L'aria condizionata va in pensione? Il futuro si chiama "ventilazione meccanica controllata"

Nelle abitazioni di classe A sempre più spesso viene integrato il Vmc con risparmi in bolletta e ricadute positive per la salute.

Il caro e fidato condizionatore? Roba ormai vintage. Il futuro si chiama "ventilazione meccanica" e sta prendendo via via sempre più piede nelle nuove case ma anche nel caso di abitazioni oggetto di ristrutturazioni. Troppo spesso, infatti, nelle nostre case si registra una concentrazione di Co2 elevata, troppa umidità e la presenza di sostanze inquinanti tanto che in alcuni casi quello che respiriamo in casa può essere fino a cinque volte più inquinato rispetto all'aria dell'esterno.

Cos'è Un sistema Vmc (acronimo di ventilazione meccanica controllata) è un sistema che forza il ricambio di aria e agisce sia sulla regolazione dell'umidità e la formazione di muffe che sul filtraggio da pollini, allergeni e sostanze inquinanti. Il Vmc, ormai, viene sempre più spesso integrato insieme a un sistema involucro con infisso ad alta tenuta all'aria, nelle case a inserite in classe A o passive (in materiali tradizionali o in legno e acciaio). Il tutto è disponibile in soluzioni sempre più minimal e integrate, ad esempio, agli infissi.

I vantaggi Tra i principali vantaggi c'è sicuramente una ventilazione costante dell’ambiente con tutte le positive ricadute sul comportamento termo-igrometrico; la filtrazione dell’aria immessa nell’ambiente interno con evidenti benefici per soggetti affetti da allergie e da patologie del sistema respiratorio; la possibilità di integrare sistemi di umidificazione e deumidificazione, ma anche sistemi di climatizzazione “a tutta aria”; il comfort acustico, perché venendo meno della necessità di aprire le finestre è possibile non risentire dell’inquinamento acustico esterno; infine il recupero del calore altrimenti dissipato con la ventilazione naturale.

Bene ricordare che la VMC deve rispondere e essere adattato come un vestito all'ambiente in cui viene installato per rinnovare l’aria, filtrarla il più possibile e d’estate e di notte “raffrescare“ l’ambiente con il free-cooling. Per fare in modo che si adatti perfettamente alle abitudini del suo utilizzatore, è buona regola programmare il suo funzionamento secondo gli orari in cui siamo presenti. Sappiamo bene, infatti, che è la persona ad inquinare l’ambiente: cucinando, facendo il bagno e sbrigando tutte quelle faccende domestiche che producono condensa e rilasciano sostanze tossiche nell’aria. 

  

Leggi tutto...

Respirare bene in casa: i consigli per migliorare la qualità dell'aria domestica

L'Università Cattolica ha fissato una serie di regole che aiutano a migliorare la qualità dell'aria fra le mura domestiche.

La qualità dell'aria che respiriamo in casa è un aspetto spesso sottovalutato, eppure migliorare la salubrità dell'ambiente in cui viviamo per diverse ore al giorno è il primo passo per scongiurare l'insorgenza di alcune patologie polmonari, pericolose soprattutto negli anziani e i bambini.

Non serve nessuna speciale preparazione: bastano pochi e spesso banali accorgimenti che però fanno la differenza. A stilare una sorta di piccola guida per respirare bene in casa è la ricerca Anapnoi dell’Università Cattolica, da cui sono scaturite dieci regole che, se applicate, migliorano significativamente la qualità dell'aria fra le mura domestiche.

Cambiare aria La prima raccomandazione scaturita dalla ricerca è quella di ventilare regolarmente gli ambienti domestici almeno una volta al giorno, per un minimo di 20 minuti. Cambiare l'aria in casa, aprendo le finestre, è consigliabile rispetto alla ventilazione artificiale. Il momento migliore per farlo è il pomeriggio perché il livello di particolato all'esterno è in genere inferiore rispetto al mattino. È preferibile ovviamente aprire le finestre più distanti dalle strade trafficate.

Cappe in cucina Mentre si cucina, è preferibile usare sempre la cappa. Meglio ricorrere a quelle con aspirazione mediante ventola meccanica e filtri, cambiati regolarmente. Inoltre, dopo la cottura, è sempre consigliabile areare la casa.

Solventi e detergenti Dopo aver pulito casa oppure aver svolto attività come bricolage, lavaggio e stiratura, è consigliabile areare l'interno ambiente domestico per eliminare o almeno ridurre la presenza di solventi e disinfettanti.

Tappeti Il particolato inquinante viene facilmente intrappolato dalle fibre dei tappeti. Per questo è necessario pulirli con un aspirapolvere dotato di filtro HEPA (che vantano performance molto efficienti), da sottoporre a manutenzione almeno una volta alla settimana e da cambiare almeno una volta ogni sei mesi. Stesso discorso vale anche per divani, tende, materassi e arredi in tessuto.

Purificatori I purificatori possono aiutare in modo significativo a ripulire l'aria da agenti inquinanti. Ma per farlo efficacemente, è necessario che tali sistemi siano manutenzionati e che i filtri HEPA siano cambiati regolarmente. Lo stesso vale per i sistemi di ventilazione meccanica controllata presenti nelle case di classe energetica elevata.

Deodoranti e profumatori Per una assicurarsi una qualità dell'aria elevata in casa è bene evitare, se possibile, l'utilizzo di deodoranti e profumanti d'ambiente: banditi dunque spray, incensi e candele.

Caminetti e stufe Un altro fattore che contribuisce all'inquinamento domestico è l'uso di stufe a legna o a pellet, o la presenza di caminetti, usati come principali fonte di riscaldamento. Il caminetto in particolare, avendo un sistema aperto, potrebbe aumentare la presenza di particolato inquinante in casa in modo significativo.

Fumo Se si convive con il vizio del tabagismo, è bene evitare di fumare in casa. Dalla sigaretta vengono sprigionati agenti inquinanti e particolato molto pericolosi per bambini, donne in gravidanza e soggetti affetti da patologie respiratorie.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS