Domenica, 24 Maggio 2020

Da Bologna sognando Firenze, Scaffidi si racconta: “Organizzazione ed entusiasmo per centrare gli obiettivi”

Giovane ma già determinato e con le idee chiare. Roberto Scaffidi è uno degli esempi di come la mission Iconacasa non sia solo uno slogan ma un progetto ambizioso che da subito i suoi frutti. Ha aperto la sua agenzia a soli 22 anni e l’obiettivo a breve termine è l’apertura di un nuovo ufficio su Bologna. Il sogno nel cassetto? L’affascinante Firenze!

Riavvolgiamo un attimo il nastro: chi eri prima di conoscere il franchising? Come sei entrato in Iconacasa?
“Prima di Iconacasa ero un ragazzino insicuro e grande appassionato di teatro. Ho lavorato anche in un altro franchising ma, inutile dirlo, una volta entrato nell’ufficio Iconacasa di Via Montefiorino (quello di Costa Saragozza, ndr) la differenza è stata enorme, fin dal primo giorno: mi sono sentito subito a casa, ho trovato una squadra fantastica capitanata dal grande Daniele Amoruso, uno dei presidenti e co-fondatore dell’azienda, attualmente anche mio socio. Come ho avuto questa possibilità? Inviando un curriculum tramite subito.it. Ringrazio ancora quel giorno, da quel momento è cambiata la mia vita”.

"Una volta entrato nell’ufficio Iconacasa la differenza è stata enorme. Fin dal primo giorno mi sono sentito a casa, ho trovato una squadra fantastica".

Adesso il tuo business è concentrato su Bologna Santa Viola. Pensi ad altre aperture? C’è una città che rappresenta il tuo sogno nel cassetto?
"Sì, attualmente sono concentrato sull’agenzia di Santa Viola ma l’obiettivo è aprire un altro ufficio entro il 2022 sempre su Bologna, in un quartiere vicino. Però più avanti chissà: Firenze mi ha sempre affascinato come città, mai dire mai!”

Raccontaci pregi e difetti del mercato bolognese e, in particolare, della zona di cui ti occupi
“Il mercato bolognese è un mercato molto ricco e variegato: i tempi della vendita a volte sono davvero brevi, altre volte sono più lunghi. Nella zona di Santa Viola, in particolare, tutto sta nell’avvicinare il prezzo di vendita al reale valore di mercato, specialmente in questo momento storico così particolare, dove le esigenze del cliente sono drasticamente cambiate proiettandolo a voler acquistare immobili con spazi esterni e tanto verde”

Cosa non deve assolutamente mancare all’interno di una agenzia per raggiungere gli obiettivi?
“Non devono mancare tre cose fondamentali: l’organizzazione, l’entusiasmo e soprattutto la costanza nel voler raggiungere i propri obiettivi personali. E ovviamente i nostri valori, fulcro di Iconacasa, tra cui soprattutto la fiducia, non possono assolutamente mancare. Senza anche solo uno di essi, l’ufficio non funziona più come dovrebbe”.

"L’obiettivo è aprire un altro ufficio entro il 2022 sempre su Bologna. Però più avanti chissà: Firenze mi ha sempre affascinato come città".

Facciamo un gioco: immagina di essere davanti a un potenziale nuovo affiliato: convincilo con tre motivi a entrare nella rete.
“In primis per la nostra mission, ossia “Mille giovani sì”, poiché io stesso ho aperto la mia agenzia a soli 22 anni e possono farlo tanti altri giovani miei coetanei. Altro motivo, l’appoggio totale e l’assistenza da parte del franchising nell’affrontare situazioni difficili. Terzo motivo è il ‘credo’ di questa azienda: lealtà e rispetto reciproco sono alcuni dei pilastri portanti del franchising, per me importantissimi, e lo riscontro in ogni singola persona presente all’interno della nostra grande famiglia”.

Lasciamo per un attimo l’abito Iconacasa: chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono le tue passioni, cosa fai nel tempo libero?
“Fuori dall’ufficio sono una persona tranquilla che ama stare con la famiglia e le persone più care. Adoro viaggiare e visitare nuove città e sono molto appassionato di musica e sport: in particolare di calcio e automobilismo sportivo”.

 

Leggi tutto...

Il ragazzo di periferia alla conquista della città, Vasaturo: “Nuove aperture su Bologna"

Un semplice ragazzo di periferia sbarcato in una grande città, ma pronto a conquistarla. Gennaro Vasaturo era inizialmente scettico ma è stato subito stregato dal mondo Iconacasa. È l’Affiliato di Bologna San Donato e ha dei progetti ben chiari per il futuro: aprire subito nuovi punti vendita nel capoluogo. 

