Tassa unica sulla casa: la proposta della Lega

Tassa unica sulla casa: la proposta della Lega

Confedilizia: “Nasconde un aumento della tassazione”

A scaldare gli animi - tra i 700 emendamenti di iniziativa parlamentare al ddl sulla legge di bilancio 2019 che saranno oggetto di approvazione - è la proposta di iniziativa leghista che rimodula le imposte sul mattone.

L’emendamento firmato da Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera prevede infatti una tassa unica sulla casa che superi la doppietta IMU - Tasi.

L’obiettivo dell’unificazione è quello di semplificare l’attuale sistema, che consta in una doppia tassazione (imposta sugli immobili e tassa sui servizi indivisibili del Comune) con oltre 200 aliquote. Un groviglio di calcoli senza fine tra i quali ogni anno i contribuenti devono destreggiarsi.

Secondo quanto riportato nell’emendamento, resterebbero esenti dall’imposta le abitazioni principali, a meno che non si tratti di abitazioni signorili, ville o castelli. Per gli immobili strumentali invece, raddoppierebbe la deducibilità: l’imposta  passerebbe infatti dal 20 al 40 percento di deducibilità ai fini della determinazione del reddito di impresa.

Sarebbero confermate anche le agevolazioni fisse, come lo sconto del 25% sulle abitazioni affittate a canone concordato e l’esenzione degli immobili merce.

L’aliquota -  È già polemica per il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, che denuncia “un aumento di tassazione”. La conferenza stampa di Confedilizia è prevista per oggi martedì 27 novembre, ma le anticipazioni sono tutte un programma. “Attualmente il limite delle aliquote Imu-Tasi è 10,6 per mille – denuncia Spaziani - ed è impensabile che aumenti. Inoltre, deve essere considerato l’incremento che i proprietari avrebbero attraverso l’eliminazione della quota di Tasi a carico degli occupanti, come nel caso dei conduttori in caso di locazione”.

Secondo la “riforma dell’IMU” prevista dall’emendamento infatti, l’aliquota potrebbe salire fino al 11,4 per mille, un tetto che oggi è raggiunto solo in alcuni Comuni che costituiscono una eccezione.

Il rischio sarebbe quindi quello di un aumento della pressione fiscale, stando almeno al tetto massimo attualmente proposto.

Nulla di definitivo comunque, poiché questo ed altri dettagli (per esempio il responsabile della riscossione della nuova tassa) saranno oggetto di correttivi in fase di approvazione.

Di certo l’emendamento costituirebbe un cambiamento importante nella gestione della tassazione dal punto di vista burocratico, con evidenti ricadute nella semplificazione amministrativa.

Ultima modifica ilGiovedì, 07 Febbraio 2019 15:30
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