Da Modena al palco della Convention, Federica Messori: “In Iconacasa non siamo numeri ma persone”

Decisa e ambiziosa, sempre positiva e con tanto spirito d’iniziativa. Parlare con Federica Messori ti mette di buon umore. Lei è in Iconacasa da appena un anno ma ne è diventata velocemente una protagonista: subito l’agenzia di Fiorano Modenese, presto anche quella di Modena Musicisti. Ma l’obiettivo è crescere ancora, e non abbiamo dubbi che manterrà la promessa: Federica è una persona che va sempre fino in fondo in tutto quello che fa.

Partiamo dall’inizio. Chi eri prima di entrare in Iconacasa e come hai conosciuto la rete?
“Io e Michele avevamo un’agenzia privata su Fiorano. Abbiamo sempre cercato di associarci con altri uffici per creare una collaborazione ma, nonostante la nostra volontà e il nostro impegno, non ci siamo riusciti. Avevamo bisogno di stimoli nuovi così a marzo siamo entrati in contatto con Iconacasa  ed è stato amore a prima vista. Ci siamo trovati bene a pelle percependo i valori che poi abbiamo fatto nostri”.

Cosa ti ha fatto dire “ok scelgo Iconacasa” e non un altro franchising?
“Con Iconacasa non sei un numero ma una persona. Mi sembra di far parte di una famiglia e insieme puntiamo sempre più in alto. È strutturata molto bene, ha ottimi servizi e c’è la possibilità di avere un rapporto umano che per me è fondamentale. Abbiamo percepito serietà, genuinità e non arrivismo. I fondatori ci ripetono sempre una cosa giusta: “Non dobbiamo essere schiavi del denaro. Il denaro è una conseguenza”.

Mancano poche settimane alla convention nazionale e tu sarai la presentatrice. Un grande onore ma anche una bella responsabilità.
“Sono molto contenta, anche perché sono una delle poche donne titolari di agenzia. Anche se sono arrivata da poco mi sono sentita subito presa in considerazione e questo fa piacere sia a livello umano che a livello professionale. Anche essere scelta per un’intervista sulla rivista nazionale è un grande onore. Mi è già capitato di presentare l’evento di Natale, ma in questo caso è diverso. È una grande responsabilità”.

Abbiamo scoperto chi sei sul lavoro. Ma chi è Federica Messori nella vita di ogni giorno?
“Sono una persona gioiosa e positiva, cerco di non farmi mai sovrastare dai problemi della vita. Sono anche molto dinamica e sempre alla ricerca di nuovi stimoli ma voglio essere io a determinare i cambiamenti. La mia famiglia ha sempre creduto in me, in particolare mio zio, che purtroppo ora non c’è più. In famiglia ci sono altre due donne e siamo tutte uguali: quando decidiamo di fare una cosa la portiamo fino in fondo”.

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
“Adesso siamo concentrati sulla nuova apertura di Modena Musicisti che a breve aprirà i battenti. Ma non è finita qui: nel lungo termine non vogliamo essere dei semplici affiliati ma aiutare a sviluppare la rete”.

Cosa ti piace di più di Iconacasa?
“Stare insieme ai ragazzi, dargli una prospettiva. Quando si è in una piccola agenzia, per quanto tu voglia, non sei in grado di garantire un futuro ai giovani. Grazie alla struttura di Iconacasa, invece, i ragazzi hanno una vera prospettiva, capiscono che questa è la strada giusta. Io mi sento una mamma e sono orgogliosa dai miei ragazzi”.

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Ambiziosa e determinata, Anna Marcantonio: "Formazione e crescita. Vinciamo la sfida al sud"

Ambiziosa e determinata ma sempre pronta a mettersi a disposizione del franchising. Anna Marcantonio è uno dei cuori pulsanti di Iconacasa: ogni giorno al lavoro nella sua agenzia di Foggia Macchia Gialla per poi salire una volta al mese in cattedra per le lezioni di Iconacollege, pronta a far crescere le "matricole" della rete. Con Iconacasa è stato amore a prima vista, e adesso Anna vuole continuare a crescere ma senza lasciare quella che è casa sua: la vera sfida è raggiungere il successo restando al sud.

Riavvolgiamo il nastro. Come è iniziata l'avventura in Iconacasa?
Dopo aver studiato all'università ho iniziato a fare piccoli lavoretti. Poi quasi per caso ho conosciuto un consulente Iconacasa e, sapendo che stavano cercando personale, ho consegnato a lui il mio curriculum vitae. Ho fatto subito il colloquio con Antonio Valentini e Giancarlo Quassia e così ho iniziato lavorare facendo un po' di tutto, partendo dal gradino più basso. 

Adesso ti sei ritagliata un ruolo importante. Ma quando hai capito che hai fatto la scelta giusta?
Quasi subito. Dopo una settimana di lavoro ho seguito un corso con Giancarlo e mi sono resa conto che quello era il posto dove volevo stare. Poi c'è stata la prima vendita: era una situazione un po’ particolare e alla fine della trattativa il cliente mi ha abbracciato: la gratificazione dagli acquirenti è importante. Anche adesso mi vogliono bene e quando li incontri per strada ti offrono il caffè. 

Una parte significativa del tuo lavoro è anche quella di formare nuovi consulenti con Iconacollege.
Fare formazione è un'attività che mi è sempre interessata: mi piace trasmettere non solo conoscenze ed esperienze ma tutto quello che ho a livello umano e professionale. Quando i ragazzi che hai formato vincono targhe o premi sei soddisfatta perché sai che in parte è anche merito tuo.

Sei davanti a un potenziale nuovo affiliato: convincilo ad entrare in Iconacasa con tre motivi
Sicuramente la trasparenza e la lealtà. Poi il contesto molto giovanile. 

Chi è Anna al di fuori dell’ambito lavorativo? Quali sono le tue passioni?
Lavoriamo tanto, non ci rimane molto tempo (ride, ndr). Un mio hobby è la fotografia. Per il resto sono una ragazza molto tranquilla e ho vita normalissima, tutta lavoro e famiglia.

Quali sono le prospettive per il futuro?
A lungo termine il sogno è arrivare in alto, magari... alla vice presidenza! A breve, invece, l'obiettivo è continuare con la formazione dei ragazzi, aprire nuovi uffici e quindi diventare area manager. Al nord? no, preferisco rimanere sul territorio. È troppo facile andare via: Foggia è una piazza difficile ma noi vogliamo vincere la sfida in casa.

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Gianluca Elicio, il Bari nel cuore e Iconacasa nel futuro: "Mi fido ciecamente dei fondatori"

"Iconacasa? La sento mia". Gianluca Elicio fa parte di quella ristretta rosa di persone che ha visto nascere il franchising. Ha vissuto in prima persona quei giorni dell'ormai lontano 2013 quando Iconacasa muoveva i primi passi. Sotto i suoi occhi sono nati i primi punti operativi e poi ha visto il numero degli uffici crescere senza sosta. Adesso è anche lui titolare di due agenzie ed è pronto ad aprirne una terza. L'obiettivo? Diventare area manager e... rivedere il Bari in Serie A. Perché dopo il grigio-verde di Iconacasa, nel cuore di Gianluca ci sono il bianco e il rosso dei galletti.

Quando e come è iniziata l’avventura in Iconacasa?
"Si può dire che ci sono stato fin dall'inizio: sei anni fa ero consulente nell'ufficio di Nicola Amoruso (uno dei tre presidenti, ndr) con la vecchia agenzia a Santo Spirito (Bari). Ho vissuto in prima persona il passaggio dalla vecchia alla nuova rete e la nascita di Iconacasa. È successo tutto molto in fretta, da un giorno all'altro". 

Adesso che sono passati diversi anni, cosa vedi di diverso rispetto ad altre realtà?
"Più attaccamento e maggior fedeltà all'azienda. Prima eravamo dei semplici affiliati e c'era anche grande rivalità, adesso è diverso: siamo una vera e propria famiglia. Mi fido ciecamente dei presidenti, loro non vogliono lucrare e puntano tantissimo sui giovani". 

C'è un episodio che ritieni abbia avuto un ruolo significativo nel tuo percorso di crescita?
"Sicuramente l'apertura della mia prima agenzia di Bitritto, appena un anno dopo il passaggio e la nascita del franchising".

Tre motivi per cui una persona dovrebbe affiliarsi a Iconacasa
"Prima di tutto la lealtà. Poi la meritocrazia e il fatto che sia una realtà che punta molto sui giovani". 

Chi è Gianluca al di fuori dell’ambito lavorativo? Quali sono le tue passioni?
"Mi piace molto la musica e viaggiare, ma c'è una passione più importante di tutte: il calcio e il Bari. Sono un grande tifoso dei 'galletti', anche adesso che siamo in serie D. Quest'anno sono andato sempre allo stadio e ho partecipato a quasi tutte le trasferte, ne ho saltate appena due o tre". 

Quali sono le prospettive per il futuro?
"Abbiamo già superato le aspettative. L'obiettivo è sicuramente diventare area manager: ho già in previsione un'altra apertura. Credo fortemente nel progetto e nella crescita, Iconacasa la sento mia".

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