Lunedì, 18 Febbraio 2019

Mutui, verso il nuovo Euribor: ecco cosa cambia per banche e cittadini

Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 entrerà in vigore il "nuovo" Euribor: il Sole 24 Ore spiega cosa cambia per i mutuatari

Il 2019 sarà l'ultimo anno dell'Euribor come lo conosciamo noi. L’European money market institute (Emmi) insieme alle 20 banche che attualmente compongono il panel di rilevazione stanno infatti lavorando a una riforma complessiva del tasso di riferimento che indica l'interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee. Si tratta di un cambiamento molto importante perché all'Euribor sono agganciati molti contratti bancari, derivati e prestiti e anche mutui ipotecari a tasso variabile.

Perché si è reso necessario questo cambio? A spiegarlo è Il Sole 24 Ore: l'obiettivo è evitare l’insorgere di nuovi scandali finanziari che possano coinvolgere l'Euribor così come già successo nel recente passato. La scadenza è segnata: l'European Benchmark regulation (Bmr) ha dato infatti due anni di tempo a partire dal primo gennaio 2018 per adeguare ai principi internazionali gli indici di mercato e la metodologia con cui vengono calcolati.

COME CAMBIA Il nuovo Euribor sarà un ibrido: verrà cioè determinato quando possibile attraverso gli effettivi scambi di mercato per le diverse scadenze e, in assenza di transazioni, sulle stime del costo della raccolta effettuata dalle banche del panel.

COSA CAMBIA PER I CITTADINI Quali le conseguenze per i mutuatari? Come spiega sempre Il Sole 24 Ore, trattandosi di un cambio di metodo di calcolo e non di una vera e propria sostituzione del tasso, non dovrebbe essere necessario aggiornare i contratti in vigore. Le differenze di valore fra i vecchi e i nuovi tassi che emergono dai test sembrano minime (in media comprese fra 1 e 5 punti base) e a favore dei mutuatari. 

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