Mercoledì, 08 Maggio 2019

Stangata continua sugli immobili: nel 2018 tasse per 40 miliardi

Secondo i conti de Il Sole 24 Ore, la cifra sfiora i 50 miliardi considerando la Tari: nel 2020 potrebbe andare anche peggio.

Gli immobili italiani continuano a essere un vero e proprio "bancomat" per il Fisco. Secondo i conti fatti da Il Sole 24 Ore, infatti, le tasse sugli immobili italiani nel 2018 ammontano a poco meno di 40 miliardi, in aumento del circa 2% rispetto all'anno precedente. 

Ma non è finita qui: i 40 miliardi sono stati ottenuti conteggiando il prelievo patrimoniale (Imu e Tasi), reddituale (cedolare secca sugli affitti abitativi, Irpef, Ires e registro e bollo sulle locazioni) e sui trasferimenti (Iva, registro, ipocatastali e imposte di successione e donazione). Ma se a questi aggiungiamo anche gli ulteriori introiti provenienti dalla Tari (erede delle vecchie Tarsu/Tares/Tia sui rifiuti solidi urbani), la cifra sale addirittura a 50 miliardi.

E il prossimo anno non potrà andare che peggio considerando i previsti rincari dei tributi locali deciso con l’ultima legge di Bilancio. Con lo sblocco della leva fiscale voluto dal Governo, infatti, i Comuni potranno ritoccare le aliquote che andranno ulteriormente a colpire le tasche di chi ha una casa. Una vera e propria stangata che riguarderà soprattutto Imu e Tasi.

Questi due tributi negli ultimi anni sono stati il vero pilastro della fiscalità immobiliare: hanno garantito all’Erario e ai Comuni un gettito costante anche in tempi di crisi del settore. Difficile dare torto a quanti sostengono che il prelievo immobiliare sia ormai eccessivo.

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