Facciamo un passo indietro nel tempo: chi eri prima di conoscere il franchising?
“Prima di entrare in iconacasa ero una persona con molti sogni. Ero alla ricerca di un’azienda che mi desse fiducia e soprattutto che avesse davvero valori forti, dimostrati dai fatti. Prima di entrare in Iconacasa ho sentito sempre e solo tante parole. Poi tutto è cambiato".

Quando hai sposato il progetto Iconacasa?
“Sono entrato in Iconacasa qualche anno fa ma con molti dubbi. Venivo da esperienze passate non proprio positive e quindi, lo ammetto, ero scettico sui valori di questo franchising. Ma a poco a poco, grazie a Giancarlo Quassia e Daniele Amoruso, ho imparato a conoscere meglio l’azienda. Un momento fondamentale è stato il Christmas Gala: è stato il mio battesimo di fuoco che non scorderò mai. Si respirava aria nuova, voglia di fare, tanti giovani, molta ambizione. Il mese dopo avvisai Giancarlo Quassia che da li a poche settimane l’ufficio sarebbe stato pronto. Devo dire grazie alla Presidenza che mi ha seguito passo dopo passo dandomi costantemente appoggio e assecondando qualsiasi richiesta. Una cosa non banale vista l’importanza dell’azienda. In quel momento mi sono accorto che facevo già parte di questa grande famiglia”.

"Il Christmas Gala è stato il mio battesimo di fuoco che non scorderò mai. Si respirava aria nuova, voglia di fare, tanti giovani, molta ambizione.".

Attualmente il tuo business è concentrato su Bologna, soprattutto con l’ufficio di San Donato. Pensi ad altre aperture?
"Lo sviluppo del franchising è la nostra priorità. Sicuramente nel 2021 sdoppieremo il nostro punto vendita andando a coprire un’altra zona di Bologna. Ma non ci fermeremo, il lavoro duro che stiamo facendo con le nostre risorse ci porteranno nei prossimi anni ad avere diversi punti vendita e diversi soci nati dai nostri uffici”.

Oltre a nuove aperture, qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Ovviamente come tutti i ‘peter pan’ ho il mio sogno nel cassetto: sarebbe vedere le persone che mi circondano riuscire ad aprire i propri punti vendita espandendo il loro business. Non c’è cosa più bella di vedere una persona a te vicina realizzare i propri sogni e sapere che hai contribuito in parte a realizzarlo. È molto appagante”.

Raccontaci pregi e difetti del mercato bolognese e, in particolare, della zona di cui ti occupi
“San Donato è un quartiere che ha dato sempre ottimi risultati dimostrando negli anni di essere una zona solida su cui investire. È uno dei cuori pulsanti della città, una zona ricca ricca di tante attività e sempre più spesso scelta dagli studenti universitari. La fiera ha un indotto di milioni di persone che transitano in questo quartiere dall’inizio alla fine  dell’annodando un continuo impulso ad affitti brevi e B&B. La vicinanza al centro e la comodità di 2 accessi alla tangenziale e un uscita autostradale sono altri pregi importanti. Uno dei grossi difetti è invece la non buona reputazione: anni fa nelle periferia in zona Pilastro c’era un’alta densità di case popolari e attività illecite, ma fortunatamente oramai è solo storia del passato”.

Ormai hai una certa esperienza nella gestione dell'ufficio: cosa non deve assolutamente mancare per raggiungere gli obiettivi?
“La prima cosa fondamentale è la squadra: bisogna creare un team affiatato e concentrato che dia il 100% per sé stesso e per gli altri. Un altro tassello fondamentale di questo ingranaggio è l’entusiasmo con cui trasmettiamo i nostri valori a tutti i componenti dello staff”.

"La prima cosa fondamentale è la squadra: bisogna creare un team affiatato e concentrato che dia il 100% per sé stesso e per gli altri".

Facciamo un gioco: immagina di essere davanti a un potenziale nuovo affiliato: convincilo con tre motivi a entrare nella rete.
“Sicuramente non gli darò tre motivi ma molto di più: gli racconterò la mia storia facendogli apprezzare tutte le sfaccettature di questa grande famiglia perché penso che non ci sia miglior messaggio di quella di una storia reale vissuta sulla nostra pelle”.

Lasciamo per un attimo l’abito Iconacasa: chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono le tue passioni, cosa fai nel tempo libero?
“Al di fuori del mondo iconacasa sono un semplice ragazzo di periferia sbarcato in una grande città. Tra le mie passioni ci sono i miei cani Pepito e Achille che sono ormai più figli che animali. Il mio tempo libero lo passo tra risate con gli amici e tanto divertimento. Vivo ogni giorno cercando di godermelo al massimo.”

Leggi tutto...

Francesco Pascazio e la nuova sfida di Iconacollege: “Poniamo le basi per la realizzazione della Mission”

Un lungo percorso in Iconacasa, due uffici e adesso anche relatore Iconacollege. Francesco Pascazio ci ha raccontato come si sta evolvendo la scuola di formazione del franchising e l’andamento del mercato immobiliare nell’hinterland barese.

