Il coronavirus frena i mutui: a ottobre richieste e surroghe in calo

Il coronavirus torna a fare paura e il mercato dei mutui frena. È quanto emerge dall'ultimo rapporto di Crif riferito alle ultime tre settimane in cui emerge un atteggiamento più prudente buona parte delle famiglie italiane che preferiscono posticipare a momenti più propizi le decisioni sui propri investimenti e sugli impegni di spesa più onerosi.

Dopo un settembre positivo (con le richieste di mutui in aumento del +13% su base annua) l'inversione di tendenza si è registrata da ottobre, non a caso il mese in cui la curva dei contagi si è impennata. Nelle settimane comprese tra il 5 e il 25 ottobre le nuove domande per surroghe e acquisto di abitazioni hanno fatto segnare rispettivamente un -7,9%, -7,8% e -10,4% sullo stesso periodo 2019, malgrado i tassi applicati risultino ancora estremamente appetibili.

Altro segnale negativo è rappresentato dalla contemporanea contrazione dell’importo medio dei mutui richiesti, che nell’ultima rilevazione si è attestato a 131.786 euro, e dal progressivo allungamento dei piani di rimborso, con oltre il 75% delle richieste che prevede una durata superiore ai 15 anni. Segnali che confermano la tendenza a prediligere soluzioni che impattino il meno possibile sul bilancio familiare nel breve periodo.

Frenano anche le richieste di prestiti: già il mese di settembre aveva evidenziato una flessione nelle richieste (-3,6%), con la performance negativa del comparto determinata dalla contrazione delle richieste di prestiti personali (-13,8%) non compensata dalla crescita dei +4,4% dei prestiti finalizzati all’acquisto di auto, moto, elettrodomestici, articoli di elettronica, prodotti di arredamento e altri beni e servizi.