Acquistare casa adesso conviene quindi? La risposta è sicuramente sì. Nell'immediato futuro, infatti, si potrà stipulare un mutuo a condizioni molto vantaggiose. 

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