Raccontaci un po’ la tua storia: Come sei entrato in Iconacasa?
"Prima di fare questo fantastico lavoro ero un ‘ragazzino’ sempre pronto per le nuove sfide. All’inizio ero un aspirante allenatore di pallacanestro, sport che, nonostante le mille delusioni, amerò per tutta la vita. Avevo appena 20 anni quando ho iniziato il mio percorso nella mia attuale seconda famiglia: ho sempre avuto il DNA del venditore, è un’eredità di famiglia. Ricordo come fosse ieri Maggio 2013, quando iniziai a lavorare nell’ufficio Iconacasa di Bari-Carrassi. Ricordo le motivazioni per scoprire un mondo completamente nuovo che mi diede Giancarlo Quassia, all’epoca il mio titolare, oggi uno dei miei presidenti. Devo molto al mio mentore, Michele Suriano, che ha saputo trarre da me il meglio anche nei momenti più negativi e mi ha insegnato cosa significa la parola “famiglia”. Devo molto anche a Claudio Presta (mio attuale socio), Simona Spinoso e soprattutto Roberta Perrini (la mia futura moglie): tutti credono nei miei progetti e sono sempre al mio fianco nell’affrontare tutte le difficoltà”.

Sei relatore Iconacollege: da cosa nasce questo tuo desiderio di formare le nuove leve del franchising?
“Iconacollege per me è una sfida. Amo insegnare e penso che saper trasferire dei concetti oramai miei sia una cosa difficilissima. Questa propensione l’ho sempre avuta e mi ritengo fortunato perché allenare una squadra di pallacanestro mi ha aiutato tantissimo nella gestione delle risorse umane. Noi formatori abbiamo due grandi responsabilità: la prima è nei confronti dell’azienda, nel saper trasferire al meglio il Know-how e porre le basi per la nostra mission '1000 giovani sì'. L’altra è nei confronti di consulenti perché siamo garanti della loro formazione e per i loro titolari, che affidano nelle nostre mani le loro risorse più preziose, la benzina della loro Ferrari”.

"Siamo garanti della formazione sia per i ragazzi sia per i loro titolari, che affidano nelle nostre mani le loro risorse più preziose, la benzina della loro Ferrari".

Come si sta evolvendo Iconacollege?
“La cosa più bella della nostra azienda è l’innovazione, l’evoluzione continua e la curiosità intellettuale nell’affrontare le dinamiche del panorama immobiliare. Iconacollege si sta evolvendo come una vera e propria scuola di formazione, rivoluzionando e aggiornando tutti i corsi di formazione, cambiando la base dei corsi e dividendoli in moduli in base al grado di difficoltà. La parola migliore per descrivere la nostra azienda è Meritocrazia. L’obiettivo è preparare al meglio i nostri ragazzi facendoli diventare dei professionisti, pronti ad affrontare tutte le obiezioni e gli interrogativi dei clienti. La più bella soddisfazione è sentire da loro la parola ‘grazie’”.

Sei un pluriaffiliato con uffici a Modugno e Carbonara: come giudichi il mercato immobiliare dell’hinterland barese? 
“Avendo lavorato in quartieri come Murattiano e Carrassi, posso dire che il mercato immobiliare del paese è completamente diverso da quello della città. A Modugno il mercato è ancora stabile e piuttosto alto per prezzo medio di compravenduto in confronto alle altre zone circostanti perché subisce ancora l’influenza migratoria dei paesi circostanti proprio per la sua posizione strategica e la presenza della zona industriale. Entrare nel mercato di città è sempre più difficile che entrare nelle realtà di paese, proprio per la grandezza della città stessa, per di più è difficile fidelizzare il cliente e creare dei ‘tifosi’ della tua agenzia che parlano bene di te ad altri abitanti dello stesso paese”.

Hai grande esperienza nella gestione degli uffici: cosa non deve mancare all’interno di una agenzia per raggiungere gli obiettivi?
“Sicuramente non deve mai mancare il personale, linfa vitale del nostro lavoro. Come dico sempre, un ufficio tipo è una coordinatrice e tre/quattro consulenti in base alla zona. Gestire un ufficio significa controllare assiduamente, formare, informare, motivare ed essere quindi dei Leader da seguire sia all’interno dell’ufficio che nella vita non lavorativa”.

"Gestire un ufficio significa controllare assiduamente, formare, informare, motivare ed essere quindi dei Leader".

Lasciamo per un attimo l’abito Iconacasa: chi sei fuori dall’ufficio?
“Amo andare in discoteca, ballare e ascoltare quella musica. Ero giovanissimo quando addirittura provai a fare il disk-jockey. Poi mi piace divertirmi con i miei amici storici delle scuole superiori”.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS