Lotteria degli scontrini, non tutte le spese "cashless" sono valide: ecco quelle escluse

La spesa dal supermercato sì, ma il pieno dal distributore no. Vanno bene gli acquisti tecnologici ma non quelli per teatri e cinema. Sono alcuni dei chiarimenti arrivati dall'Agenzia delle Entrate sulle spese che possono dare diritto a partecipare alle Lotteria degli Scontrini. 

Ricordiamo che alla lotteria degli scontrini si può partecipare con acquisti per importi pari o superiore a 1 euro effettuati con strumenti di pagamento elettronici: carte di credito, bancomat e prepagate. Esclusi quindi gli acquisti fatti pagando in contante, i pagamenti ‘misti’ e quelli fatti online.

LE SPESE ESCLUSE

Come anticipato, però, non tutte le spese “cashless” danno diritto a partecipare alla lotteria degli scontrini. In primis sono escluse le spese per gli acquisti documentati tramite fatture elettroniche e quelli che presuppongono che i dati dei corrispettivi vengano trasmessi al sistema Tessera Sanitaria. Niente lotteria quindi con gli scontrini di farmacie, parafarmacie, ottici, laboratori di analisi e ambulatori veterinari.

Non generano biglietti per partecipare alle estrazioni nemmeno gli acquisti per rifornimenti alle pompe di carburante per automobili e motocicli. Per questo tipo di acquisti, infatti, non è prevista la certificazione fiscale tramite memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, operazione che è invece  indispensabile per la produzione dei biglietti virtuali.

Per lo stesso motivo, quindi, fanno parte delle spese escluse dalla lotteria degli scontrini anche il pagamento del parcheggio e quello delle spedizioni postali. Non valgono nemmeno le spese sostenute per musei, cinema e teatri.

Ric personale

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