Mercoledì, 22 Maggio 2019

Elegante trasandato: come arredare casa in stile "Shabby chic"

Lo stile shabby prevede arredi sbiaditi e invecchiati con colori che rievocano le atmosfere delle case rinascimentali e vittoriane inglesi. 

Un aspetto usurato e invecchiato: è questa la caratteristica peculiare dello "shabby chic", uno stile d'arredamento in cui vengono riutilizzati vecchi mobili in modo nuovo e creativo. Una moda che negli ultimi anni è diventata sempre più ricercata e rappresenta oggi uno degli stili più di tendenza nel campo dell'arredamento e dell'interior design.

Lo shabby chic, termine che significa letteralmente “elegante trasandato”, è uno stile di arredamento che prevede arredi sbiaditi e invecchiati ispirandosi alle atmosfere vittoriane e rinascimentali rievocando le decorazioni delle tipiche case di campagna inglesi. Il termine è stato coniato nel 1980 nella rivista britannica 'The World of Interiors' dalla designer Rachel Ashwell e da quel momento si è imposta in tutto il mondo. 

Mobili vecchi, quindi, ma non solo. Nello shabby chic c'è anche l'alternativa dell'effetto decapè per arredi più moderni: si tratta di una tecnica decorativa le cui origini risalgono all'epoca di Luigi XV che serviva principalmente per togliere la copertura dei mobili (dal francese "decapèr"). Oggi la decapatura viene utilizzata come finitura alternativa per gli arredi e gli oggetti in legno poiché permette di giocare con una svariata gamma di colori lasciando trasparire le venature del legno.

Ecco quindi alcune delle principali caratteristiche da tenere a mente per arredare la propria casa seguendo questo stile

I colori Nello shabby chic non è importante la forma dei mobili ma è fondamentale il colore: sono vecchi (o fintamente vecchi) ridipinti di chiaro, decapati, 'rovinati' appositamente.

Accessori Per ricreare un effetto elegante trasandato anche i suppellettili hanno un ruolo di primo piano. Oggetti come un portafoto decapato, un portavaso di ferro battuto oppure tessuti chiari con tenui stampe floreali sono perfetti in questo senso. In cucina si possono esporre utensili vintage, in camera da letto tende di lino e cuscini ricamati, in salotto lampadari classici con gocce di vetro e porcellane bianche

Duttilità Tutto, o quasi, può essere utilizzato o meglio riutilizzato per realizzare lo stile 'shabby': basta la propria manualità con un pizzico di inventiva. Alcuni degli oggetti che si prestano bene sono i barattoli di latta, tazze, teiera o brocche di metallo, senza preoccuparvi di eventuali ammaccature o sgraffi. Anzi: meglio se sono rovinati.   

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Box auto, mercato in ripresa e quotazioni in aumento: Napoli e Bologna le più care

Nelle grandi città i prezzi sono in ripresa: la crescita maggiore si registra a Firenze e Roma. L'affitto più costoso a Milano.

Il mercato dei box auto torna a dare segnali positivi. Dopo "anni bui" in cui le quotazioni sono letteralmente crollate (-40%) a causa sia della crisi del mercato immobiliare, ma anche per un parco circolante invecchiato e la diffusione di noleggio e car sharing, il mercato sembra stabilizzarsi.

I dati emergono da uno studio di Immobiliare.it: almeno nelle grandi città, infatti, si registra una domanda in via di stabilizzazione e quotazioni che tornano ad aumentare. Segnali di ripresa, quindi, che però sembrano dipendere più dalla ripresa del mercato immobiliare in generale che dal miglioramento del settore in sé.

La maggior crescita dei prezzi si segnala in particolare in due città: Firenze e Roma, dove l'aumento è del 10% su base annuale. Per quanto riguarda, invece, le locazioni, il dato più rilevante arriva dal sud: in città come Napoli e Palermo la richiesta media è aumentata del 16% rispetto allo scorso anno.

Dove costa di più acquistare un box auto? Sicuramente a Napoli dove 20 mq costano in media 43.500 euro (+9% annuo). Ma piuttosto care risultano anche Bologna (42.80 euro/mq, + 5%), Milano (39.600 euro/ma e +7%) e Roma (37.100 euro/mq, +11%). Per quanto l'affitto, in testa alla classifica c'è Milano: la richiesta media è di 215 euro al mese. Verona, ultima in graduatoria, vengono chiesti 124 euro.

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