Giovedì, 23 Gennaio 2020

Immobiliare, nel 2019 record di investimenti: 12 miliardi di euro contro i 4 del 2010

Secondo l'analisi di Cushman & Wakefield per Il Sole 24 Ore adesso è maggioritaria la quota di capitali esteri col 75% degli investimenti.

Come sono cambiati gli investimenti nel settore immobiliare negli ultimi 10 anni? Cushman & Wakefield ha cercato di dare una risposta a questo quesito per Il Sole 24 Ore: dal report è emerso un quadro del real estate tricolore profondamente diverso rispetto al 2010 in cui l'unico dato a non mutare è il segno "più" degli investimenti nel mondo immobiliare, in continua ascesa.

Nel decennio 2010-2019, infatti, c’è stato un incremento medio dei volumi impegnati nell'immobiliare di circa l’11,5% all'anno: i capitali investiti in Italia sono infatti passati dai 4,1 miliardi di euro di 10 anni fa ai 12 miliardi fatti registrare nel 2019, "un vero e proprio record, superiore del 5% a quello del 2017 e del 43% a quello dei 2018" si legge su Il Sole 24 Ore.

Ma a cambiare non sono stati solo i volumi ma anche le fonti degli investimenti. Sempre secondo Cushman & Wakefield, tra il 2010 e il 2019 la situazione si è letteralmente capovolta: se prima era maggioritaria la quota di investitori italiani (il 76% 10 anni fa) adesso sono gli investitori internazionali a fare la parte dei giganti con il 75% dei capitali investiti: "a partire dal 2014, in particolare, il capitale estero è stato sempre superiore al 60% con punte di oltre il 70% nel 2017 e 2018" si legge sul quotidiano economico.

Il totale investito nel decennio è stato pari a circa 68 miliardi di euro contro i 50 miliardi del decennio 2000–2009 con un incremento di oltre il 35%. Gli investimenti nel settore uffici hanno accumulato un incremento del 19% (26,8 miliardi nel periodo 2010-2019 contro 22 mld del decennio precedente) come anche quelli del settore retail (seppure su volumi molto minori (volumi cresciuti da 15,4 a 18,3 miliardi)

 
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Sempre più famiglie puntano al mutuo: richieste in aumento del 6,7%

Continua il trend positivo avviato dal 2014: le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case sono aumentate del 6,7%

Sempre più famiglie italiane provano ad accendere un mutuo per comprare casa. A dirlo sono i dati dell'ultimo report del Barometro del Credito alle Famiglie, bastato sul patrimonio informativo di EURISC, Il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF. A incidere sono stati ovviamente i tassi record registrati che hanno dato vita a condizioni di offerta definiti "estremamente appetibili".

Analizzando i dati, infatti, si evince che l'anno scorso le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case da parte delle famiglie italiane sono aumente del 6,7% rispetto all'anno precedente: nel dettaglio, nell'ultimo anno l'incremento è stato del +4,7% per la componente dei prestiti personali e del +8,5% per i prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi. Il 2019 quindi conferma il trend positivo delle domande di mutui che ormai prosegue senza soluzione di continuità dal 2014.

Il mese in cui si è registrato il maggior incremento di richiesta è stato dicembre: con una crescita complessiva delle richieste di prestiti, pari a +5,1%, frutto del +12,8% delle richieste di prestiti personali e del +0,8% dei prestiti finalizzati, confermando una dinamica positiva che ha caratterizzato tutti i mesi dell'anno. In aumento anche l'importo medio del prestito che si è assestato a 9.512 Euro (+0,2% rispetto al 2018): è il valore medio più alto in assoluto da quando sono iniziate le rilevazioni sistematiche di CRIF. Solo dieci anni fa, l'importo medio era pari a circa 8.600 euro.



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